In fedeltà, la linea c’è: tappa dei CCCP al NoSound Fest di Servigliano


di Flavia Orsati

24 Lug 2024 - Commenti live!

I CCCP hanno fatto tappa a Servigliano (FM), nell’ambito del “NoSound Fest” 2024. Un tributo a un’epoca passata ma anche di grande attualità che ha convinto vecchie e nuove generazioni che hanno gremito il Parco della Pace della cittadina marchigiana.

(Foto di Alessandro Stronati e Alex Pop)

(ph Alex Pop)
Il messaggio della band
Erano gli anni ‘80 in tutto il loro splendore
fuoriusciti da televisori grossolani
incastonati in mobili polifunzionali
appena prima dei mercati globali
– produci consuma crepa –
erano gli anni 80, in Occidente
dove tramonta il giorno
dove le cose vanno a compimento.
RIEPILOGO

la Benemerita Soubrette e l’artista del popolo
la chitarra grattugiata e l’urlato declamante
bestie da palcoscenico in vita vivente
Ciò che fu, ciò che è stato
Che è, ciò che scampato.
In FEDELTÀ la LINEA c’è.
All’erta sto.

Era il 1982 quando la band cult emiliana del soviet-punk si costituiva. Era il 1990 quando, a causa di una serie di vicissitudini, si disfaceva. Riascoltarli insieme, sul palco, potrebbe, a prima vista, sembrare una nostalgica operazione di marketing di quegli artisti che si sono dichiarati, per oltre un decennio, fedeli alla linea, che in realtà non c’è.

Dopo più di quarant’anni gli stessi artisti dei CCCP ci dimostrano che, in fedeltà, invece, la linea c’è, portando sul palco, sotto questo titolo, tra passato e presente, un repertorio dei loro più bei pezzi, con una grinta che non è più quella giovanile, ma con una lucidità che solo il distacco e il passare del tempo possono imporre. Consci di questo, Giovanni Lindo Ferretti (voce), Massimo Zamboni (chitarra), Danilo Fatur (“artista del popolo”) e Annarella Giudici (“benemerita soubrette”) nel corso dell’estate 2024 stanno solcando numerosi palchi italiani, tra cui quello del Parco della Pace di Servigliano, in provincia di Fermo, nella giornata del 21 luglio 2024, in occasione dell’ormai famoso NoSoundFest, organizzato da Best Eventi insieme al Comune di Servigliano.

La tentazione di incorrere in un’elegiaca riproposizione dei fasti degli anni Ottanta è, comprensibilmente, forte. Invece, inaspettatamente, lo spettacolo musicale si configura come un tributo sì ad un’epoca passata ma la cui lettura, alla luce delle sue inquietudini e dei suoi disequilibri, resta estremamente attuale, in un mondo appiattito dal consumismo e dalla globalizzazione, dove il celebre slogan produci, consuma, crepa appare più attuale che mai.

(ph Alessandro Stronati)

A campeggiare sul palco, con la sua austera severità, la voce di Giovanni Lindo Ferretti che, intessendo sacro e profano, tra laiche preghiere intrise di misticismo e irridenti sferzate contro la società odierna, tra il salmodiare e la rabbia, attualizza alcune strofe delle sue storiche canzoni, tra cui Radio Kabul, infiammando gli astanti con pezzi come Valium Tavor Serenase o Punk Islam per poi commuoverli con pezzi immortali quali Depressione Caspica (in apertura), Annarella, Amandoti. Mentre Ferretti canta, invece, Annarella Giudici si destreggia sul palco, cambiando vesti in maniera camaleontica, diventando una suora con in mano un cero e, poco dopo, un alfiere che sventola la bandiera rossa con falce e martello. L’ultima nota riguarda il caloroso pubblico transgenerazionale, composto da chi, con i CCCP, ci è cresciuto ma anche da chi, invece, è nato molti anni dopo il loro scioglimento, e cerca nella musica dei decenni passati un baluardo contro la vacuità del presente.

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