La Stagione lirica 2011 di Sferisterio Macerata Opera
28 Mag 2011 - News classica
di Alberto Pellegrino
Macerata. La 47 stagione lirica 2011 di Sferisterio Macerata Opera si svolgerà dal 22 luglio all'11 agosto nel segno del tema Libertà e Destino scelto quest'anno dal direttore artistico Pier Luigi Pizzi. Si apre il 22 luglio con una straordinaria opera verdiana Un ballo in maschera che sarà diretta dal M Paolo Carignani, interpretata da Stefano Secco, Marco Di Felice, Teresa Romano e Elisabetta Fiorillo, con regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Il libretto dell'opera è tratto da Antonio Somma dal dramma di Scribe Gustave III, ou le bal masquè con lo spostamento della vicenda dalla Svezia alla colonia inglese di Boston dove è governatore Riccardo conte di Warwinck che pagherà drammaticamente il suo amore infelice per Amelia, moglie del suo segretario e amico Renato. Verdi compone quest'opera nel 1859, dopo il successo del grand opèra dei Vespri Siciliani e prima di due opere grandiose come La Forza del destino e Aida. Si tratta di un melodramma drammatico e ironico che incrocia i contenuti civili della vicenda con una elegante e appassionata storia d'amore, a cui si accompagna una riflessione sulla precarietà delle vicende umane e delle vanità del mondo. Si tratta di un'opera ricca di straordinari pezzi d'insieme (si pensi al quartetto à scherzo od è follia), di brani di valore assoluto come Re dell'abisso, Di' tu se fedele, Ecco l'orrido campo, Morrò ma prima in grazia, Eri tu che macchiavi quell'anima, fino alla eccezionale romanza di Riccardo Forse la soglia attinse e il brano conclusivo Ella è pura: in braccio a morte. Giustamente Piero Mioli sostiene che per questo Un ballo in maschera è un melodramma stilizzato, fine, colorito, dalle tinte complessivamente tenui. à commedia di uomini, insieme seria e brillante, non dramma o tragedia di eroi . Di chiara ispirazione francese è la ricchezza di movimenti di danza, di inni e canzoni fino all'uso del ritmo di mazurca che la critica tedesca ha denominato minuetto della morte . Sul variegato tessuto musicale si stagliano i personaggi del nobile Riccardo, di Renato con la sua tenebrosa gelosia, di Amelia con la sua angelicata passione, della maga Ulrica con la sua possente e tenebrosa presenza. Il tutto amalgamato e potenziato dalla forza drammaturgica di un Verdi che ancora una volta si rivela straordinario uomo di teatro.
La seconda opera in cartellone è Rigoletto che debutterà il 23 luglio con la direzione del M Andrea Battistoni, interpretato da Giovanni Meoni, Ismael Jordi, Desirè Rancatore, Tiziana Carraro e Alberto Rota, con regia, scene e costumi di Massimo Gasparon. Si tratta ancora di un capolavoro verdiano fra i più rappresentati nel mondo, composto nel 1851, per cui precede di poco Il Trovatore e Traviata con i quali costituisce una formidabile trilogia. Questo melodramma rivoluziona le forme dell'opera lirica tradizionale sia per la ricchezza dei temi musicali, sia per lo spessore dei personaggi che sono un tragico impasto di bene e di male, fatta eccezione per il personaggio di Gilda a cui è assegnato il ruolo della casta vittima sacrificale. Verdi e il librettista Francesco Maria Piave prendono le mosse dalla tragedia Le roi s'amuse di Victor Hugo, uno dei capisaldi del teatro romantico e un manifesto delle tesi di Hugo, che vuole esaltare il sublime e il grottesco , l'eroismo e la deformità fisica e morale, elementi che trovano la propria sintesi nel buffone Tribolet, vicino al Quasimodo di Notre Dame. Verdi, affascinato dalla lotta senza speranza di un emarginato contro il potere, scolpisce il personaggio di Rigoletto collocandolo al centro di un continuum drammatico che ha pochi riscontri nella storia del melodramma, tanto che tutti gli altri personaggi rischiano di fare solo da contorno a questo gigante del teatro musicale, il quale ancora una volta fa risaltare il senso della palcoscenico di Verdi, il quale ha la sua capacità di mettere in sequenza una serie impressionante di scene che passano dalla mondanità del ballo d'apertura, agli oscuri presagi del protagonista, dalle intime atmosfere della famiglia alla violenza e al disprezzo della corte ducale, dalla sete di vendetta e di giustizia alla tragica conclusione della vicenda. Verdi sa cogliere in pieno tutte le occasioni che il libretto gli offre e costruisce un melodramma di rara perfezione, dimostrando la grandezza di un artista che sa muoversi con sovrana capacità – dice Alessandro Roccatagliati entro il sistema espressivo dell'opera del suo tempo, retto dalle regole convenzionali (egli) seppe allargare le potenzialità dei vocaboli d'un linguaggio artistico da tutti compreso, sospingendoli anche verso traguardi prima insospettati: personaggi più plausibili nella loro essenza e nel loro rapportarsi reciproco, maggiore continuità dello spettacolo-opera, mescolanza stilistica di alto e basso .
La terza opera in cartellone è Così fan tutte di Volfgang Amadeus Mozart, che andrà in scena il 24 luglio al Teatro Lauro Rossi sotto la direzione del M Riccardo Frezza e sarà interpretata da Carmela Remigio, Ketevan Kemoklidze, Andrea Concetti, Andreas Wolf, Jean Francesco Gatell e Giacinta Nicotra, con regia scene e costumi di Pier Luigi Pizzi che riprende l'edizione andata in scena quest'anno al Teatro delle Muse con un cast diverso. à il terzo capolavoro italiano del binomio Mozart – Lorenzo Da Ponte che venne accolto con freddezza al suo debutto nel 1790, perchè considerato non all'altezza del genio mozartiano e non opportunamente sorretto da un testo debole e raffazzonato. Questo dramma giocoso rappresenta per Mozart ancora una volta una inversione di tendenza rispetto ai canoni dell'opera buffa del tempo, basandosi su un'azione molto semplice e priva di espedienti o intrighi ingiustificati. Gli influssi sulla trama del teatro di Molière risulta abbastanza evidente anche dal suo sottotitolo La scuola degli amanti ed essa presenta una rigorosa struttura razionalistica con una impostazione decisamente antiborghese, non certo ossequiosa della morale corrente. Altrettanto chiari risultano i riferimenti alla commedia delle maschere con i sei personaggi che corrispondono ad altrettanti tipi dell'opera buffa italiana, ma che rivelano una umanità che sente a volte il bisogno di svelarsi o di celarsi dietro una maschera. I personaggi sono caratterizzati dai loro sentimenti: Fiordiligi è una giovane orgogliosa e sentimentale; Dorabella è, al contrario, volubile e disinvolta; Ferrando è un innamorato patetico; Guglielmo è un corteggiatore superficiale e di gusti facili; la servetta Despina rappresenta la praticità e il senso pratico della vita. Un ruolo fondamentale ha invece Don Alfonso, un uomo cinico, razionale, esperto del mondo e delle umane debolezze che conduce la vicenda e muove il destino delle due coppie come se fossero delle marionette nelle sue mani. Tutto si muove nel segno del divertimento e della parodia, ma dietro questa partita a scacchi dei sentimenti si avverte un retrogusto di amarezza, determinato dall'anticonformismo di Don Alfonso che considera gli umani sottomessi agli istinti più elementari, per cui non bisogna farsi illusioni in quanto la natura umana è fragile ed instabile come emerge dalla vicenda delle due coppie di giovani impegnate nel loro ambiguo gioco dei sentimenti.
Il cartellone 2011 è completato dalla Festa Monteverdiana che andrà in scena al Teatro Lauro Rossi il 3 agosto con la partecipazione del soprano Anna Caterina Antonacci, accompagnata dal Complesso vocale-strumentale Cantar Lontano , diretto dal M Marco Mencoboni. In chiusura vi sarà l'11 agosto allo Sferisterio, in collaborazione con Civitanova Danza, una serata dedicata al balletto classico intitolata Danza all'Opera con la partecipazione della danzatrice Svetlana Zakharova e delle Etoiles del Bolshoi Ballet.