La scienza secondo Paolini
di Patrizia Isidori
11 Ago 2013 - Senza categoria
Teatro: Commenti
Grottammare (AP). Lunedì 11 maggio si è conclusa la rassegna teatrale del Comune di Grottammare con lo spettacolo Itis Galileo con Marco Paolini. Lo spettacolo ha chiuso il programma, che in questa stagione ha presentato tutti spettacoli originali ed interessanti, con una grande partecipazione di pubblico come in tutte le altre serate. Ringraziamenti sinceri al Comune che, insieme all'Amat, ha curato la programmazione. Ripetuti gli applausi per Marco Paolini che questa volta si è cimentato con una vera lectio magistralis sulla scienza, ma con tanti spunti divertenti oltre a riferimenti e collegamenti con la realtà attuale, rendendo estremamente interessante il contenuto dello spettacolo ed i temi scientifici accessibili anche ai non specialisti. Come afferma lo stesso Marco Paolini :”Itis Galileo nasce da alcune domande e riflessioni intorno a Galileo e Copernico e al mondo in cui hanno vissuto che da un paio d'anni ho cominciato a scambiare con amici e collaboratori che con me hanno cominciato a studiare l'argomento. Da quei ragionamenti, da quelle letture sono nati gli spunti per questo racconto, spunti da cui vale la pena partire per continuare a cercare le domande giuste per interrogare il presente.” I testi dello spettacolo sono dello stesso Marco Paolini e di Francesco Niccolini, con la collaborazione di Giovanni De Martis per la consulenza storica e di Stefano Gattei per quella scientifica, mentre Gabriele Turra ha curato l'audio e Andrea Violato il video. Nel suo monologo Paolini ci racconta l'universo da differenti punti di vista: dai filosofi ai preti, dai maghi agli scienziati, passando attraverso Tolomeo, Copernico, Keplero, Bruno, Campanella e tanti altri che abbiamo tutti studiato negli anni di scuola, ma che non ci erano certo sembrati così interessanti come lui ce li propone. Si tratta di un racconto aperto per cui le sere non sono mai uguali e i nomi illustri si susseguono in diverso ordine. Tutto il contesto dello spettacolo si serve di dialoghi e letture di testi scientifici o della quotidianità di questi grandi personaggi che ci permettono di sentirli vicini, attraverso la loro umanità , le scelte talvolta sbagliate, le costrizioni del sistema. Se si potessero trasformare le cattedre in scene e drammatizzare i contenuti didattici, forse si riuscirebbe a rendere piacevole ed interessante ciò che spesso, purtroppo, appare noioso ed incomprensibili ai ragazzi magari come quelli dell'Itis cui fà riferimento Paolini nel suo spettacolo.
(Patrizia Isidori)