Intervista al soprano Daria Masiero
di Andrea Zepponi
16 Nov 2014 - Commenti classica, Musica classica
Raggiungo al telefono il soprano Daria Masiero tre giorni prima della sua comparsa come protagonista in Adriana Lecouvreur di F. Cilea, venerdì 24 ottobre al Teatro Fraschini di Pavia. La disponibilità che il soprano mi dimostra, con un contatto invero assai precario per un’intervista come quello telefonico, si accompagna alla sensazione immediata, fin dalle prime battute, di essere in sintonia con lei su vari aspetti che riguardano l’attualità musicale; anche la promessa di farmi avere in esclusiva online per musiculturaonline.it il suo ultimo curriculum aggiornato ha rotto ulteriormente il ghiaccio ed è per questo che entro subito con le mie domande nel campo decisamente vocale chiedendo quali opere desidererebbe cantare anche al di fuori del suo taglio vocale e del suo abituale repertorio di soprano lirico, insomma cerco di indagare quale sia il suo sogno nel cassetto; la Masiero esordisce dicendo:
R. “Mi ritengo abbastanza fortunata sotto questo aspetto perché in genere canto ciò che ho sempre desiderato interpretare; anche le opere che ho già in repertorio o che sono programmate per i prossimi anni sono assolutamente tra i miei sogni di cantante; direi inoltre che ruoli come Lucia di Lammermoor, Elisabetta di Valois in Don Carlos , la Lady del Macbeth ed Odabella dell’Attila di Verdi sono proprio tra quelli che desidero e che potrei eseguire ”.
Intrigato dal discorso secondo cui la stoffa di un cantante si riconosce più da ciò che rifiuta di cantare che dal suo repertorio naturale, chiedo se c’è qualcosa che si rifiuterebbe categoricamente di eseguire e la Masiero risponde:
R. “ Non mi definisco amante della musica contemporanea; posso inclinare talvolta per qualche lavoro odierno o tardo novecentesco che mi permetta un’espansione vocale più melodica: ad esempio mi è piaciuto tanto cantare Capinera, melodramma moderno composto da Gianni Bella su liriche di Mogol e libretto di Giuseppe Fulcheri che ho eseguito a Parma… In passato, negli anni del Conservatorio, ho eseguito della musica di Henze, ma preferisco tenermi lontana dalla musica della seconda metà del ‘900”.
A questo punto scatta la domanda fatidica per ogni artista lirico: “ Quale compositore è più congeniale alla tua vocalità? “ e la Daria non ha nessun dubbio:
R. “Senz’altro Puccini: Tosca è la mia opera-talismano che mi accompagna da sempre; certo, adoro i personaggi complessi che presentano uno spessore drammatico oltre che vocale e quelli verdiani sono tra questi. Non dimentico di aver avuto il mio debutto vocale con Jerusalem e l’anno prossimo presenterò la mia Lady Macbeth”.
Osservo allora che i tanti ruoli del primo Verdi che vedo nel suo repertorio impongono una grande flessibilità vocale e un solido apprendistato belcantista di agilità espressiva, così chiedo se è nelle sue corde un Rossini indovinando subito che l’unico ruolo che interpreterebbe del pesarese è quello di Mathilde nel Guillaume Tell.
R. “In effetti questo è l’unica parte rossiniana che vorrei affrontare, ma devo dichiarare che Rossini è distante dalla mia vocalità” mi precisa “Lo ritengo troppo specialistico”.
Definite le coordinate vocali e di repertorio, passo a sondare il terreno sui rapporti con regie e registi. La Masiero inizia:
R. “Oggi l’aspetto registico è preponderante ed ha molte priorità negli allestimenti. Il regista è troppo spesso l’arbitro della situazione, tant’è vero che mi è capitato di non accettare di fare cose, che ritenevo prive di senso, impostemi da un regista; lui ha reagito male e mi è dispiaciuto perché io tendo sempre a creare un ambiente favorevole alle persone con cui lavoro. All’estero, dove mi esibisco spesso, osservo un gusto eccessivamente trasgressivo nella messa in scena che incide pesantemente perfino sul testo del libretto: ad esempio, in un’occasione in cui mi trovavo ad essere l’unica italiana del cast, ho assistito ad un atteggiamento molto strano del regista che sembrava voler penalizzare a tutti i costi la pronuncia dei cantanti in un’opera italiana. Sulla lirica si è affermata la supremazia dell’immagine televisiva e cinematografica con i suoi effetti speciali e il suo voyeurismo; ciò ha portato a privilegiare l’esibizione fisica ed atletica dell’artista quasi a discapito delle capacità vocali, visto che spesso i direttori artistici scelgono il cast più sulla base delle foto degli artisti che in base alle audizioni; nella situazione attuale mi sento di consigliare ad un cantante al suo primo ingresso nel mondo della lirica di mantenersi sempre con una figura giovane e attraente”.
Ed allora cosa fa la differenza – chiedo io – tra chi è un vero artista lirico e chi accontenta solo certi registi? Masiero:
R. “Fa la differenza la capacità di creare emozioni nello spettatore perché l’opera è sostanzialmente emozione e questa si ottiene lavorando a lungo sulla voce e l’interpretazione: anche se la prima carta da giocare può essere una fisicità da star cinematografica, la vera carta vincente è avere una spiccata personalità vocale ed artistica, ma per raggiungerla ci vuole tempo”.
Assodato che il settore registico ha vari aspetti di criticità per il soprano emiliano, continuo con il versante della direzione orchestrale chiedendo come si rapporta con i direttori d’orchestra. Masiero:
R. “Cerco sempre di creare un ottimo rapporto con il direttore perché ritengo che lavorare con un artista del podio sia una meravigliosa occasione di crescita artistica. In particolare apprezzo le direzioni che orchestrano in modo da offrire un particolare sostegno al cantante. Questo è necessario nelle opere di Puccini, di Verdi, ed anche nel verismo musicale di opere come quella che canterò fra due giorni, l’Adriana Lecouvreur di F. Cilea…”.
Proprio in attesa della recita, cui assisterò domenica 26, colgo l’occasione per domandare quale sia per lei la caratteristica vocale di Adriana. Masiero:
R. “Molti credono che il valore del personaggio stia tutto nella vocalità lirica di arie come Io son l’umile ancella, ma in realtà quello di Adriana è un ruolo molto complesso che si costruisce in gran parte nella recitazione e nella tenuta scenica del gesto vocale perché è un personaggio che “ recita se stesso”….
Congedandomi dall’artista, che è considerata una delle voci più importanti del panorama lirico, la invito ad indicarmi i teatri che ritiene migliori ed il soprano non esita a definire straordinari per acustica quello di Salisburgo e il Teatro Massimo di Palermo, esaltando inoltre la straordinaria efficienza tecnica dell’Opera House di Sydney (lei risiede in Australia). In uscita mi riesce anche di sapere che cosa pensa delle moderne tecnologie nei teatri: cantanti microfonati, uso di microfoni nei riporti dell’orchestra ecc. Risponde la Masiero:
R. “Non sono contraria all’uso della tecnologia a teatro quando è un valido aiuto. Proprio le odierne scelte registiche rendono necessario l’uso di microfoni. Sono anzi favorevole ad operazioni come il Pavarotti and friends; le uniche cose che non sopporto sono i brutti spettacoli d’opera”.
Il Soprano Daria Masiero è considerata una delle voci pucciniane più importanti del panorama lirico.
Studia violoncello e didattica della musica, si diploma con il massimo dei voti in canto sotto la giuda del soprano G. Caputi, presso il Conservatorio di Alessandria.
Si perfeziona presso l’Accademia della Scala di Milano, con L.Serra, L.Gencer, R. O. Malaspina, L. Alva, T. Berganza, M. Freni.
Vincitrice di numerosi concorsi a giovane età, è inoltre una delle 5 finalisti del Cardiff Singing Competition 2005.
È stata la voce che ha aperto le inaugurazioni Verdiane di Busseto del 2001 diretta dal M°Gandolfi, ed ha accompagnato grandi artisti come R. Bruson, L Nucci, J. Carreras, P. Domingo nei più prestigiosi Teatri e Festival.
Ha cantato in alcuni dei maggiori Teatri: Scala di Milano, Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, Massimo di Palermo, Massimo di Catania, L’Opera di Nizza, Gayethe di Dublino, Liceo di Barcellona, Arcimboldi di Milano, Regio ed Auditorium Paganini di Parma, Donizetti e Sociale di Bergamo, Festival di Torre del Lago, Verdi di Busseto,Verdi di Padova, Sociale di Trento, Filarmonico di Verona, Comunale di Catanzaro, Comunale di Reggio Calabria, Rendano di Cosenza, Lirico di Rimini, Magnani di Fidenza, Comunale di Bologna, Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Grande di Brescia, Fraschini di Pavia, Teatro dell’Opera di Melbourne, Concert Hall di Cardiff, Teatro Nazionale di Nizza, Art Center Seoul, Concert Hall Beijing, National di Tokyo, Festival di Peralada, Belles Art di Bogotà, Teatro dell’Opera di Macau, Sydney Opera House, Arts Center di Melbourne, Festival di Wexford, Festival di Savonlinna, Teatro dell’Art di Rouen, Rudolfinum di Praga.
Ha lavorato con i più grandi direttori e registi del panorama lirico: Pappano, Muti, Luisotti, Conlon, Volmer, Tokarczyk, Giudarini, Hamalainen, Noseda, Kontarsky, Connely, Bisanti, Bartoletti, Pidò, Mianiti, Web, Palumbo, Veronesi, Fogliani, Campanella, Fournellier, Auguin, LiuJa, Ceccato, Stein Montaldo, Puggelli, Gieleta, Murphy, Ponnelle, De Ana, Pasqual, P. Alli, Kaeigi, Maestrini, Placido, Alagna, DeTommasi, Grinda, Stefanutti, Kokkos, De Luca, Zambello.
Il soprano ha interpretato i ruoli principali di numerose opere:
Puccini la Boheme, Gianni Schicchi, Turandot, la Rondine,Tosca; Verdi Otello, Nabucco, Traviata, Oberto Conte di San Bonifacio, Don Carlo, Jerusalem, Trovatore, Aida, Messa da Requiem; Bizet Carmen; Cherubini Medea; Boito Mefistofele; Pergolesi La Serva Padrona, Stabat Mater; Rossini Stabat Mater, Cenerentola; Donizetti Ugo Conte di Parigi; Mozart Don Giovanni, Nozze di Figaro, Requiem; Gluck Orfeo ed Euridice; Leoncavallo Pagliacci; Cilea Arlesiana, Adriana Lecouvreur; Statkowski Maria; Henze Boulevard Solitude; Mendelsson Sogno di una notte di mezz’estate, Tchaikovsky Eugene Onegin.
Tra i prossimi impegni:
debutto nei ruoli di Lady Macbeth nel Macbeth di Verdi, Cio Cio San nella Butterfly di Puccini, Adriana Lecouvreur nella Adriana di Cilea, Mimi nella Bohème di Puccini. Sara’ Aida nell’ Aida di Verdi e Liu’ nella Turandot di Puccini presso la Sydney Opera House. Prenderà parte ad un tour di concerti come VOCE PUCCINIANA presso i più importanti teatri italiani accompagnata dall’orchestra Rai di Torino, sarà la voce di Maria Callas nei concerti in Oman, Arabia Saudita, Russia e Cina.
(Le immagini e il curriculum sono un’esclusiva di “MusiCulturA on line”. Ne ringraziamo il soprano Daria Masiero)