“L’amore nell’opera” a Senigallia per Villa InCanto
di Roberta Rocchetti
15 Feb 2018 - Commenti classica, Musica classica
Domenica 11 febbraio si è tenuto all’Auditorium San Rocco di Senigallia (AN) il terzo appuntamento dal titolo “L’amore nell’opera”, all’interno della rassegna messa in scena dalla compagnia Villa InCanto.
La compagnia creata e diretta dal M° Riccardo Serenelli, che ieri ha presentato le varie esibizioni e accompagnato al pianoforte, ha messo in campo un terzetto composto inoltre dal tenore Dario Ricchizzi e dal soprano Francesca Ruospo.
Il M° Serenelli, direttore d’orchestra affermato, pianista, nonché presidente del museo della fisarmonica di Castelfidardo, ha come dicevamo accompagnato agilmente e magistralmente al pianoforte i due protagonisti, dimostrando una grande capacità di assecondare il canto e notevole complicità artistica con gli interpreti. Più lacunosa invece abbiamo trovato la presentazione dove spesso non risultava accenno chiaro ai titoli dei brani, alla scaletta, al nome dei compositori, o degli esecutori chiamati spesso col solo nome di battesimo. Lacuna resa più evidente dalla mancanza di un programma di sala che consigliamo vivamente di stampare per i prossimi appuntamenti.
Il giovane tenore Dario Ricchizzi, pescarese con una carriera già ben avviata, ha annunciato quasi da subito un’indisposizione che invero si era già palesata nel duetto d’amore Tosca/Cavaradossi “Mario, Mario – Non la sospiri la nostra casetta”, nel quale anche il soprano ha un po’ pasticciato con il testo. Pur dotato di una bellissima voce dal timbro caldo e dal colore brunito, il precario stato di salute non gli ha permesso di metterla agevolmente a disposizione del pubblico, né ha potuto permettere a chi ascoltava di poter valutare a apprezzarne tutte le potenzialità, cosa che ci auguriamo di poter fare al più presto. A mano a mano che la serata procedeva il tenore è stato costretto a centellinare il canto, riducendo progressivamente il proprio apporto alla performance.
Va da sé che molto dello spettacolo offerto si è retto, vocalmente parlando, sulle spalle del soprano Francesca Ruospo. Nata a Conversano e diplomatasi al conservatorio di Bari, si è già esibita in diversi teatri tra cui il Teatro alla Scala, dove ha interpretato importanti ruoli mozartiani ed è stata interprete inoltre di ruoli pucciniani e rossiniani in altri palcoscenici
prestigiosi. Soprano lirico dotato di voce duttile e corposa soprattutto nel registro centrale, ha dato il meglio di sé nell’aria “Mon coeur s’ouvre a ta voix” tratta dall’opera di Saint-Saëns Samson et Dalila.
Il duetto tratto da Tosca e l’aria di Saint-Saëns sono state le uniche due esibizioni relative all’opera propriamente detta, il resto del repertorio presentato era composto da romanze come quelle di Francesco Paolo Tosti, di cui sono state interpretate sia Ideale che Non t’amo più, che la celeberrima Vucchella scritta a quattro mani con Gabriele d’Annunzio. Un omaggio è stato fatto anche a Gastaldon con la sua bellissima Musica proibita. Sono seguite altre romanze dal repertorio italiano, francese e anche la lingua tedesca ha fatto capolino con Ich liebe dich di Grieg.
Non è mancato infine un accenno all’operetta rappresentato dalle due arie “Tace il labbro” da La Vedova Allegra e “Tu che m’hai preso il cuor” da Il Paese del Sorriso, entrambe di Franz Lehàr.
Ha chiuso il concerto la canzone Mamma in omaggio a Beniamino Gigli e il bis, richiesto da un pubblico che ha apprezzato la serata, materializzatosi in un intimista Over the rainbow di Arlen.
Oltre il piacere dell’ascolto il pubblico è stato coinvolto dagli artisti in un’interazione delicata, divertente e non invadente, a volte invitato a cantare, altre ad accennare passi di valzer con i due protagonisti.
Il prossimo appuntamento con la compagnia Villa InCanto per quello che riguarda l’auditorium San Rocco sarà domenica 11 marzo per lo spettacolo “Le Dive” che chiuderà la rassegna.