Intervista a Matteo Ferrari per la release del disco “MARAMAO”


a cura della Redazione

31 Gen 2022 - Commenti live!, Dischi, Interviste

Dal 27 gennaio in digitale, in streaming e in cd è disponibile “MARAMAO” di Matteo Ferrari il nuovo disco dell’artista teatrale e cantante nel quale reinterpreta grandi successi swing degli anni ’30 e ’40. Abbiamo intervistato l’artista.

(Fotografie di Giuseppe Gradella)

Da giovedì 27 gennaio è disponibile in digital download, in streaming e in CD “Maramao”(Bluebelldisc Music),il nuovo disco di Matteo Ferrari, cantante ed artista trentino da sempre impegnato tra recitazione teatrale e musica. Nel lavoro, tratto dal concerto “Maramao, canzoni tra le guerre” che ha debuttato il 25 gennaio 2020, l’artista reinterpreta in modo fedele all’originale quattordici celebri canzoni italiane scritte nel ventennio tra i due conflitti mondiali, da Ma l’amore no, singolo già disponibile dal 3 dicembre scorso, a Mille lire al mese.

Ecco la tracklist di “Maramao”:

  • Ti parlerò d’amore
  • Tu, musica divina
  • Vivere
  • Lontano
  • Lili Marlen
  • Mamma
  • A Zonzo
  • Cerco una ragazza
  • Parlami d’amore, Mariù
  • Tornerai (con Sara D’Angelo)
  • Vergiß mein nicht
  • Mille lire al mese
  • Il pinguino innamorato
  • Ma l’amore no

“Maramao” è stato registrato da Carlo Cantini al Digitube Studio di Grazie (Mantova). Fisarmonica registrata da Gino Zambelli a Paderno Franciacorta (Brescia). Missato da Bart Migal a New York (Stati Uniti d’America). Masterizzato da Joe Lambert al Joe Lambert Mastering (Stati Uniti d’America). Direzione musicale e arrangiamenti di Riccardo Barba. L’elaborazione vocale di Tornerai è di Armando Franceschini. Fotografie: Giuseppe Gradella. Hanno suonato: Matteo Ferrari, voce; Bruno Righetti, clarinetto; Gino Zambelli, fisarmonica; Riccardo Barba, pianoforte; Giovanni Trivella, chitarra elettrica e classica; Nicola Ziliani, contrabbasso; Federico Negri, batteria. Con la partecipazione di Sara D’Angelo inTornerai.

Matteo Ferrari commenta il lavoro, affermando: “Maramao” si fonda sugli stilemi della musica swing con colorazioni tipiche del musical theatre. La scelta della strumentazione si basa sui suoni caratteristici della musica italiana degli anni ‘20 e ‘30. Gli arrangiamenti sono stati scritti da Riccardo Barba seguendo una linea di tipo narrativo, tendenzialmente fedele alle idee dei compositori ma con varie aggiunte che portano al jazz, al teatro musicale anglosassone, alla musica d’autore e alla musica da balera.

Andrea Natale e Isabella Turso di Bluebelldisc Music aggiungono: Quello riproposto da Matteo è un patrimonio nazionale di notevole caratura, la musica “leggera” che, in un’epoca buia per l’Italia come quella del Ventennio, serviva come divertimento e distrazione, nella sua garbata ironia verso i presunti “valori” del regime. Si trattava di canzoni spesso trasognate e disincantate, che nascevano “sotto le bombe” e che trovavano un agile veicolo di affermazione nel nascente cinema sonoro e nel fiorente mercato del disco 78 giri. E il tutto affidato a penne veramente ispirate e immortali come Giovanni D’Anzi, Cesare Andrea Bixio, Carlo Innocenzi, Mario Consiglio. Pubblicare discograficamente oggi un repertorio come questo non è soltanto un’operazione musicale, ma un vero culto della memoria e della storia della canzone italiana e della sua fortuna nel mondo. Un repertorio che ha molto riscontro anche all’estero tanto che la PS Classics di Tommy Krasker e Philip Chaffin – una label specializzata nelle pubblicazioni legate al teatro musicale – distribuirà digitalmente “Maramao” negli Stati Uniti e in Canada su nostra licenza. E Matteo Ferrari è il primo artista italiano che viene pubblicato da questa celebre etichetta legata a Broadway. Il progetto discografico ci ha incuriosito per due motivi in particolare: l’aspetto nostalgico del repertorio proposto e la

Di seguito l’intervista realizzata all’artista Matteo Ferrari per la release del disco “MARAMAO”:

D. Ciao Matteo, innanzitutto benvenuto e complimenti per il tuo nuovo disco. Ci racconti come e quando è nato “Maramao”?

R. Ti ringrazio molto. Nasce da un concerto intitolato Maramao, canzoni tra le guerre che ha debuttato nel gennaio 2020 presso l’Antica Pieve di Grigno, in provincia di Trento; una bellissima chiesa sconsacrata dove sono stato circondato dai miei amici di sempre. Volevo omaggiare gli artisti che nonostante tutte le difficoltà degli anni Venti, Trenta e Quaranta, hanno continuato a fare arte.

D. Cosa ti ha spinto a realizzare un lavoro di sole cover anni ’30 e ’40?

R. La loro bellezza! L’eleganza delle parole e della musica che adesso non fanno più parte di noi o, forse, solo di una piccolissima parte di noi. Spero che i giovani possano apprezzare questo lavoro e magari arrivare a dire “Hey, non conoscevo Ma l’amore no; caspita, è un capolavoro!”.

D. C’è qualche cosa che ti lega in modo particolare a questo periodo storico? Hai anche realizzato uno spettacolo teatrale incentrato su quegli anni.

R. Si tratta di un concerto, Maramao, canzoni tra le guerre. Di quel periodo ho solo ricordi fotografici e racconti dei miei nonni: la prima volta che ho sentito Maramao è stato grazie a una delle mie nonne, che me la cantava.

D. Hai fatto una ricerca particolare per scegliere i brani da interpretare?

R. Sì, ne ho provati quasi il doppio prima di scegliere quali interpretare! Non solo la musica è importante per me ma anche il testo: se non trovo una forte motivazione per comunicare il suo contenuto, passo ad altro materiale.

D. Qui su Musiculturaonline ci occupiamo anche di teatro. Che rapporto hai con esso e quando hai capito di volerci lavorare?

R. L’idea di vestire i panni di un’altra persona mi ha affascinato fin da bambino. Amo passare da un personaggio all’altro, mi permette di dare ossigeno alla vita.

D. Cosa accomuna e cosa differenzia il Matteo attore dal Matteo cantante?

R. Il modo di codificare la voce: quando canto devo rispettare delle altezze ben precise volute dal compositore, ovvero le note musicali; quando recito ho un po’ più di libertà. A parte questo, non cambia altro in me.

D. Con la pandemia e le conseguenti restrizioni, cause di stop continui alle attività artistiche dal vivo, credi cambierà il rapporto tra il pubblico e gli spettacoli?

R. A parer mio, è già cambiato. Ricordo bene la prima replica di Maramao, dopo la pandemia: in platea tutti indossavano la mascherina, sembrava di vedere una schiera di robot, è stato terribile. E molto difficile! Nei miei concerti dialogo sempre con gli spettatori fra un brano e l’altro, li guido raccontando loro aneddoti vari, anche personali. Ebbene, non capivo se stessero ridendo o piangevano, se stessero ascoltando oppure no… era tutto così strano. L’energia del performer deve sempre essere molto alta, dopo la pandemia deve esserlo ancora di più per superare la barriera delle mascherine.

D. Tu, personalmente, come hai vissuti i mesi lontano dal palco e dalle esibizioni?

R. Ho raccolto fotografie di teatri storici italiani e le ho condivise sui miei social per 80 giorni, dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, al 15 giugno, il giorno in cui sono stati riaperti. Per me è stato un modo per ricordare che il teatro esiste e resiste nel tempo. Scovare queste fotografie mi ha permesso anche di stringere nuove amicizie e, seppure virtualmente, dialogare con gli anziani dei vari paesi; è stato davvero interessante.

D. Ora che la situazione sembra migliore, tra super green pass e riaperture, dove e quando ti esibirai? Hai anche in mente di presentare Maramao dal vivo?

R. Sì, sabato 26 febbraio porterò Maramao, canzoni tra le guerre all’Auditorium Vivaldi di Cassola, in provincia di Vicenza.

Biografia di Matteo Ferrari:

Matteo Ferrari è nato a Trento nel 1987. Dopo il diploma alla Bernstein School of Musical Theater di Bologna e un corso intensivo presso la Guildford School of Acting (Regno Unito), ha cominciato un’intensa attività artistica che lo ha portato a lavorare su diversi palcoscenici italiani (fra questi il Teatro Sistina e il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro Manzoni di Milano, il Teatro comunale di Bologna e il Teatro Goldoni di Venezia). In qualità di doppiatore ha lavorato anche per Rai Yoyo e DeA Junior ed è stato scelto dal compositore di Broadway Larry Grossman per la registrazione del disco “Snoopy, il musical!”, edito da Warner Chappell Music. Nel 2020 ha visto la luce Maramao, canzoni tra le guerre, progetto musicale che lo ha portato a debuttare come solista presso il Teatro sociale di Trento. Nel 2021 è stato invitato da Freddy Colt a calcare il palco del XXII Zazzarazzaz Festival di Sanremo (Imperia), accompagnato dall’Orchestra stabile dello swing. Nel dicembre 2021 è uscito il suo primo singolo Ma l’amore no, pubblicato e distribuito dalla storica etichetta italiana Bluebelldisc Music. Il 27 gennaio 2022 pubblica il disco “Maramao”.

Bluebelldisc Music:

Bluebelldisc Music è un’etichetta discografica che eredita l’attività di due marchi storici, la Bluebell Records e la Belldisc Italiana.  Tra gli artisti più importanti del suo catalogo figura certamente Fabrizio De André, che per la Bluebell pubblicò i suoi primi tre album tra il 1967 e il ’68. L’etichetta Bluebelldisc si dedica sia alla rivalorizzazione della produzione passata, sia alla produzione e pubblicazione di nuovi artisti, nonché di generi e repertori musicali variegati, sempre all’insegna della passione e della qualità.

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