Il senso della vita nel “Dioggene” di Stefano Fresi
di Francesca Bruni
22 Gen 2025 - Commenti teatro
Stefano Fresi conclude il tour dello spettacolo teatrale “Dioggene” regalando agli spettatori che gremivano il Teatro dei Coraggiosi di Pomarance una magnifica performance.
(Foto di Chiara Calabrò)
È andato in scena domenica 19 gennaio al Teatro dei Coraggiosi nella suggestiva località di Pomarance (PI), lo spettacolo dal titolo “Dioggene” con lo straordinario attore Stefano Fresi.
L’opera teatrale è divisa in tre parti in cui Fresi interpreta il ruolo di Nemesio Rea, attore famoso e dalla vita affascinante, tutto incentrato nel proprio narcisismo e spocchiosità che lo renderanno un essere inconsapevolmente molto infelice.
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Nei tre atti si attraversa un viaggio profondo nell’animo umano, passando dal Medioevo fino ai tempi moderni e affrontando tematiche come l’egoismo, le paure e il desiderio di libertà.
Al centro della vicenda c’è Nemesio, che, dopo una vita di successi, si rende conto di sentirsi prigioniero della sua stessa esistenza. Il suo egocentrismo lo porta a ritrovarsi solo, abbandonato dalla moglie che lo lascia improvvisamente. Questo evento lo spinge a una trasformazione radicale: decide di liberarsi da ogni orpello per diventare finalmente un uomo libero.
Straordinario è Stefano Fresi; coinvolge intensamente lo spettatore con la sua immensa bravura ed umanità regalando anche momenti di amara ironia che fanno riflettere sulla condizione umana e su ciò che sbagliamo.
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L’unico modo per essere felici è vivere liberi e Nemesio lo farà vivendo dentro un cassonetto dell’immondizia alla Magliana ma finalmente felice di essere se stesso; diventa punto di riferimento per coloro che, passando davanti a lui, gli chiedono consigli sull’esistenza.
La vita, dice Nemesio, è crudele e possiamo uscirne soltanto se ci liberiamo da ogni costrizione.
Nello spettacolo vengono usate tre lingue italiane diverse per ciascuno dei monologhi (volgare toscano, lingua corrente del nostro 21° secolo, romanesco), “tre atmosfere, tre toni, tre stili; – come afferma il regista Giacomo Battiato – epica e commedia, sberleffi e crudeltà. In ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano: la violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore”.
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Stefano Fresi è disarmante, grazie alla sua bravura e ci pone di fronte al vero senso della vita. Il mondo è pieno di odio, violenza e superficialità; se rinunciassimo al superfluo saremmo tutti esseri più felici.
Personalmente devo dire che ho vissuto momenti straordinari ed emozioni uniche, soprattutto quando a fine spettacolo Stefano Fresi mi ringrazia per aver “varcato il mare” per essere venuta a vederlo.
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Un profondo ringraziamento alla direzione del teatro e all’attore per avermi dato la possibilità di incontrarlo ed avere gentilmente lasciato un saluto dal vivo per i lettori di Musiculturaonline:
“DIOGGENE”
- scritto e diretto da Giacomo Battiato
- con Stefano Fresi
- scultore Oscar Aciar
- decoratore Bartolomeo Gobbo
- costumi Valentina Monticelli
- light designer Marco Palmieri
- foto di scena Chiara Calabrò
- produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni e Argot Produzioni