“L’ARTE INQUIETA” a Reggio Emilia da Paul Klee ad Anselm Kiefer
di Giorgio Tassi
14 Dic 2022 - Arti Visive
Abbiamo visitato la Mostra “L’ARTE INQUIETA”. L’urgenza della creazione. Paesaggi interiori, mappe, volti: 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer, a Reggio Emilia, nel Palazzo Magnani. La mostra, a cura di Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni è aperta fino al 12 marzo 2023.
(Le didascalie delle foto delle opere sono a pié pagina)
Heidegger diceva che i poeti sono i più arrischianti, visitatori di soglie, da cui spesso è assai difficile fare ritorno.
Già Nietzsche aveva parlato di abissi che attraggono lo sguardo, anticipandone la pericolosità e la potenza distruttiva.
La mostra di Palazzo Magnani a Reggio Emilia racconta di altri arrischianti, aumentando le categorie: pittori, scultori, pura umanità, quasi mai saltata agli onori della storia.
Il percorso espositivo presenta una serie di autori, che hanno guardato il mondo con la lente della propria realtà interiore, attraverso l’urgenza della creazione.
Una “Arte Inquieta” risultante di vicende personali, amplificate o rispecchiate da eventi collettivi, dove l’artista / uomo è un sismografo acceso sul mondo.
Autori contemporanei del calibro di Giacometti che apre la mostra con la sua Grande donna in piedi, seducente guardiana dell’identità, ed Anselm Kiefer cui è affidata la chiusura, un viaggiatore introspettivo della materia di cui è esposto Ich alte alle Indien in miener Hand. Nel percorso opere di Jean Dubuffet, Hans Hartung, Yves Tanguy, Paul Klee, Max Ernst, Antonio Ligabue, Cesare Zavattini, Maria Lai, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Pietro Ghizzardi, Carla Accardi, che dialogano con opere inedite, provenienti dall’Archivio Ex Ospedale San Lazzaro del Museo della Psichiatria di Reggio Emilia.
Un confronto tra grandi esponenti delle poetiche fondative della nostra modernità con le visioni storte, provenienti da mondi esclusi, che oggi hanno finalmente pari dignità: l’Art Brut portatrice di un immaginario per troppo tempo considerato solo l’espressione di una patologia.
La mostra è stata ideata per stanze tematiche, in cui si indaga la bruciante vitalità, quell’urgenza selvatica, che contraddistingue gli Artisti / Uomini nella inquieta ricerca sulla identità.
La prima sezione è dedicata al “VOLTO METAFORICO” da intendersi non come ritratto di sé, ma ritratto del Sé, spingendo la ricerca oltre il dato fisionomico ed approdando ai più profondi recessi.
La seconda sezione affronta il tema “SERIALITA’, OSSESSIONI, MONOLOGHI INTERIORI” dove il segno identitario raddoppia, si moltiplica, creando labirinti, attingendo da registri proprio della tribalità.
Nella terza sezione, dedicata alle “CARTOGRAFIE, MAPPE, E MONDI VISIONARI”, sono riunite opere della cartografia artistica del Novecento e dell’età contemporanea, dove è rintracciabile un repertorio di ideologie, di visioni del mondo, di concezioni spaziali, risultante di una espressività che attinge in mitologie private e collettive.
La mostra “Arte Inquieta, l’Urgenza della creazione”, non si esaurisce con la mostra delle opere riunite nelle varie aree tematiche, ma è anche l’espressione di un Progetto Sociale, che vede un ricco cartellone di iniziative culturali, eventi ed appuntamenti, promosso da Comune di Reggio, Fondazione Palazzo Magnani, Farmacie Comunali Riunite.
Obiettivo comune è quello di aprire un dibattito sul tema dell’identità sociale, educativa e culturale della città, calibrando l’antenna sui contesti più fragili ed in attesi.
Da sottolineare che la mostra “Arte Inquieta, l’Urgenza della creazione” intende essere Carbon Neutral, con l’impegno preso dalla Fondazione Palazzo Magnani a compensare la CO2 emessa per la produzione di tutte le sue attività culturali.
DIDASCALIE DELLE FOTO DELLE OPERE
1. Anselm Kiefer Ich halte alle Indien in meiner Hand (Ho in mano tutta l'India), 1995 Tecnica mista su tela 240 x 318 x 4,5 cm Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto © MART-Archivio Fotografico e Mediateca 2. Antonio Ligabue Autoritratto con torre, 1948 Olio su faesite 52 x 36 cm Collezione privata 3. Paul Klee Seiltänzer, 1923 litografia a colori 432 x 268 mm 300 esemplari Kornfeld n. 95 Collezione privata Traduz. ita: Funambolo 4. Pietro Ghizzardi La Bionda, 9 settembre 1962 Tecnica mista su cartone 80 x 45 cm 5. Alberto Giacometti Femme debout I (Grande Femme debout I), 1960 Bronzo, 270 x 35 x 54 cm Fondation Marguerite ed Aimé maeght, Saint-Paul, France © Successione Giacometti / SIAE 2022 © Alberto Giacometti Estate /SIAE 2022 © Photo: Claude Germain – Archives Fondatiom Maeght (France) 6. Alighiero Boetti Alternando da uno a cento e viceversa, 1977 Arazzo, 126 x 126 cm Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano © Fondazione Alighiero e Boetti 7. Carla Accardi Grande grigio bruno, 1954 Olio su tela, 128 x 158 cm CSAC, Università di Parma © Carla Accardi / SIAE 2022 8. Emilio Isgrò Tra Rhodos e Isparta, 2010 Tecnica mista su tela montata su legno, 55 X 110 cm Collezione privata ©Emilio Isgrò / SIAE 2022 9. Maria Lai Telaio, 1999 Ceramica, pittura, legno, fili e ramo su tavola, 75 x 92 cm © Archivio Maria Lai / SIAE 2022 10. Max Ernst Giovane donna a forma di fiore (Jeune Femme en forme de fleur), 1944 (fusione del 1957) Bronzo, 35 x 35,6 x 21,5 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) © Max Ernst / SIAE 2022