La “Cenerentola” contemporanea del Balletto di Milano diverte ma non convince


di Elena Bartolucci

27 Gen 2025 - Commenti danza

Giorgio Madia porta in scena, al Teatro dell’Aquila di Fermo, una coreografia divertente che punta più sulla comicità che sul balletto vero e proprio.

Fermo – Venerdì 24 gennaio al Teatro dell’Aquila di Fermo è andata in scena Cenerentola, un balletto in due atti coreografato da Giorgio Madia e danzato dai giovanissimi ballerini del Balletto di Milano.

Questa versione colorata e decisamente fantasiosa è stata creata appositamente per questa compagnia: in scena dal 2011, ancora oggi riscuote un notevole successo di pubblico dopo aver vinto importanti riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il prestigioso Gold Critics Award.

La storia si riferisce parzialmente alla favola popolare dei fratelli Grimm e di Charles Perrault, resa celebre in tutto il mondo grazie soprattutto al film d’animazione del 1950 della Disney.

La struttura narrativa prende infatti diverse deviazioni condensando in poco più di un’ora l’intero racconto: la coreografia si concede alcune licenze poetiche che vanno principalmente a cancellare (i topini) o rimodellare alcune delle figure più note della favola (la Fata Smemorina si trasforma da paciotta e amorevole aiutante a una incomprensibile maghetta sensuale in reggicalze e vestaglia sexy con piume) o addirittura riscrivere il finale (non è previsto infatti il tanto atteso matrimonio celebrato alla corte del re).

Lodevole la genialità della messinscena: dal controluce iniziale che spiega come Cenerentola si ritrovi a vivere sottomessa in casa sua per colpa di matrigna e sorellastre, alla elegante tappezzeria della casa identica agli abiti della protagonista per sottolinearne la sua invisibilità agli occhi della famiglia e alla suggestiva scena della carrozza con l’uso di alcuni ombrelli volteggianti che ricreano le ruote in movimento.

I pochi passi di danza classica e contemporanea si fondono in maniera ottima ai siparietti comici creati in particolare per i tre interpreti maschili che hanno impersonato le sorellastre e la perfida matrigna e hanno più che altro giocato sul palco regalando movimenti del tutto scoordinati e volutamente sgraziati.

Il pubblico, soprattutto dei più piccoli, ha goduto appieno del divertimento regalato da queste tre figure, apprezzando relativamente la bravura e l’espressività dei due solisti, passati quasi in secondo piano seppur hanno invece proposto i momenti di danza migliori della serata rispetto al resto della compagnia a cui sono state assegnate le figure di secondo piano (la loro giovane età ha infatti evidenziato diversi squilibri in termini di coordinamento nei momenti più corali).

Il balletto in due atti sulle musiche di Gioachino Rossini è stato coreografato da Giorgio Madia, mentre i danzatori in scena sono del Balletto di Milano. Le scenografie e i costumi portano invece la firma di Cordelia Matthes.

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