Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
9 Feb 2010 - News classica
Cina e Indonesia sono al centro del programma di seminari, eventi e spettacoli di musica e danza che l'Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini propone, a partire dal 24 marzo, per tutto il 2010. Maestri e artisti di fama internazionale, provenienti dallestremo oriente, ma anche da Turchia, Armenia, Albania, incontreranno il pubblico di appassionati, secondo la tradizione dellIstituto di promuovere la conoscenza delle più alte forme d'espressione delle diverse culture musicali del mondo contemporaneo.
Si inizierà dal 24 al 26 marzo con un evento speciale che vede protagonista la Cina: gli Incontri sulla musica vocale cinese a cura di Gong Linna e Frank Kouwenhoven, un workshop e due conferenze sul tema della vocalità nella musica cinese realizzate in collaborazione con l'Università Ca Foscari di Venezia e con la European Foundation for Chinese Music Research (CHIME) di Leida. Gong Linna, nota cantante che spazia da sperimentazioni nella musica contemporanea a ricerche di carattere etnomusicologico, terrà degli incontri pratici, rivolti a cantanti e vocalisti, su diverse tecniche di canto nella musica cinese: da quelle proprie del canto contadino, a quelle dellOpera di Pechino, a quelle in uso nella vocalità contemporanea. Frank Kouvenhoven, direttore di CHIME, terrà invece due conferenze con esemplificazioni video e audio sui diversi stili vocali in uso nella musica e nel teatro cinese.
Il programma proseguirà dal 22 al 24 aprile con il tradizionale corso di flauto Ney per allievi di livello medio-avanzato, in collaborazione con il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza. Il seminario sarà tenuto presso l'Isola di San Giorgio Maggiore da Kudsi Erguner, uno dei più noti interpreti di questo strumento tradizionale turco, assistito da Giovanni De Zorzi. Il Ney è uno strumento dal passato millenario, divenuto nel corso dei secoli lunico strumento a fiato adottato negli ensembles di musica classica persiana, araba, ottomano-turca e centro-asiatica.
Il 22 e il 23 maggio vi sarà una'ltra novità assoluta: l'Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza per la prima volta un workshop e uno spettacolo di musica e danza indonesiana a cura dell'Accademia superiore di musica e danza (STSI) di Bandung, Giava, grazie al sostegno dellAmbasciata della Repubblica di Indonesia e del Comune di Venezia. Sabato 22 maggio, presso l'Isola di San Giorgio Maggiore, si terrà un laboratorio interculturale, occasione per musicisti e danzatori di scoprire le basi dellantica tradizione sundanese (Giava occidentale), praticata e insegnata dai docenti dell'STSI di Bandung. Gli stessi artisti si esibiranno domenica 23 maggio al Teatro Goldoni di Venezia in uno spettacolo di musiche e danze che combinerà alcuni esempi di forme spettacolari tradizionali (musica e danza di corte, teatro danza con maschere topeng) a forme musicali più moderne e contaminate, anche con il jazz. Laccademia superiore di Bandung è una delle più prestigiose istituzioni indonesiane per linsegnamento superiore di musica e arti performative, situata nella zona di Giava Occidentale (Sunda) in cui si sono sviluppate peculiari forme di musica e danza ancora poco conosciute in Occidente.
Il 9 luglio le attività proseguiranno con il Seminario sul Database bibliografico di studi sulla popular music a cura di Giovanni Giuriati, una giornata di studi, alla quale parteciperanno esperti italiani e figure di spicco in campo internazionale, interamente dedicata alla riflessione sulle potenzialità di ricerca e sul metodo di aggiornamento dati del database bibliografico sugli studi di musica pop che, già da alcuni anni, è consultabile sul sito della Fondazione Cini. Il database, costituito da oltre 9.500 voci bibliografiche, e realizzato dallIstituto in collaborazione con l'International Association for Popular Music Studies (IASPM), è una risorsa importante per tutti coloro che sono interessati alle ricerche sulla musica delle società contemporanee diffusa attraverso i media; al momento è consultato da circa 8.000 utenti lanno ed è divenuto un fondamentale punto di riferimento per studenti e ricercatori in questo campo di studi in rapido sviluppo.
In settembre, dopo la pausa estiva, le attività dell'Istituto riprenderanno con il tradizionale corso di Duduk, strumento a fiato a doppia ancia simbolo della tradizione musicale armena. Il corso sarà tenuto, presso la Biblioteca Zenobiana del Temanza, da Gevorg Dabaghyan, uno dei massimi specialisti di questo antichissimo strumento, e realizzato in collaborazione con la sezione musicale del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia.
In novembre riprenderanno infine i corsi di etnomusicologia in convenzione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici dellUniversità Ca Foscari di Venezia e due saranno gli appuntamenti invernali.
Il 17 novembre ci sarà la quattordicesima edizione di Polifonie in viva voce, dedicato alle polifonie della Chameria albanese, a cura di Maurizio Agamennone. Il programma, avviato nel 1997, ha ospitato presso la Fondazione Cini, vocalisti provenienti da numerose regioni d'Europa: dall'Albania e Bulgaria alla Georgia, dalle grandi isole del Mediterraneo, Sardegna, Corsica e Sicilia, alla Toscana dellAmiata, alla Liguria, al Canavese. I seminari di studio e i concerti proposti hanno consentito agli studiosi, ricercatori e appassionati, di conoscere e apprezzare le più importanti espressioni della polifonia europea.
Il 2 dicembre concluderà l'anno di attività , una giornata di studi dedicata alla Liturgia Armena con il Concerto dellaCorale Akn diretto dal famoso Maestro Aram Kerovpyan. Il seminario sarà a cura di Girolamo Garofalo (Università di Palermo), in collaborazione con il Centro di studi e ricerche sulla cultura armena.
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