Intervista ai Subsonica


a cura di Francesca Bruni

13 Giu 2024 - Approfondimenti live, Interviste

La nostra collaboratrice Francesca Bruni ha posto alcune domande alla famosa band Subsonica che ci ha parlato del loro nuovo album capolavoro “Realtà Aumentata” e del loro intramontabile successo.

(Le foto del concerto di apertura de “La Bolla Tour” a Livorno sono di Francesco Dornetto)

La celebre band torinese SUBSONICA ha concesso, per Musiculturaonline, una interessante ed intensa intervista.

Samuel, Max, Boosta, Ninja e Vicio raccontano del loro ultimo capolavoro discografico “REALTÀ AUMENTATA”, uscito il 12 gennaio 2024, della loro carriera che da quasi trent’anni regala energia ed emozioni, con inesauribile grinta, calcando i palchi italiani.

I Subsonica sono la “storia” della musica alternativa italiana e tornano a farci sognare con il loro sound originale, unico ed intramontabile.

INTERVISTA

D. Nel nuovo album “Realtà Aumentata” affrontate tematiche sociali molto attuali con la consapevolezza collettiva che il mondo è cambiato; com’è nato questo progetto discografico e quali messaggi volete trasmettere al grande pubblico?
R.
Posto che non ci appartiene molto il concetto di “grande pubblico”, nel senso che tendiamo a non rinunciare a complessità e sfumature per obblighi di semplificazione, questo nuovo album è nato dalla voglia di tornare a vivere in totale libertà il modo di fare musica, senza andare alla ricerca della canzone per la canzone, godendoci appieno il suonare e sperimentare insieme. A livello di testi, è un disco figlio del nostro tempo, che ci porta a riflettere insieme a chi ci ascolta su emergenze e aspetti controversi del nostro tempo, ma soprattutto sulla necessità di articolare risposte collettive uscendo dal fenomeno di un sempre maggiore isolamento individuale e individualista.

D. Il vostro linguaggio musicale è potente ed innovativo sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni sonore correlate dal vostro grande talento; è questo il segreto dell’enorme successo che vi accompagna da quasi trent’anni?
R.
Il segreto per restare fedeli a noi stessi è che abbiamo sempre fatto la nostra musica, ovviamente captando via via diverse ispirazioni, sperimentando, commettendo a volte anche errori, ma restando i Subsonica, qualsiasi cosa continui a significare negli anni. Dopo le nostre esperienze soliste, tornando in studio insieme abbiamo percepito come l’anima di una band sia qualcosa di molto più potente della somma delle semplici capacità dei singoli.

D. Alla 69esima edizione del David di Donatello avete vinto il premio come “Miglior Compositore” con il meraviglioso brano “Adagio”, colonna sonora dell’omonimo film del regista Stefano Sollima; che emozioni avete provato nel ricevere questo importante riconoscimento e cosa rappresenta per la vostra carriera?
R.
Ricevere un David di Donatello è stata una botta incredibile. Non ce lo aspettavamo, ed è stato un vero onore. Siamo grati a Stefano Sollima per averci scelto, lui che è sempre stato abituato a relazionarsi con musicisti e band internazionali (come i Mogwai, i Sigur Ròs ecc). Lavorare alla colonna sonora di “Adagio” ci ha arricchito più di quanto ci aspettassimo, ci ha permesso di metterci in gioco ancora una volta e ha spianato la strada per l’album “Realtà Aumentata” che è arrivato subito dopo.

D. Il disco “Realtà Aumentata” è caratterizzato da sonorità che rievocano molto i vostri esordi. Quanto sono cambiati i Subsonica da quel periodo fino ad oggi ed a vostro parere ci sono state delle evoluzioni nella musica elettronica dagli anni ‘90 ai giorni nostri?
R.
Gli anni ‘90 sono stati anni di grande fermento nel mondo della musica, diciamo che essere outsider era una sfida che molti avevano l’entusiasmo di cogliere. Se guardiamo alla città di Torino, in quegli anni sono nate diverse realtà che non avevano paura di sperimentare, il percorso underground era qualcosa di autentico. Dopodiché noi abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare la musica dei Subsonica, che degli anni ’90 mantiene intatta una fondamentale ricerca di sintesi tra linguaggi differenti, spesso all’apparenza inconciliabili. Sperimentazione e coinvolgimento. Comunque, oggi in Italia c’è tanta buona musica emergente, soprattutto guardando oltre le classifiche.

D. A breve partirete con un nuovo tour estivo a seguito del grande exploit riscosso la primavera scorsa nei palazzetti italiani, quale alchimia vi unisce ai vostri innumerevoli fan ed ogni volta che salite sul palco è come se fosse sempre la prima?
R.
Durante il tour in primavera siamo stati travolti da un’ondata di affetto da parte dei nostri “terrestri”, è bello vedere persone che ci seguono da anni – cresciute con noi – e al loro fianco vedere anche ragazzi giovani che hanno scoperto da poco quello che facciamo. Insieme condividono la gioia dell’energia della musica dal vivo, la parte migliore del nostro lavoro. I nostri live sono un po’ dei rituali dove grida, sorrisi, lacrime, gioia, sfogo e sudore trovano spazio all’interno della stessa esperienza collettiva. Che è nostra tanto quanto di chi sta sotto il palco.


Altri articoli sui Subsonica in Musiculturaonline:

Dopo il grande successo del tour primaverile nei principali palazzetti italiani, i Subsonica continuano ad infiammare i palchi a cominciare dal loro primo appuntamento estivo de La Bolla Tour, andato in scena nella IV Edizione dello Straborgo Festival di Livorno, del quale potete leggere al seguente link il nostro report: https://www.musiculturaonline.it/grande-successo-dei-subsonica-allo-straborgo-festival-di-livorno/.

E ancora:

Tag: , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *