Il tempo di Mahler nel tempo di Principe
Andrea Zepponi
18 Ago 2011 - Commenti classica
MACERATA. Con Il tempo di Mahler, interpretato e diretto da Massimiliano Finazzer Flory, il Festival Sferisterio Opera accoglie la rappresentazione che ripercorre la biografia del compositore attraverso lettere e altri scritti sui temi dell'eros, della morte, della religione e della crisi di Vienna e del mondo miitteleuropeo, del rapporto tra la musica e la filosofia del tempo in uno dei periodi più decisivi e complessi della nascente modernità . L'opera si dipana su più binari: recitato, musicale e critico: infatti l'originale antologia prevede la lettura di poesie e scritti dello stesso Mahler accompagnata da suggestioni tratte dalle sinfonie e dai lieder, sulle quali prendono forma le coreografie di Gilda Gelati, prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, la partecipazione del musicologo Quirino Principe, inoltre, alle atmosfere musicali al pianoforte si accompagnano le esecuzioni alla tromba di Gianni Dallaturca
Con questo spettacolo si mettono in scena il volto di Mahler e una duplice voce: la voce di un uomo che ha combattuto intimamente e profondamente sofferto, senza patria, straniero talora perfino a se stesso, sempre irrequieto e con il timore di lasciare incompiuta la sua opera, ma anche la voce di un uomo che attraverso la musica riesce a superare la paura della morte.
Lo spettacolo di parole e musica Il tempo di Mahler ideato e realizzato da Massimiliano Finazzer Flory, trae il suo titolo da due elementi: il primo è il centenario della morte del compositore avvenuta giovedì 18 maggio 1911 in una clinica di Vienna, ma già lo scorso anno si celebrava il centocinquantesimo anniversario della nascita di Gustav Mahler a Kaliṧtě (sabato 7 luglio 1860) e si profilava la prospettiva di un biennio celebrativo. L'altro elemento a dare senso al titolo ed assume un significato essenziale se lo si legge come compimento della profezia che Mahler stesso profferiva spesso, secondo la testimonianza di sua moglie Alma: Meine Zeit wird kommen (il mio tempo verrà ). Dopo decenni di inattualità e di culto circoscritto a una cerchia di fedeli possiamo dire che è ormai giunta la pienezza del tempo in cui si sono rivelate la forza, l'originalità e la nobiltà nella musica mahleriana come espressione fondante del Novecento musicale. Oggi infatti ha pieno vigore il tempo di Mahler poichè è divenuto uno dei musicisti più amati della tradizione occidentale e in Italia chi ha contribuito in tempi non sospetti e ad altissimo livello a studiare la figura del compositore è proprio il Prof. Quirino Principe con il suo saggio fondamentale: Mahler, Rusconi 1983, Bompiani 2002. Lo spettacolo del 2 agosto ore 21.00 al Cineteatro Italia di Macerata lo ha visto protagonista con Massimiliano Finazzer Flory che rappresentava lo stesso compositore, mentre Principe, figura poliedrica e vagamente misteriosa, incarnava un professore di lettere classiche che lo conobbe e collaborò con lui: sulla scena, in penombra e scarna, a destra la scrivania di Mahler, al centro una dormeuse su cui era adagiata Gilda Gelati e dalla quale si ergeva a tratti per accennare movimenti di danza; a sinistra un pianoforte verticale al quale sedeva Principe che, oltre a recitare perfettamente calato nella parte (e a memoria), si produceva come pianista sulla tastiera suonando passi musicali tratti dalle sinfonie e dai lieder di Gustav Mahler e creando atmosfere notevoli e sorprendenti suggestioni. Quelle che costituivano il testo erano tutte parole di fonte mahleriana e di testimoni che hanno decifrato e illuminato la sua personalità come quelle di scrittori tanto ossessivamente amati dal compositore da offrirgli un terreno di identificazione o di doppia personalità come avvenne per il Dostoevskij dei Karamazov o per il finale del Faust di Goethe. Evidenti le simbologie: ove si pensasse di ravvisare nella figura di Finazzer Flory il lato più soggettivo della rappresentazione e in Principe quello più oggettivo, ci si accorge che i due punti di vista si intrecciano (ciascuno dei due occupa infatti la postazione che sarebbe più consona all'altro, l'amico letterato al pianoforte e il musicista alla scrivania) e al centro si colloca l'eterno femminino che rappresenta quel naturalismo verso il quale converge la Weltanschauung mahleriana. Gilda Gelati esce dalla sfera delle forme pure della disquisizione filosofica e dà figura e movimento alla femminilità sublimata il cui vertice è il goethiano Ewig-Weibliches. Gli altri due si scrutano dal centro della propria coscienza con la consapevolezza della propria dolente grandezza, ma straniandosi e considerandosi dall'esterno con le proprie fobie e nevrosi. In particolare Quirino Principe nel confronto dialogico e dialettico con Finazzer Flory – Mahler è un insieme di diversi interlocutori, ora in contesa irriducibile ora in un rapporto d'intesa incrollabile con Mahler e propone sulla scena le parole che la filosofia della musica dovrebbe far proprie senza compromessi: a un pianoforte povero e remoto egli tenta di far dire, in chiaroscuro, le parole che in assenza del canto, soltanto s'indovinano. Gianni Dallaturca (tromba) si nasconde con la massima evidenza affidando al suo strumento gli squilli e gli annunci perturbanti della natura della primavera e dell'ineluttabilità . Il tono dello spettacolo assume i contorni di una rievocazione autobiografica e di una esposizione critica che presenta il trionfo odierno della musica di Mahler (chi non conosce e riconosce l'adagietto della quinta sinfonia, colonna sonora de La morte a Venezia di Mann-Visconti?) non soltanto come una rivincita sul passato, ma riaffermando in un perenne e connaturato senso di qualità che la musica di Mahler è la musica nostra per eccellenza, la musica che oggi esprime meglio di qualsiasi altra il carattere della cultura d'Occidente o in dimensione più estesa il carattere di un'epoca tanto agitata dalla crisi quanto acuta nel capire la propria fisionomia. Il lavoro andato in scena lancia bene questa affermazione: il tempo di Mahler è per eccellenza e forse per destino il nostro temp. L'affermazione di una religiosità naturalista che scaturisce dal rapporto tra musica e filosofia, non il cristianesimo tormentato di Dostoevskij, nè il freddo ateismo sono la sintesi che emerge dalla lettura del corpus di scritti mahleriani, bensì la ricerca della Natura perduta della quale l'uomo solitario vagante per l'universo come un bambino abbandonato ha bisogno. Al di là del valore altissimo dello spettacolo nel suo compito di esegesi degli scritti mahleriani e del suo pensiero musicale, il mero elemento spettacolare dell'evento è stato la capacità di Quirino Principe di proporsi nella pienezza delle sue competenze musicologiche, musicali, linguistiche, letterarie, filosofiche e teatrali; vederlo assumere la veste di studioso esegeta di Mahler e di fine disquisitore della filosofia della musica, poi recitare in modo impeccabile un testo non facile per diversi aspetti e infine eseguire comodamente al pianoforte passi di musica mahleriana ha mosso il pubblico alla simpatia e all'empatia che si sono aggiunte al riconoscimento della grandezza universale di questo grande studioso del nostro tempo.
Quirino Principe
Quirino Principe (Gorizia, 1935), Accademico di Santa Cecilia in Roma, ha insegnato Storia della Musica Moderna e Contemporanea all'Università di Trieste, e Filosofia della Musica all'Università di Roma-Tre. Insegna Drammaturgia del Teatro d'Opera nell'Accademia dell'Opera Italiana di Verona. Musicologo, germanista, poeta, esercita una frequente attività di drammaturgo, autore di testi per musica, attore. Fra i suoi libri: Mahler, Rusconi 1983, Bompiani 20022; Strauss, Rusconi 1989, Bompiani 20042; La Sonnambula di Vincenzo Bellini, Mursia 1991; I quartetti per archi di Beethoven, Anabasi 1993; La musica a Milano nel Novecento, Utet 1996; Gianandrea Gavazzeni alla Scala, Teatro alla Scala 2001; Il teatro d'opera tedesco 1830-1918, L'Epos 2004; Musica, Electa-Mondadori 2010. Ha pubblicato inoltre: Vita e morte della scuola, Rusconi, Milano 1970; Il libro dei Cinque Sentieri (poesie, Premio Sebeto 1974), Scheiwiller 1973; La rivelazione incompiuta (saggi di filosofia della letteratura), Rusconi 1974; Il rombo del motore (contro l'automobile e la motorizzazione privata), Vallecchi 1974; Manuale di idee per la scuola, Rusconi 1977 (Premio Sibari 1978). Ha in preparazione un ampio libro su Richard Wagner.
Traduttore da varie lingue, ha tradotto l'integrale delle circa 300 Cantate di J.S. Bach, molte opere di Ernst Jà nger per le edizioni Guanda e Longanesi, il carteggio tra Karl Jaspers e Hannah Arendt per Feltrinelli, molti libretti d'opera per vari teatri italiani e stranieri, molti melòloghi e drammi con musiche di scena da lui tradotti dal tedesco, dal francese, dall'inglese, dal russo, dal norvegese, con musiche di Benda, Schubert, Schumann, Mendelssohn, Liszt, Wagner, Poulenc, Prokof'ev, Strauss, Britten, Peter Maxwell Davies (di cui ha interpretato a Firenze nel 2009 e a Bari nel 2010 la Messe sur l'Homme Armè). Ha tradotto il corpus delle poesie di Alfred Brendel per Passigli di Firenze. Ha ricevuto per questa attività il Premio Internazionale Ervino Pocar nel 1991. à lo storico curatore dell'edizione italiana del Signore degli anelli di J.R.R.Tolkien, Rusconi 1970 (oggi Bompiani) e, sempre di Tolkien per lo stesso editore, ha curato le edizioni italiane delle Lettere e delle Immagini. Partecipa annualmente a incontri con giovani tolkieniani , e a concerti con musiche di vari compositori ispirate all'immaginario tolkieniano. Fra i suoi maggiori lavori teatrali, tutti rappresentati e quasi sempre con lui stesso in veste di attore protagonista, ricordiamo i testi narrativi e dialogici per Il borghese gentiluomo di Molière con musica di Richard Strauss, per Thamos re in Egitto di Wolfgang Amadeus Mozart, per Rosamunda principessa di Cipro di Franz Schubert, per Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn, da Shakespeare, per Tuttifà ntchen di Hindemith (inciso in CD); di recente e con grandissimo successo, per la Pantomima K. 446 di Mozart, eseguita, con lui in veste di autore del testo e di attore nel ruolo di Arlecchino, in varie sedi: Cividale, Terni, Roma (nella Cappella Paolina del Quirinale), Festival dell'Università Pontina (nel Castello di Sermoneta). Fra i compositori contemporanei e viventi che hanno messo in musica i suoi testi, ricordiamo Azio Corghi in Poudre d'Ophèlia, Un petit train de plausi, Ritratto di Sara. Nel settembre 2004, Quirino Principe ha presentato a Portogruaro presso Venezia il suo primo melòlogo, Fuoco aquileiese, e nel marzo 2007 è andato in scena a Milano, all'Auditorium dell'Orchestra Verdi, il suo secondo melòlogo: Speculum mundi, con lui stesso voce recitante. Sempre come voce recitante, ha interpretato egli stesso il suo terzo melòlogo, Sul mare amaro dell'amore Napoli (Napoli, Museo M.A.D.R.E., per la Pietà de' Turchini, aprile 2008). Un suo quarto melòlogo, Visite (un suo testo poetico edito da Scheiwiller nel 1973 adattato a Des pas sur la neige di Claude Debussy), è stato eseguito in prima mondiale assoluta a Firenze nel dicembre 2010. Nel 2006, Quirino Principe ha fondato il Trio Telos (soprano, pianoforte, recitante e attore; egli stesso svolge quest'ultimo ruolo), e il Trio Flà ns (duo pianistico e voce recitante) nel quale egli ha il ruolo vocale. Il Trio Flà ns ha prodotto un suo primo CD con i Liebeslieder op. 52 e op. 65 di Johannes Brahms eseguiti con la recitazione delle traduzioni in versi e in rime dei testi di Daumer e di Goethe, da lui realizzate. Con il pianista Alessandro Marangoni, nel 2006 ha costituito il Duo Alessandro Quirini & Quirino Alessandri (voce recitante e pianoforte) che da anni compie affollatissime tournèes in tutta Italia e all'estero, presentando monograficamente, in parola e in musica, protagonisti della storia musicale d Occidente. à stato consigliere d'amministrazione e presidente della Commissione Artistica del Teatro alla Scala di Milano, e consigliere presso i Pomeriggi Musicali e la Casa di riposo G. Verdi di Milano, e presso l'Istituto per gli Incontri Mitteleuropei di Gorizia. Nel 1996, il presidente della Repubblica d'Austria gli ha conferito la Croce d'Onore di Prima Class litteris et artibus . Nel 2005, Quirino Principe ha ricevuto il Premio Città di Gorizia per una vita dedicata alla mediazione linguistica tra le nazioni. à il vincitore per la critica musicale Accademico di Santa Cecilia in Roma dell'edizione 2005 del Premio Imola . Nel 2006 è stato eletto Accademico di Santa Cecilia in Roma. Nel 2007 gli è stato assegnato a Pordenone il premio alla carriera come esponente culturale del Friuli Venezia Giulia. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Frascati per la filosofia, e il Presidente della Repubblica Italiana lo ha insignito del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Nel 2010 ha ricevuto dalla città di Catania il Bellini d'oro .
Gilda Gelati
Nata a Parma, si è formata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Si è diplomata nel 1987 e nello stesso anno è entrata a far parte del Corpo di Ballo del Teatro. Nel 1992 ha danzato il ruolo di Giulietta in Romeo e Giulietta di John Cranko. Da allora ha interpretato i ruoli principali dei balletti di repertorio, fra cui: <i<Lo Schiaccianocì, La Bella addormentata e Cenerentola (Rudolf Nurejev); Romeo e Giulietta, Manon (Kenneth Mac Millan); <i<La Sylphide (Peter Schaufuss); Giselle (Patrìce Bart, Yvette Chauvirè); La vedova allegra (Ronald Hynd); Petrushka, Le spectre de la rose (Michail Fokine); Il pipistrello (Roland Petit); Excelsior di Ugo Dell'Ara; il ruolo di Tat'jana in Onegin di John Cranko. Ha danzato anche in balletti contemporanei di Alvin Ailey, Paul Taylor, Glen Tetley e William Forsythe, Mats Ek, John Neumeier, The cage di Jerome Robbins e il ruolo dell'Eletta nella Sagra Della Primavera di Maurice Bejart. Si è inoltre distinta in balletti neoclassici quali i capolavori di George Balanchine: Sogno di una notte di mezza estate (Titania), Rubies, Quattro temperamenti, Apollo. Nella stagione 1994/95 è stata invitata da Vladimir Derevianko, Direttore del Balletto di Dresda, a danzare La Fille mal gardèe (Joseph Lazzini) e la celebre Moor's Pavane nella versione di Josè Limon al Teatro della Semper Oper di Dresda. Mauro Bigonzetti ha creato per lei le danze dell'opera Les Martyrs su musica di Gaetano Donizetti. Nel 1998 ha partecipato alla creazione di La Muta di Portici con Carla Fracci a Napoli. Nel 1999 ha danzato Three Preludes (Ben Stevenson) con Roberto Bolle. Nel 2001, dopo essere stata scelta da Sylvie Guillem per il ruolo principale nella sua versione di Giselle, viene promossa prima ballerina. Interpreta questo ruolo, oltre che al Teatro alla Scala, a Los Angeles, a New York e al Covent Garden di Londra. Nel gennaio 2002 danza Excelsior nel ruolo della Luce, all'Opera di Parigi e in ottobre è Giulietta al teatro Bolshoi di Mosca e al Cirque Royal di Bruxelles. Nel ruolo di Titania in Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, si è esibita al teatro Mariinskij di San Pietroburgo, al Festival di Aspendos in Turchia, al Teatro Erode Attico di Atene in occasione dei Giochi Olimpici del 2004, al Teatro Municipal di San Paolo e di Rio De Janeiro e in occasione della tournèe scaligera in Cina dell'autunno 2006. Nella stagione 2005/2006 interpreta la Sylphide di P. Lacotte, Gelsomina nella Strada di Pistoni e Jeunne homme e la mort di R. Petit. Nel 2006 viene invitata come rappresentate italiana al Gala di Mosca, nella ricorrenza del centenario di Igor Moissev e riceve il premio Positano – Leonide Massine come migliore interprete per la Sylphide. Nel 2007 interpreta il ruolo di Manon ne La dame aux camèlias coreografia John Neumeier. Nel 2009 danza il ruolo di Calliope accanto a Roberto Bolle in Apollon Musagète, e nel 2010 il ruolo della Sirena nel Figliol Prodigo, entrambi di George Balanchine.
Massimiliano Finazzer Flory
Autore e interprete teatrale, saggista ed editorialista, è curatore di rassegne culturali su tutto il territorio nazionale ed ideatore di nuovi format in cui si intrecciano filosofia e letteratura.
Massimiliano Finazzer Flory ha portato in scena in dieci luoghi d'arte In viaggio con Virgilio e con l'Eneide attraverso i beni culturali, e L'altro viaggio di Rainer Maria Rilke, dedicato a uno dei più grandi poeti del Novecento, nel doppio ruolo di attore-regista. Nella stagione 2007/2008 e poi nel 2010 è stato in tournèe teatrale con lo spettacolo Lo specchio di Borges con musiche di Astor Piazzolla eseguite dal vivo dal quintetto Neofonia Ensemble. Nel 2008/2009 è stato impegnato come autore e interprete nel lavoro teatrale L'orecchio di Beethoven, con l'accompagnamento di un quartetto di archi, rappresentato, tra le molte sedi, all'Auditorium Parco della Musica di Roma, al Conservatorio Verdi di Torino, al Mittelfest di Cividale del Friuli. Nell'anno 2009/2010, in cui si è festeggiato il centenario dalla nascita del Futurismo, si è fatto in prima persona promotore in tutto il mondo – da New York a Tel Aviv, da Vilnius a Tokyo della Milano futurista e della conoscenza dell'avanguardia con Serata futurista, performance nella quale il Movimento è narrato attraverso danza contemporanea, musica e lettura teatrale dal Manifesto fondativo e da altri celebri brani di protagonisti della compagine artistica quali Filippo Tommaso Marinetti e Giovanni Papini.
Nel luglio 2010 il suo spettacolo Il tempo di Gustav Mahler – atmosfere e suggestioni musicali al pianoforte, coreografie di danza classica, recitazione e letture di poesie e lettere di Gustav e Alma Mahler – ha debuttato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. A seguire una tournèe nazionale sta portando lo spettacolo nei più prestigiosi teatri italiani. Nell'ambito delle celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia Finazzer Flory propone una rilettura del più famoso romanzo italiano, specchio per le generazioni che hanno combattuto per l'unità nazionale: I promessi sposi di Alessandro Manzoni. A partire dall'evento tenutosi al Teatro alla Scala di Milano nel gennaio 2010, nel contesto dell'iniziativa “L'eredità di Francesco De Sanctis”, nasce la produzione di uno spettacolo teatrale con danza e musiche di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e altri compositori ottocenteschi che tra giugno e luglio 2011 è in tournèe negli Stati Uniti. I suoi spettacoli culturali imperniati sul rapporto tra letteratura, filosofia, teatro, arte e musica, dove divulgazione e riflessione sono coniugate in nuovi modi di trasmissione del sapere e piacere dell'ascolto si svolgono in luoghi di grande fascino storico e artistico. Oltre a La parola contesa tra filosofia e scienza (tre edizioni), in collaborazione con il Teatro Eliseo di Roma, a cui hanno preso parte i più importanti esponenti del pensiero filosofico e scientifico contemporaneo, dal 2004 conduce presso la Galleria Nazionale di Arte Antica in Palazzo Barberini, a Roma, Il gioco serio dell'Arte, rassegna straordinario successo che pone al centro di un'indagine estetica, filosofica e letteraria i capolavori conservati presso la Galleria. A Sabbioneta, in occasione della Notte Bianca, da lui ideata e diretta, ha realizzato un programma di incontri, dibattiti, spettacoli di natura teatrale e live performances che hanno animato le sedi storico-monumentali della città . Per la manifestazione ha, inoltre, concepito una scenografia urbana fatta di luce che ha riportato Sabbioneta ai tempi della sua fondazione impiegando, al posto dell'illuminazione elettrica, il calore e il colore del fuoco. A Milano con Notte Bianca della Cultura, Città delle Vertigini e Notte Bianca di Primavera, oltre a un ricco palinsensto di eventi in cui differenti linguaggi espressivi hanno dialogato sotto la regia di Massimiliano Finazzer Flory, sono nati contributi di ricerca teorica e applicata con la pubblicazione di alcuni articoli e di due cahiers: Notte Bianca 2004 e Notte Bianca 2005 che narrano questa esperienza inedita. Il successo di pubblico e critica degli spettacoli incentrati sul Mito che hanno visto protagonisti illustri esperti e attori di fama nazionale a Milano (Galleria Vittorio Emanuele II e Palazzo Litta), Venezia (Ca' Rezzonico e Fondazione San Giorgio), Roma (Palazzo Barberini) e in Sicilia, ha portato alla produzione dei programmi televisivi Il Mito e la Donna (ripreso presso il Castello di Donna Fugata, Ragusa) e Il Mito e l'Uomo (al Complesso monumentale Santa Maria dello Spasimo, Palermo) per Rai Educational. Da quattro anni con il progetto A passo d'uomo, in collaborazione con Mons. Luigi Manganini e Associazione Amici del Duomo, Massimiliano Finazzer Flory presenta, presso il Duomo di Milano, i grandi dialoghi che pongono a diretto confronto il pensiero laico e cristiano su temi di teologia insieme a prestigiosi intellettuali del nostro tempo. Per alcuni di questi incontri sono stati realizzati gli speciali di RaiSat Extra e sono nati i libri dell'omonima collana edita da San Paolo. Sempre in collaborazione con RaiSat Extra, sono stati prodotti gli spettacoli teatrali L'altro viaggio di Rainer Maria Rilke e Vita a Credito, quest'ultimo dedicato a una ri-lettura dell'identità culturale e letteraria europea, attraverso quattro dei suoi maggiori interpreti: Miguel de Cervantes, Fà dor Dostoevskji, Marcel Proust e Franz Kafka. Per nove edizioni, dal 2000 al 2008, nella storica Libreria Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, è ideatore e conduttore di Cultura in Galleria, rassegna dove sono presentate e discusse le più importanti novità editoriali in campo filosofico, letterario, saggistico. à stato l'ideatore e curatore della mostra fotografica: Friedrich A von Hayek. La vicenda intellettuale del più grande scienziato sociale del 900, esposta nel 1999 a Verona e nel 2000 a Bologna e Milano. Dirige due collane editoriali per San Paolo Edizioni e Skira Editore e collaboratore del Corriere della Sera Corriere del Veneto. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Altri Conformismi (Marsilio Editori, Venezia 2005); La parola contesa tra filosofia e scienza (Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano 2005); Dove fede e ragione si incontrano? (San Paolo Edizioni, Milano 2006); La parola contesa tra filosofia e scienza 2006 (Il Mulino, Bologna 2006); Omaggio ai Navigli e Monte Napoleone (Skira Editore, Milano 2007); Le parole di Paolo (San Paolo Edizioni, Milano 2007); Dov'è la famiglia (San Paolo Edizioni, Milano 2008); Il gioco serio dell'Arte (BUR, Milano 2008); Città teatro (Moretti&Vitali, Bergamo 2008). Dalla collana Pezzi di città per Skira Editore – che comprende cinque titoli dedicati alla valorizzazione dell'immagine storico-artistica di Milano e alla sua filosofia urbana, interpretando e commentando i preziosi contributi fotografici provenienti dal Civico Archivio Fotografico di Milano – nasce la mostra Pezzi di città (promossa da Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia), della quale Massimiliano Finazzer Flory è curatore scientifico e organizzatore. Premi: viene premiato dal prof. Umberto Eco, pres. Comitato scientifico del premio medesimo come vincitore del Premio Speciale PREMIO CENACOLO Editoria e Innovazione indetto da Assolombarda, con la motivazione: un modello di eccellenza e di integrazione tra produzione culturale e strategie di comunicazione. La Fondazione Rotary del Rotary International gli attribuisce nel 2007 il Paul Harris Fellow in segno di apprezzamento e riconoscenza per il suo tangibile e significativo apporto nel promuovere una miglior comprensione reciproca e amichevoli relazioni fra i popoli di tutto il mondo. Il 7 dicembre 2007 gli è stata conferita dalle autorità del Comune di Milano la Medaglia d'Oro di Benemerenza Civica Ambrogino d'Oro con la seguente motivazione: “in qualità di saggista, autore di teatro, editorialista e curatore di rassegne culturali ha fatto di Milano, in questi anni, il centro di una serie di eventi che coniugano partecipazione popolare e qualità di contenuto”. Nel mese di novembre 2008 gli sarà assegnato il Premio Nazionale di Poesia Lorenzo Montano per il suo Trittico sulla parola. Nel luglio 2008 è chiamato a far parte del Comitato consultivo Città d'Arte e Cultura per Tutti , organismo di supporto istituito dal Sindaco di Milano Letizia Moratti per lo sviluppo delle strategie e dei progetti finalizzati a rafforzare la vocazione e l'identità della città . Dal ottobre 2008 al maggio 2011 è Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
Nell'ottobre 2010 gli viene conferito il Premio della Cultura nell'ambito del Premio delle Arti XXII Edizione per “la preziosa politica culturale riferita proprio all'attività museale, orientata a gestire, servire e indicare; giacchè con linee guida si è mosso per accogliere e sviluppare consapevoli processi comunicativi, e campionare i tiranti della gestione creativa internazionale”. A dicembre 2010 riceve la tessera di Socio Onorario dalla Direzione Nazionale dell'Associazione Poliziotti Italiani.
(Andrea Zepponi)