Lo Schiaccianoci del Balletto di Milano (non) incanta tutti
di Elena Bartolucci
1 Feb 2022 - Commenti danza
Torna protagonista la danza al teatro Rossini di Civitanova Marche.
(Foto di © Carla Moro e Aurelio Dessì)
Civitanova Marche – Venerdì 28 gennaio, sul palcoscenico del Teatro Rossini, è andato in scena Lo Schiaccianoci del Balletto di Milano.
Ambasciatrice della danza italiana, questa compagnia è considerata tra le realtà di maggior livello artistico attualmente in attività. Diretta da Carlo Pesta dal 1998, è sostenuta dal MiC (Ministero della Cultura) ed è titolare di “Riconoscimento di rilevanza regionale – Regione Lombardia” nonché patrocinata dal Comune di Milano. Il Balletto di Milano collabora con teatri, fondazioni liriche e festival di tutto il mondo in cui, grazie ai suoi straordinari spettacoli, ottiene sempre grandi successi di pubblico e critica unanimi.
Come è ben nota la storia de Lo Schiaccianoci, tutto ruota intorno al personaggio di Clara, una bambina che riceve come dono di Natale un bellissimo soldatino. Nei suoi sogni, il giocattolo prenderà vita trasformandosi in un meraviglioso principe che le andrà in soccorso per fronteggiare un branco di feroci topolini. Non appena il sogno svanisce, scompaiono anche i leggiadri fiocchi di neve danzanti e i vari personaggi incontrati da Clara durante il suo breve ma intenso viaggio onirico.
La scelta di ambientare il balletto negli anni ’20 si evince soprattutto dagli eleganti costumi dell’epoca indossati dai ballerini nella prima parte incentrata sul clima natalizio della storia. Persino molte delle movenze durante alcuni dei momenti corali della prima parte erano in chiaro stile Charleston. Questo tipo di rivisitazione nulla toglie però alla magia di uno dei balletti classici per eccellenza (liberamente ispirato al racconto di E. T. A Hoffmann sulla coreografia di Federico Veratti, ideazione di Carlo Pesta e scenografie di Marco Pesta).
Nonostante il chiaro tentativo di svecchiare uno dei balletti del repertorio classico più famosi al mondo, già dal primo atto, con le danze dei genitori e quelle dei bambini monelli, affiora la forte disparità in fatto di bravura tecnica, mimica facciale e presenza scenica dei ballerini. Persino agli occhi di uno spettatore inesperto, erano ben visibili alcune carenze dei danzatori specialmente in termini di gambe non sempre allineate o nella posizione giusta e poca sincronia di movimenti o passi.
Una nota di demerito va assegnata a gran parte dei costumi realizzati in modo un po’ dozzinale e alla scenografia iniziale che, senza alcun senso di prospettiva, è risultata essere piuttosto piatta ricordando quasi le fatture di un fondale da recita scolastica. Molto più apprezzato, invece, lo sfondo con il paesaggio innevato adoperato nella fase del sogno.
Seppure nel secondo atto gli assoli e alcuni pas deux ricchi di virtuosismi tecnici abbiano alzato il livello qualitativo dello spettacolo, le premesse di un’ottima compagnia come il Balletto di Milano sono state decisamente disattese. Il numeroso pubblico presente è rimasto comunque molto soddisfatto dall’intera messa in scena, anche se l’aspetto migliore della serata è stato senza alcun dubbio l’intramontabile musica di Čajkovskij.
Lo spettacolo, che era inizialmente previsto il 3 gennaio scorso ed era stato rinviato a causa di alcuni casi di positività Covid riscontrati all’interno della compagnia, è stato proposto nella stagione di danza promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Per il Balletto di Milano su Musiculturaonline vedi anche: www.musiculturaonline.it/balletto-milano-vola-sulle-ali-del-cigno-bianco/
Buongiorno, mi permetto di entrare nel contesto di questo art. non senza prima Fare i complimenti per il vostro lavoro e la vostra rivista.
Proprio per questo spettacolo alla Scala ho provato a mandare direttamente messaggi al Teatro della Scala senza avere nessuna risposta.
Per questo mi rivolgo a voi sperando di avere riscontri favorevoli.
Purtroppo, sono a manifestare un profondo dissenso per “Lo schiaccianoci” alla Scala di Milano andato in onda il 5 gennaio 2023 su RAI 5. Io ho lavorato 11 anni in Russia come progettista designer e prima di questo avevo studiato musica classica e realizzato qualche lavoro di scenografia locale dopo aver frequentato corso a Milano con la mia partenza per lavoro appunto in Russia sono rimasto estasiato dopo aver visto il mio primo spettacolo di balletto classico nelle prime file al marinski teatro di San Pietroburgo mi sono innamorato di questa arte sublima e appena potevo andavo a vedere balletti sia a mosca che a San Pietroburgo e a Samara dove vivevo. devo dire di conoscere a memoria i balletti più famosi anche per un importante studio sul posto che è la patria del balletto classico dove ad ogni angolo di quartiere c’è una scuola di danza. In particolare, conosco benissimo lo schiaccianoci e lago dei cigni. e vengo al punto. Dopo aver visto questo spettacolo lo schiaccianoci appunto Sono rimasto basito sia per la musica che per la danza
Nello specifico La musica mancava di molti accenti fondamentali in particolare nella guerra coi topi accenti essenziali e mancanza assoluta di certi di suoni. Compresa poi nella stessa danza nella guerra coi topi dove tutto è confuso, una confusione unica di persone che vanno e vengono non di ballerini, così come la danza cinese con pochissimi passi della coreografia originale dove addirittura finisce con una capriola. Scusate ma una capriola in un balletto classico? La danza araba molto scialba senza riferimento al tema orientale. Il passo a due molto didattico. Danzato senza emozione e infine i singoli finali dove mancano numerosi passi che hanno fatto grande il balletto classico.
Scusate ancora se sono entrato così a gamba tesa per questo articolo ma amo talmente tanto il balletto classico che non potevo stare zitto.
Per questo mi rivolgo a Voi sperando di trovare qualcuno che voglia incontrarmi per un confronto oltre che al prestigio dove potrò descrivere ancora più dettagliatamente i momenti inquietanti di quello spettacolo e sentire le vostre le sue considerazioni.
Porgo i miei migliori saluti
Grazie
Beretta Maurizio
E-mail: berettamaurizio59@gmail.com
Gentile Maurizio,
grazie per l’apprezzamento del nostro lavoro e per i complimenti al nostro magazine.
Ci siamo permessi di togliere l’ultima parte del suo messaggio con le richieste di collaborazione (le risponderemo in privato) e il suo numero telefonico (chi vuole può contattarla per mail).
Come può constatare abbiamo pubblicato integralmente il suo commento. Nel nostro magazine ognuno ha diritto di esprimere, in modo rispettoso, il proprio pensiero.
Cordiali saluti,
la Redazione