La resistenza di Pesaro. Nanni Moretti protagonista.


di Claudia Zavaglini

11 Ago 2013 - Senza categoria

Cinema: Commenti

PESARO. Sembra che in Italia – e non solo – tutto stia andando a rotoli: non passa giorno senza che venga pronunciata la parola d'ordine, la parola chiave nel segno della quale vengono letti continuamente questi tempi bui. Crisi. Così, più aumenta il timore che sia la cultura, per prima, a pagarne le spese, più sorprende e rincuora vedere e sentire forte che c'è chi resiste. Così è stato per la 48^a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, svoltasi a Pesaro del 25 giugno al 2 luglio.
Tra i protagonisti di questa edizione il documentario contemporaneo e il cinema di Nanni Moretti. All'Italia e al documentario che la racconta è stata dedicata la sezione Il cinema documentario oggi: l'Italia allo specchio, cui è stata associata anche la pubblicazone Il reale allo specchio. Il documentario italiano contemporaneo, a cura di G. Spagnoletti (Marsilio, 2012). Durante le giornate del festival sono stati proiettati documentari volti a mettere in luce e a rileggere le condizioni in cui versa l'Italia oggi, a gettare uno sguardo diverso su svariati aspetti della realtà contemporanea. Così, ad esempio, soltanto per fare qualche nome, il film di Paolo Pisanelli, Ju tarramotu (Italia 2010) rilegge gli avvenimenti seguiti al terremoto che ha devastato L'Aquila e mostra il sottile passaggio dalla rassegnazione alla rivolta; Milano 55,1 (Italia 2011), un film realizzato a più mani (55 sono i registi) e coordinato da Luca Mosso e Bruno Oliviero, porta sullo schermo l'ultima settimana di campagna elettorale a Milano prima dell'elezione di Pisapia a sindaco e si pone esplicitamente come “un film sul cambiamento”. Di notevole interesse il documentario di Marco Bertozzi, Predappio in luce (Italia 2008). Il film è stato proiettato allo Sperimentale il 30 giugno, alla presenza del regista; presentando il film, Bertozzi ha ricordato come all'uscita del documentario abbiano fatto seguito diverse polemiche e svariati tentativi di ideologizzazione, fino alla presa di posizione del quotidiano Liberazione, che lo ha in qualche modo scagionato (si veda la scheda di approfondimento).
Ma non è stato il documentario il protagonista assoluto della 48^a edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Pesaro. Grande spazio ha avuto anche il 26 Evento Speciale sul cinema italiano, dedicato all'opera di Nanni Moretti. Oltre alla retrospettiva di tutti i suoi film, dai primissimi corti introvabili in super 8 ad Habemus papam, sono state parte dell'omaggio a Nanni la mostra fotografica Nanni Moretti, il lavoro del set da Aprile a Habemus Papam e la pubblicazione della monografia Nanni Moretti. Lo sguardo morale, a cura di V. Zagarrio (Marsilio, 2012). Il regista è arrivato a Pesaro il 29 giugno; oltre ad aver partecipato all'inaugurazione della mostra fotografica, ha presentato alcuni dei suoi film ed ha incontrato il pubblico sabato 30 giugno allo Sperimentale. L'incontro è stato moderato da Bruno Torri e Vito Zagarrio, che hanno intervistato Moretti a turno per lasciarlo infine al dibattito col pubblico.Per quanto riguarda il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè, oramai alla nona edizione, hanno partecipato, come da tradizione, opere provenienti da tutto il mondo, selezionate in quanto rappresentative delle ultime tendenze del cinema mondiale: Sharqiya di Ami Livne (Israele), La Jubilada/The Retired di Jairo Boisier Olave (Cile), In April the Following Year, There Was a Fire di Wichanon Somumjarn (Thailandia), Unten Mitte Kinn/Lower Uppercut di Nicolas Wackerbarth (Germania), Tokyo Playboy Club di Yosuke Okuda (Giappone), Djeca/Children of Sarajevo di Aida Begić (Bosnia) e Un consiglio a Dio di Sandro Dionisio (Italia). A scegliere il vincitore tra le opere in concorso sono state la giuria professionale composta da Antonietta De Lillo, Francesca Inaudi e Boris Sollazzo e la giuria giovani composta da studenti e da neo laureati dell'Università “Carlo Bo” di Urbino. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il film bosniaco Djeca di Aida Begić, al quale è andato pure il premio “Cinema e Diritti Umani” di Amnesty International. Djeca è stato proiettato in piazza venerdì 29 giugno; la proiezione è stata preceduta da una brevissima presentazione dell'attrice protagonista, presente a Pesaro, Marija Pikić. Protagonisti del film sono due fratelli, Rahima (Marija Pikić) e Nedim (Ismir Gagula), di 23 e 14 anni, orfani di guerra. La pellicola, ambientata nella Sarajevo contemporanea, narra delle difficoltà che Rahima e Nedim incontrano ad inserirsi in una società che pare oramai dimentica delle vittime mietute dalla guerra. La giuria professionale ha deciso all'unanimità di premiare questo film perchè riesce a parlare “senza traccia di patetismo delle conseguenze devastanti della guerra in Bosnia, e allo stesso tempo di ogni conflitto, di ogni shock bellico”. Il film verrà distribuito in Italia col titolo Buon anno Sarajevo dalla casa di distribuzione Kitchenfilm.
Nell'ambito di questa edizione è stato anche reso omaggio al Nuovo Cinema tedesco, a cinquanta anni dal Manifesto di Oberhausen (28 febbraio 1962), con la proiezione di lavori di Herzog, Straub, Reitz, Kluge ed altri. Dopo esser stata protagonista alla scorsa edizione per lo più con una sezione dedicata al documentario russo, la Russia è stata presente anche quest'anno con le due sezioni Sguardo femminile nel cinema russo e Russia in corto.
Nell'ambito di questa edizione sono stati organizzati anche due workshop: uno (Come fare un documentario e sopravvivere felici) diretto da Gianfranco Pannone e un altro dedicato al cinema d'animazione. Pannone ha diretto un workshop a numero chiuso dalla durata di più giorni con lo scopo di mostrare per intero e praticamente ai partecipanti come realizzare un documentario a partire dal soggetto dato “Pesaro 2012: la rappresentazione visiva e sonora di una città e del suo festival”. L'altro workshop, concentrato in un solo incontro ed aperto al pubblico, è stato invece dedicato, come abbiamo detto, al cinema di animazione e tenuto da Simone Massi, “animatore resistente” che ha vinto proprio quest'anno con il corto Dell'ammazzare il magliale, il David di Donatello come miglior cortometraggio. In occasione dell'incontro sono anche stati proiettati tutti i suoi lavori di animazione, da Immemora (1995) a Dell'ammazzare il maiale (2011).
Dal 6 all'8 luglio il Pesarofilmfest sarà a Roma, a Piazza Vittorio, con alcune tra le proposte più significative della 48^a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema: verranno proiettati Djeca di Aida Begić, Parallelstrasse di Ferdinand Khittl, Thyssenkrupp blues di Monica Repetto e Pietro Balla, In attesa dell'avvento di Felice D'Agostino e Arturo Lavorato, Il passaggio della linea di Pietro Marcello, Un consiglio a Dio di Sandro Dionisio e Scorie in libertà di Gianfranco Pannone.
Da oltre 30 anni la Mostra del Cinema di Pesaro rappresenta un luogo d'incontro privilegiato per cinefili e cineasti. Già Bernardo Bertolucci e Jack Nicholson la frequentavano ed era per loro occasione di incontro. Sono passati decenni, la Mostra è arrivata quest'anno alla 48^a edizione, eppure, al di là dei cambiamenti, che chi scrive, per la sua età , non è certo in grado giudicare, non ha forse mantenuto una sua identità ? Non è forse ancora oggi, nonostante la crisi, nonostante la situazione in cui versa l'Italia, nonostante la stanchezza generale di questi anni tristi, un'occasione sempre nuova di scoperta, un luogo di incontro e di confronto? Non è ancora oggi la meta dei cinefili, l'appuntamento annuale tanto atteso da quanti amano il cinema e non sono mai stanchi dei suoi linguaggi sempre nuovi, delle sue proposte, delle sue diverse letture del reale? Sì, ancora oggi è così: la Mostra del Cinema di Pesaro continua ad essere un luogo fatto di ricerca, di cultura e di novità ; un luogo in cui imparare l'amore per il vecchio e l'entusiasmo per il nuovo.
(Claudia Zavaglini)


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