L'originalità di “Opera Aperta”
Andreina Massi
3 Feb 2004 - Commenti classica
E' un progetto molto particolare ed interessante che nasce e si sviluppa in una fiorente e ridente cittadina delle Marche Tolentino nella provincia di Macerata. Prima di presentarlo, vorrei descrivere la cornice paesistica in cui tale progetto è nato.
Tolentino il cui nome deriva dalla base prelatina ” tul ” nel significato di ” confine ” riferito forse al fiume Chienti, è una città che si è sviluppata sul luogo di stazioni preistoriche e di insediamenti piceni. Fu municipio romano e, dopo le incursioni barbariche, risorse come libero comune seguendo poi le sorti degli altri paesi della Marca legati al dominio pontificio. Del periodo medievale conserva buona parte della cerchia muraria che cingeva completamente il centro urbano. La comunicazione con la riva destra del Chienti avveniva tramite Porta del Ponte e Ponte del Diavolo. Quest' ultimo risalente al 1268, è una possente costruzione a cinque altissime arcate con torre-barriera. La sua denominazione, comune a molti ponti d' Italia e d' Europa, è dovuta all' arditezza della costruzione e legata a leggende molto simili tra loro. Nel 1797 nelle sale di Palazzo Parisani fu firmato il trattato tra Napoleone Bonaparte e la Santa Sede. Nelle vicinanze, presso il castello della Rancia, fu combattuta, nel 1815, la battaglia tra le truppe austriache e Gioacchino Murat, re di Napoli, nell' infelice tentativo di unificare l' Italia.
In questa atmosfera paesistica ricca di profumi storici, nasce nel 1998 un'associazione musicale Accademia della Libellula voluta da una direttrice d'orchestra donna Cinzia Pennesi (una delle poche donne direttori di orchestra in Italia), che oltre ad essere direttore orchestrale, di dichiarata fama, è compositrice, pianista e direttore artistico d'importanti festival nel maceratese. L'Associazione diventa famosa per l'operosità e la produttività nel campo musicale, propone concerti, festival, rispolvera vecchie tradizioni, come quella del film muto, e le ripropone in chiave più attuale, sottolineandone il valore musicale ed artistico. Detto questo eccomi arrivata al progetto che vorrei segnalarvi.
Opera Aperta, così è denominato, è un progetto unico nel suo genere, nato per produrre e distribuire nei teatri della Provincia di Macerata (quali Matelica, Pollenza ,Tolentino) opere da camere, prediligendo il genere buffo dal settecento ai nostri giorni. Elemento significativo è anche la realizzazione di una collaborazione attiva tra i Teatri della Provincia di Macerata e il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della stessa. La scelta artistica è dovuta, oltre ad una motivazione di carattere estetico, al fatto che tali Opere da Camera, esprimono grande valore musicale e culturale. Il progetto si propone di far accrescere una professionalità sostenendo l'occupazione temporanea di artisti e tecnici soprattutto locali e di giovani emergenti e l'utilizzo dei piccoli teatri gioiello di cui la cultura marchigiana è ricca, valorizzandone l'aspetto artistico, storico e sociale. Le caratteristiche che rendono fattibile la circuitazione nell'ambito dei suddetti teatri di provincia sono soprattutto un organico orchestrale ridotto, assenza di cori, scene uniche, trattandosi di uno o due atti, e tempi di allestimento ridotti. I titoli proposti sono Opere Buffe del settecento italiano, quello che ha fatto la notorietà dell'Italia dell'epoca, Operette dell'ottocento, realtà parallela e Opera da camera del novecento sia storico che contemporaneo con ipotesi di commissione. La Direzione Artistica è del M Cinzia Pennesi, ideatore del progetto stesso e presidente dell'Accademia della Libellula. Opera Aperta ha esordito il 28 settembre del 2003 presso il Teatro Piermarini di Matelica con l'opera buffa L'Amore Ingegnoso di G.Paisiello ( prima in tempi moderni, si tratta di opera inedita, tuttora in microfilmato proveniente da San Pietroburgo) che fu rappresentata al 1785 al teatro Valle di Roma; la seconda produzione rappresentata, di J.Offenbach L'Isola di Tulipatà n”, ha debuttato presso il teatro Verdi di Pollenza il 22 novembre 2003. Il carattere frizzante e spumeggiante, rende questa operetta particolare, coinvolgente e molto piacevole. Ultima produzione di Opera Aperta del 2003/4 è l'opera di Franco Mannino Anno Domini 3000 che verrà allestita a Tolentino presso il Teatro Vaccai e rappresentata il 7 Febbraio 2004 alle ore 21.15; verrà replicata il 13 febbraio al teatro Piermarini di Matelica e il 15 febbraio al teatro Verdi di Pollenza alla stessa ora. Franco Mannino è uno dei più grandi compositori e direttori d'orchestra italiani viventi, festeggerà i suoi ottant'anni, intervenendo alla prima del 7 febbraio a Tolentino. Con questa presentazione, spero di aver suscitato la vostra curiosità e il vostro interesse per il progetto Opera Aperta ed auspico un approfondimento della notizia ed un vostro intervento al debutto in prima serata di ANNO DOMINI 3000 (notizie nelle News).
(Andreina Massi)