La salute parte dal cervello, con Ale e Franz


di Elena Bartolucci

8 Ott 2024 - Commenti teatro, Varie

Ale e Franz sono andati in scena al Teatro delle Muse di Ancona per parlare di salute mentale.

Ancona – Domenica 6 ottobre, al Teatro delle Muse di Ancona, è andato in scena uno spettacolo sui generis, che ha saputo coniugare momenti di profonda riflessione e grande ironia per trattare un argomento tanto delicato quanto la salute mentale, un diritto universale da salvaguardare e promuovere.

L’evento, a ingresso gratuito, è stato promosso da Lundbeck Italia, azienda farmaceutica specializzata nelle neuroscienze che, per il suo 30° anniversario di attività, ha deciso di unire le forze con il mondo della cultura, dello spettacolo e delle istituzioni, per riportare all’attenzione del grande pubblico questo tema.

La serata ha avuto inizio dando spazio a un breve talk introduttivo volto a far comprendere come la salute mentale sia una priorità per ognuno di noi, durante il quale sono intervenuti Alberto Siracusano (coordinatore del Tavolo Tecnico Salute Mentale del Ministero della Salute), Francesco Caroli (coordinatore nazionale Rete Città Sane), Daniele Silvetti (sindaco di Ancona) e Tiziana Mele (amministratore delegato di Lundbeck Italia).

È arrivato poi il momento tanto atteso dal pubblico in sala. Il duo comico, Ale e Franz, ha dapprima portato in scena il tema del benessere mentale creando un breve ma intenso siparietto costruito su diverse microstorie, che hanno poi spiegato essere state riprese da diverse testimonianze di pazienti dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano.

Ragionamenti lineari e liberi da ogni costrizione o pregiudizio sociale, in cui emergono un’ironia tagliente, una leggerezza sopraffina e una comicità del tutto spiazzante.

Ale e Franz hanno fatto emergere una sensibilità immensa sul tema della salute mentale, trattandolo davvero in punta di piedi senza mai scadere in banali cliché.

A seguire, i comici hanno deliziato nuovamente il pubblico in sala con uno dei loro celebre sketch de “La panchina”, dimostrando di riuscire ancora a divertirsi e di non essere affatto arrugginiti dopo ben tre decadi di attività teatrale e/o televisiva fianco a fianco.

Come dichiarato al termine della performance, il vero auspicio finale del duo comico era quello di porre ogni spettatore di fronte alla possibilità di imparare a farsi delle domande in più per guardare con occhio maggiormente inclusivo e privo di paura il mondo della salute mentale.

I due hanno poi chiamato sul palco il prof. Siracusano per raccontare le sue impressioni. Lo psichiatra ha posto loro alcune domande proprio sul simbolo della panchina, che da sempre rappresenta uno dei loro spettacoli più conosciuti sia a livello televisivo che teatrale.

In effetti, la panchina è stata oggetto di canzoni (omonima canzone di Peppino Di Capri) nonché un elemento ricorrente sia in letteratura (la scena di Marcovaldo di Italo Calvino su una panchina per vedere la luna), in pittura (La panchina di pietra nel giardino dell’ospedale Saint-Paul di Vincent van Gogh – 1889) che nel cinema (la famosa scena di Forrest Gump che accompagna il racconto del protagonista per quasi tutto il film).

La panchina è infatti un oggetto ricco di significati e non bisogna considerarlo solo un semplice elemento di arredo urbano fisso per permettere di sedersi. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dedicato alle panchine una riflessione importante: favoriscono la socialità e consentono di combattere la solitudine, permettendo di incrementare i livelli di empatia, contatto e comunicazione.

Ale e Franz hanno replicato a Siracusano spiegando che per loro la panchina rappresenta da sempre sia un momento per riflettere e oziare ma anche per socializzare. La panchina è un luogo senza tempo che può trovarsi ovunque ma a loro è sempre piaciuto di più il momento dell’incontro, perché non sai mai come può deviare la conversazione e nonostante uno dei personaggi sia fastidioso e ingenuo con le sue domande inopportune ha comunque bisogno dell’altro, che comunque resta e non se ne va mai via.

Siracusano ha poi invitato sia il sindaco di Ancona che tutti i comuni italiani a incrementare il numero di panchine nelle varie città proprio per stimolare l’incontro.

Nonostante la sensibilizzazione sull’importanza da dare ai campanelli di allarme abbia portato un numero crescente di persone a prendere maggiore coscienza sui disagi che dilagano sempre più a livello psico-sociale, acquisisce fondamentale importanza l’ultimo consiglio dato sia del duo comico che del professore: non si deve avere paura nell’ascoltarsi e cercare di capirsi dentro, a tutte le età, sperando che diventi sempre più naturale prendersi cura della propria mente e non solo del corpo.

La serata, che è stata patrocinata dal Comune di Ancona, si inserisce nel progetto nazionale Everyone4mentalHealth ideato da Rete Città Sane Nazionale OMS, una piattaforma condivisa che raccoglie le iniziative e le azioni che comuni, associazioni e imprese realizzeranno nel mese di ottobre 2024 sulla salute mentale.

Tag: , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *