Levante tenta di infiammare lo Sferisterio
di Elena Bartolucci
26 Ago 2019 - Commenti live!, Musica live
Anche Macerata è entrata a far parte del tour estivo nelle arene storiche italiane della cantautrice di origine sicula Levante.
Macerata – Giovedì 22 agosto l’arena dello Sferisterio accoglie in scena Levante (nome d’arte di Claudia Lagona), icona di stile naturale e versatile del nuovo pop italiano.
L’inizio incerto, a livello fonico, dovuto forse alla difficile gestione acustica di una location tanto suggestiva quanto particolare per la sua estensione longitudinale, ha comunque sottolineato come spesso fosse difficile percepire la voce della cantante che è sembrata disperdersi nell’aria, creando non poche difficoltà per comprendere con esattezza le parole delle sue canzoni.
La scenografia per il concerto di Levante, costituita principalmente da cerchi giganti sullo sfondo che ricordavano quasi degli enormi altoparlanti, sembrava quasi inghiottita nella vastità del palcoscenico dell’arena. Fortunatamente il gioco di luci usato a tempo di musica è sicuramente stato di aiuto a compensare tale difetto e la potenza della musica dal vivo e la forza poetica di alcuni dei testi così profondi hanno comunque creato un’ottima magia. Nei pochi momenti di interazione con il pubblico, Levante ha sottolineato quasi timidamente come questo tour sia stato pensato appositamente per seminare delle briciole per indicare la via dell’uscita del nuovo disco prevista a ottobre e al tempo stesso per avere la possibilità di rispolverare alcuni brani (quasi dimenticati) dei suoi precedenti album.
Uno dei momenti più vibranti del concerto è stata senza dubbio l’esecuzione molto intima e delicata di Abbi cura di te (una presa di coscienza e al contempo una fotografia eccezionale dei fatti di cronaca che stanno cambiando il mondo e la coscienza individuale e sociale), che ha indotto il pubblico a regalare alla cantante una breve standing ovation.
Giunti quasi al termine della serata, la cantante ha dichiarato che il suo hobby preferito è proprio quello di scrivere canzoni tristi, ma non riesce comunque a frenare l’ironia e a volte le lascia prendere il sopravvento. È proprio grazie a questa forza di scrittura creativa che prendono vita le sue due popolari canzoni Pezzo di me e Alfonso, la cui esecuzione ha letteralmente scaldato la fredda serata nell’arena dello Sferisterio.
Dopo quasi due ore senza praticamente alcuna interruzione, il concerto giunge al termine regalando una grande interpretazione del brano Lo stretto necessario, una vera e propria dichiarazione d’amore della cantante alla sua amata terra d’origine.
Senza concedere alcun bis, Levante ha tenuto a ringraziare ogni singolo musicista sul palco e componente dello staff tecnico, per poi sgattaiolare via nelle retrovie dell’arena.
Nonostante la popolarità raggiunta dalla cantante, grazie alla partecipazione di programmi televisivi come “X Factor”, non si è registrata un’affluenza da record, come ci si poteva aspettare. La sua timidezza sul palco (percepita forse come freddezza algida) induce quasi a pensare che la serata abbia avuto qualche difficoltà a decollare del tutto nonostante la buona prestazione canora e l’indiscutibile padronanza scenica della stessa Levante e la bravura dei musicisti sul palco, che hanno saputo bilanciare con grande sapienza i momenti rock più grintosi e quelli più acustici.
Scaletta della serata:
- Cuori d’artificio
- Nuvola
- Diamante
- Ciao per sempre
- Se non ti vedo non esisti
- 1996 la stagione del rumore
- Come quando fuori piove
- Io ti maledico
- Duri come me
- Memo
- Caruso Pascoski
- Sbadiglio
- Pose plastiche
- Io ero io
- Abbi cura di te
- Questa è l’ultima volta che ti dimentico
- Non me ne frega niente
- Di tua bontà
- Le lacrime non macchiano
- Gesù Cristo sono io
- Magmamemoria
- Tutti i santi giorni
- Lasciami andare
- Andrà tutto bene
- Pezzo di me
- Alfonso
- Lo stretto necessario