Le rockstar contro la guerra di Bush
27 Feb 2003 - News live
La musica si ricompatta contro i Masters of War di George W. Bush: “La guerra in Iraq è sbagliata. Non permettete a Bush, Cheney e a Rumsfeld di affossare le voci della ragione”, hanno scritto a caratteri cubitali sul New York Times i nomi più famosi del rock e del folk internazionale. Hanno partecipato all'appello comprando un'intera pagina sul più influente quotidiano d'America l'irlandese Brian Eno,
David Byrne, i Rem, Lou Reed, il brasiliano Caetano Veloso, Sheryl Crow. “Disarmate l'Iraq, ma con le ispezioni”, hanno scritto gli aderenti al gruppo Musicisti uniti per vincere senza la guerra, un gruppo legato agli organizzatori della marcia virtuale per
la pace, e di cui fanno parte anche Ryuichi Sakamoto, Lucinda Williams, Massive Attack, Natalie Imbruglia e Sonic Youth. I nuovi Bob Dylan hanno sottolineato che gli ispettori dell'Onu “hanno distrutto più armi irachene di tutte le bombe sganci ate durante la guerra del Golfo del 1991” e si sono rifatti alla
minacciosa profezia dell'ex generale Wesley Clark, che guidò la Nato in Kosovo: “Se andremo in Iraq senza l'Onu, se andremo in Iraq con un piccolo numero di alleati, saremo colpevoli di alimentare il reclutamento di al Qaida”.