La scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala strabilia tutti


di Elena Bartolucci

5 Lug 2022 - Commenti danza

Prende il via la XXIX edizione di Civitanova Danza con un meraviglioso spettacolo di danza classica.

(Le foto sono di Annachiara Di Stefano)

Civitanova Marche – Venerdì 1° luglio, ha preso il via la 29° edizione di Civitanova Danza al Teatro Rossini. Il direttore dell’AMAT nonché direttore artistico del festival di danza, Gilberto Santini, ha tenuto come ogni anno a fare i doverosi ringraziamenti iniziali presentando a grandi linee le eccellenze nel cartellone di questa edizione di cui ha snocciolato alcune piccole curiosità e dettagli sulle stelle che ne fanno parte.

Al suo fianco c’era Paola Vismara, ex allieva e docente della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala (diretta da Frédéric Olivieri, che purtroppo era assente), la quale ha presentato con grande eleganza e semplicità i tre balletti in programma per la serata.

L’Accademia Teatro alla Scala, oggi presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, è considerata fra le istituzioni più autorevoli per la formazione di tutte le figure professionali che operano nello spettacolo dal vivo: artistiche, tecniche e manageriali.

Nello specifico, il Dipartimento Danza dell’Accademia è stato affidato sin dal 2003 alla guida di Olivieri, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2000 al 2007 e dal 2017 al 2020. La Scuola di Ballo, fiore all’occhiello del Dipartimento, fondata nel 1813 da Francesco Benedetto Ricci come “Imperial Regia Accademia di Ballo”, ha visto avvicendarsi alla direzione celebri ballerine e prestigiosi maestri tra cui anche il famoso Enrico Cecchetti e ha formato artisti del calibro di Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Gilda Gelati, Mara Galeazzi, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi e Martina Arduino.

Come ormai accade da diverso tempo, innumerevoli artisti e compagnie di ballo utilizzano il palcoscenico di Civitanova Danza come battesimo di prova per presentare le opere prime ed esclusive regionali.

La serata ha avuto inizio con CANONE ALLEGRO, una creazione di Valentino Zucchetti (con assistente alla coreografia Walter Madau) in grado di esaltare le figure maschili, che era stata vista solo a Milano prima dell’arrivo sul palco del Rossini di Civitanova Marche.

Ballando sulla musica di Felix Mendelssohn-Bartholdy ossia il Concerto in Mi minore per violino e orchestra, op. 64 (Primo Movimento: Allegro molto appassionato), i numerosi e giovani danzatori in scena hanno eseguito al meglio la coreografia anche se sono risultate evidenti diverse sbavature nelle prese e nelle linee di fila che si possono comunque perdonare vista la giovanissima età dei danzatori, già così promettenti.

La serata è poi proseguita con LARGO, la cui coreografia firmata da Matteo Levaggi è una ricostruzione dalla versione del 2007 per il Ballet du Grand Théâtre de Genève. Sulle incantevoli note della Suite n. 1 in Sol maggiore per violoncello solo, BWV 1007 (Movimenti: Prélude, Sarabande, Allemande) di Johann Sebastian Bach, Sofia Bellettini, al violoncello, ha stregato il pubblico in sala mentre i tre ballerini (2 figure maschili e una ballerina) si sono distinti in varie evoluzioni giocando alla perfezione con il meraviglioso gioco di luci e fumo sul palco. Gli egregi costumi dal sapore contemporaneo di questa seconda parte dello spettacolo erano firmati da Federico Sangalli.

In conclusione della meravigliosa serata proposta è stato il momento di SERENADE, una coreografia che porta la firma del famosissimo George Balanchine, ripresa da Patricia Neary (assistenti alla coreografia Paola Vismara, Jean-Philippe Halnaut, Maurizio Vanadia e Tatiana Nikonova).

La scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala è l’unica scuola italiana al mondo ad avere la possibilità di eseguire questo balletto, coperto da copyright del George Balanchine Trust.

Sulle note della Serenata per orchestra d’archi in Do maggiore, op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, ha preso vita una delle esibizioni più complicate e ammalianti mai viste prima di danza classica al Civitanovadanza. Una moltitudine di ballerine fasciate in strati di tulle leggerissimo ha dato il via a giochi scenografici di incroci e linee diagonali, in cui la precisione era a dir poco millimetrica. Una leggiadria impalpabile che ha mostrato l’eccellente tecnica di tutte le ballerine del terzo anno che si sono esibite sul palco.

Uno spettacolo di altissimo livello, magnificamente bello, che si spera possa essere di buon auspicio per le prossime date in programma.

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