“Lo schiaccianoci” a Civitanova


Alessandra Pasquali

27 Dic 2008 - Commenti classica

Civitanova Marche (MC). Nella sala semibuia, con il sipario ancora chiuso si alzano le note conosciute dello Schiaccianoci e all'improvviso tutta la platea è immersa nella favola.
La storia è quella ormai conosciutissima del classico di Caikovskj in cui la sera della vigilia di Natale, nella casa del borgomastro di Norimberga, Clara e Fritz, suoi due figli, stanno adornando l'albero. Man mano arrivano gli invitati alla festa che, nella coreografia di Yuri Grigorovich, sono rappresentati in un carosello di personaggi come la signora con le ragazze da marito, la bella con il corteggiatore, la famigliola con bimbi al seguito. Tra questi troviamo anche Drosselmeyer, interpretato magistralmente da uno dei ballerini del Corpo di Ballo del Teatro della Moldavia, vecchio amico di famiglia e padrino di Clara che, travestito da mago, ha portato doni per tutti. Per Clara c'è un dono speciale: uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, geloso, strappa dalle mani della sorella e butta a terra rompendo. Ma dolcemente Drosselmeyer lo aggiusta strappando un sorriso a Clara mentre i bambini riprendono a fare baldoria ed i genitori cercano di riportare la calma. Tra balli e festeggiamenti arriva il momento di tornare a casa e per i bambini di andare a dormire. Clara, entusiasta del suo regalo, si addormenta abbracciando lo schiaccianoci e sogna. Nel sogno la stanza, l'albero di natale, i giocattoli, tutto assume forme gigantesche. La stanza viene invasa da topi della grandezza di uomini che inseguono Clara. Ma c'è stato anche un altro prodigio: i giocattoli si sono animati e ora lo schiaccianoci è accanto alla bambina e combatte con il suo esercito di soldatini per mettere in fuga i topi. Rimane solo il re dei topi che, affrontato coraggiosamente dallo schiaccianoci, sarà sconfitto da Clara con il lancio di una pantofola. Il suo coraggio verrà premiato da un prodigio maggiore del precedente: lo schiaccianoci diventa un meraviglioso principe che la invita a seguirlo.
La stanza diventa un bosco incantato, avvolto in una soffice nuvola bianca con i fiocchi di neve che danzano. Nel regno dei Dolci la Fata Confetto, che vi regna, intrattiene eseguendo un assolo. Il principe presenta Clara alla Fata Confetto e con lei balla un magnifico passo a due. Dopo aver salutato tutti Clara e il principe ripartono. Al mattino Clara si sveglia e il sogno si è dissolto.
In questo classico della danza il corpo di ballo, nato nel 1957, che ha nel suo repertorio tutti i principali balletti, ha potuto sfoggiare ancora una volta il suo elevatissimo livello tecnico sia negli assoli che nei passi a due o quelli di gruppo. L'incredibile bravura e capacità di coinvolgimento è stata dimostrata dall'elevato gradimento del pubblico, che non è stato parco di applausi soprattutto per gli interpreti dei personaggi principali.
In particolare sono da sottolineare la bellezza e l'armonia di alcune parti, come ad esempio i cammei dei giocattoli animati che, vestendo i costumi tipici, ballano alcune delle danze del mondo e il passo a due nel regno dei dolci.
Nella naturalezza e nella pulizia del movimento si nota l'influenza del famosissimo Yuri Grigorovich, già coreografo del Teatro Bolshoi, che si unì nel 1998 alla Compagnia del Teatro dell'Opera della Moldavia proprio per allestire la propria versione dello Schiaccianoci.
Rileviamo anche una piccola nota negativa: purtroppo le scenografie e gli effetti speciali non erano all'altezza delle aspettative. Tuttavia l'assoluta semplicità di tutto ciò che non era danza, ha avuto come risultato quello di dare vita ad una favola eterna, non ben definita, se non per i costumi, nello spazio e nel tempo.
Ancora una volta questa bella storia di Natale è riuscita a portare o a riportare bambini e bambine di oggi e di ieri nell'incantato mondo dei sogni e delle fiabe dove vincono ancora il coraggio ed il bene.
Nella sala semibuia è la sera della vigilia di Natale.
(Alessandra Pasquali)


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