Le Composizioni per Grand'Organo
11 Ago 2013 - Dischi
Le Composizioni per Grand'Organo
di Cesare Giuseppe Celsi (1904-1986)
realizzato sull'organo monumentale della Basilica di Loreto Fabbrica d'organi F.lli Mascioni di Cuvio, 1995
Importante riconoscimento per un musicista non sufficientemente valorizzato, Cesare Giuseppe Celsi, compositore marchigiano scomparso nel 1986 (v. biografia). Le sue composizioni per grande organo sono state incise su CD da Roberto Marini (con Claudio Gironacci alla tromba) sull'organo Mascioni della Basilica di Loreto. Ottima incisione e altrettanto prezioso apparato critico di Ugo Gironacci e Italo Vescovo che riportiamo integralmente. Abbiamo ascoltato tutto d'un fiato i brani, così ricchi di sensibilità musicale e grande capacità creativa, lontana da sterili sperimentalismi e solidamente ancorata alla grande tradizione innovativa della musica del 900. Auspichiamo altre incisioni per dare giusta divulgazione alla sterminata produzione Celsiana per la liturgia, specialmente con l'avvento dell'Italiano nelle celebrazioni, sulla spinta del Concilio Vaticano II.
Vincenzo Pasquali
SCHEDA DEL DISCO:
I brani del disco
+Concerto per Organo: Fantasia e Fuga (1952)
+Trittico per Grand'Organo (1949):
Toccata – Estasi – Berceuse
+Fantasia per organo e Tromba
+Scherzo (ca. 1965-75)
+Pastorale (1966 ca)
+Quattro momenti musicali per Grand'Organo:
Inno glorioso (1966), Litania festosa (1970), Scherzetto (1973),Contemplazione (1973)
interpreti
ROBERTO MARINI (organo)
CLAUDIO GIRONACCI (tromba)
L'autore: biografia
Nato a Monte Urano il 21 febbraio 1904 e morto a Porto San Giorgio il 3 gennaio 1986, Celsi è stato un preciso punto di riferimento nel panorama della musica sacra e religiosa nell'Italia pre e post Concilio negli anni tra il 1940 ed il 1970 sia per la quantità , ma soprattutto per la qualità delle sue composizioni. Formatosi presso il Seminario arcivescovile di Fermo, fu ordinato sacerdote l'8 dicembre 1927. Nel 1930 si trasferì a Roma per seguire i corsi al Pontificio Istituto di Musica Sacra con i maestri Refice, Casimiri, Ferretti, Dobici e Dagnino. Ottenuti i Magisteri in Canto gregoriano nel 1934 e in Composizione sacra nel 1935, nello stesso anno conseguì da privatista il diploma di Composizione presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, e nel 1940 quello triennale di perfezionamento in Composizione presso l'Accademia Regia di S. Cecilia di Roma con Ildebrando Pizzetti. Cappellano militare durante l'ultimo conflitto mondiale, tra il 1944 ed il 1972 fu Direttore della Cappella musicale della Chiesa Metropolitana di Fermo ed insegnante di musica nel locale Seminario. Consulente della Rassegna internazionale delle Cappelle musicali di Loreto dal 1961 alla morte, ha avuto rapporti molto stretti con Adamo Volpi, organista titolare della Basilica, che a più riprese ha eseguito suoi lavori. Autore di poemi sinfonici (Ombre e luci, Paesaggio, Morte di un eroe, Schizzi sinfonici, Trittico sinfonico, Sinfonia biblica), sinfonico corali (piuttosto fortunato il Super flumina Babylonis cantata per coro e grande orchestra) e cameristici, frutto del suo apprendistato romano e più volte riproposti dalla radio italiana sin dal 1941, scrisse l'opera lirica L'attesa (Fermo, Teatro dell'Aquila, agosto 1966), accolta molto positivamente dalla critica più accreditata. Nel genere sacro fu salutato come uno dei più originali e felici esponenti della generazione post-perosiana coniugando felicemente la secolare e ricca tradizione delle Scholae Cantorum con le innovazioni conciliari in materia di musica liturgica. Il suo stile sobrio e lirico ad un tempo, sapiente, ma senza enfasi, è frutto di una costante ed intelligente assimilazione dei vari atteggiamenti linguistici della prima metà del 900 da Paul Hindemith a Olivier Messiaen.
Note ai brani
Il Concerto per organo (2 al Concorso Città di Udine nel 1952) costituisce senza dubbio una delle composizioni per organo più riuscite ed importanti di Celsi che in questo caso sembra tenere presente sul piano spirituale la lezione bachiana, su quello della realizzazione la grande tradizione tardo-romantica tedesca rappresentata da Max Reger. La Fantasia, strutturata secondo il modello barocco con passaggi di carattere improvvisativo ed altri che recano una scrittura più rigorosa, s'impone per il suo forte impatto emotivo. La Fuga è collegata alla Fantasia non solo per l'impianto tonale, ma scaturisce da questa con spontaneità e sembrerebbe derivarne anche il soggetto, mediante l'elaborazione di alcuni materiali tematici. La capacità di elaborazione è notevole e mette in rilievo la naturale predisposizione dell'autore a sviluppare con grande coerenza stilistica i materiali tematici, coniugando rigore formale e strutturale ad una scrittura che trova nel contrappunto fatto di trame anche fitte e spigolose, la cifra stilistica più rilevante.
Trittico. E' un lavoro del 1949 in cui è evidente l'influsso della musica francese per organo di inizio secolo. La Toccata, primo brano, reca una scrittura agile ed impegnativa, dove un succedersi pressochè ininterrotto di semicrome conferisce vivacità e carica tensiva all'intero pezzo, sulla falsariga dell'omonima fluida e improvvisativa forma barocca. Estasi è una pagina di tipo meditativo in cui predominano l'aspetto timbrico-armonico unitamente ad una recuperata arcaicità melodica. Il brano è caratterizzato dal rapporto dialogico tra due temi. Il tessuto musicale è più ricco ed articolato rispetto alla Toccata, le armonie più complesse e così pure il ritmo ed anche l'aspetto timbrico è particolarmente curato. La Berceuse alla Vierne , come recita il sottotitolo, sembra indicare, con la semplicità cantilenante del tema, la volontà di chiudere l'intero Trittico con un clima di profonda serenità interiore. Articolata in tre parti, sviluppa un unico tema che ritorna per tutto il brano, all'interno di un tessuto armonico delicato ed espressivo, dove le dinamiche sono molto sfumate.
La Fantasia per organo e tromba in Sib (1972) alterna un carattere giocoso ed estroverso a momenti di intensa e cantabile liricità , nei quali i due strumenti vengono trattati soprattutto in forma dialogica. La struttura generale è di tipo rapsodico, con episodi brevi e ben definiti. Il tessuto musicale, apparentemente frammentario, è tenuto insieme con coerenza tramite un uso di figurazione, incisi, timbri, dinamiche che, seppure collocate in una diversa situazione, riecheggiano nella composizione, secondo una tecnica di tipo barocco. Una certa ironia, unitamente ad una scrittura liberamente contrappuntistica con tanto di sapiente fughetta finale, sono elementi che riportano ad una sensibilità di gusto hindemithitiano.
Scherzo (1965-75 ca.). E' una composizione pensata per il grand'organo e le sue risorse timbriche e dinamiche. Di struttura tripartita, sviluppa con grande coerenza il motivo principale (tema) che presenta un vivace andamento ironico. Il tessuto musicale è fortemente caratterizzato da una scrittura contrappuntistica, dove l'impiego costante del tema, con le sue varianti motiviche, assicura una solida omogeneità alla composizione, secondo una tecnica di tipo barocco; l'uso di dissonanze e di armonie per quarte sovrapposte si rifà al modello hindemithiano.
Pastorale. Pubblicata nel 1964, è articolata in tre parti ed ha un carattere espressivo e cantabile. La destinazione liturgica (per il Natale) ha indotto Celsi ad usare qui un linguaggio più tradizionale, riducendo notevolmente il suo abituale uso di densità armonico-contrappuntistiche, senza tuttavia rinunciare alle peculiarità del proprio stile che emergono comunque aldilà dell'apparente semplicità del brano.
Quattro momenti musicali. Si tratta di una suite, le cui parti sono state scritte in momenti diversi tra il 1966 ed il 1973 e poi riunite dall'Autore probabilmente in un secondo tempo. E' una composizione particolarmente significativa poichè testimonia la capacità di assimilazione linguistica dell'autore.
Litania festosa (1970), è caratterizzata dalla presenza costante, quasi ossessiva, del tema, quasi un cantus firmus che circola con le sue varianti motiviche per tutto il brano quasi ininterrottamente. Il tessuto musicale è piuttosto articolato e reca colori armonici di varia natura: uso della modalità , della scala esatonale, delle armonie parallele, ecc.. In Inno glorioso (1966) l'autore adotta un linguaggio particolarmente complesso dove è riconoscibile l'influenza soprattutto di Olivier Messiaen. Il tema, di carattere vigoroso ed incisivo circola, in maniera sempre variata nei ritmi e nei valori, all'interno della composizione assicurando ad essa unità e coerenza. Si divide idealmente in due parti: la prima ha un andamento di tipo rapsodico con episodi di differente carattere; la seconda, più vivace, è tesa ad uno sviluppo ulteriore del materiale tematico con un progressivo aumento di tensione drammatica. Lo Scherzetto (1973) reca un tessuto musicale caratterizzato da un andamento ritmico regolare e costante dove la scrittura, sempre incisiva, fa prevalere la dimensione verticale (armonica) su quella lineare (contrappuntistica). Il tema, pervaso da una sottile carica ironica, viene spesso utilizzato e variato diventando l'elemento che lega tutti i pezzi con coerenza. Contemplazione (1973) è una breve pagina dal carattere meditativo. La scrittura è prevalentemente di tipo armonico dove il tema ritorna ciclicamente in forma sempre variata, inframmezzato da brevi episodi. Il tessuto musicale è caratterizzato da densità cromatiche anche aspre, tipiche dello stile dell'Autore, ma in un contesto dinamico sempre discreto e sfumato, quasi mistico.
Ugo Gironacci e Italo Vescovo
Ugo Gironacci e Italo Vescovo, docenti presso il Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo si occupano da anni della riproposizione esecutiva delle opere di Giuseppe Giordani detto Giordaniello (1751-98). A tal fine hanno recentemente fondato il Centro Studi Giuseppe Giordani con sede a Fermo, con lo scopo di valorizzare la produzione dell'autore e di quanti, come qui il maestro Celsi, nati e/o attivi a Fermo e nel Fermano, hanno dato un contributo determinante nel settore musicale.
Ringraziamenti
Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa
Direzione artistica
Ugo Gironacci
Progetto
Iniziativa promossa dalla Parrocchia della SS. Annunziata di Porto Sant'Elpidio (AP)
in collaborazione con il Centro Studi Giuseppe Giordani di Fermo (AP)
Il progetto è stato reso possibile grazie al patrocinio di
Curia arcivescovile
Comuni di Fermo, Monte Urano, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio
Società di mutuo soccorso di Porto San Giorgio
Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo
RECENSIONI
“Amadeus” di Giugno 2001 (5 stelle sia per il lato tecnico che artistico)