Il “Flauto magico” al Teatro Pergolesi
Alberto Pellegrino
7 Nov 2008 - Commenti classica
La 41^ Stagione lirica del Teatro Pergolesi di Jesi si è aperta con l'esecuzione del Flauto magico di Wolgang Amedeua Mozart, presente in cartellone che comprende anche Tosca di Puccini in coproduzione con il Teatro di Treviso e Sferisterio Opera Festival di Macerata; Il viaggio a Reims di Rossini in coproduzione con l'Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival di Pesaro. Il Flauto Magico è stato coprodotto dai Teatri di Treviso e dell'Aquila di Fermo, dalla Rete Due della Radio svizzera di lingua italiana. Il capolavoro mozartiano, composto nel 1781 su libretto Emanuel Schikaneder, è stato eseguito da un cast di validi cantanti quasi tutti di lingua tedesca, dal Coro della Radio Svizzera e dall'Orchestra da camera europea diretta con austera sensibilità dal M Duilio Galfetti. L'opera è considerata il manifesto della massoneria liberale, in quanto propone un mondo ideale governato dall'amore, dalla fratellanza, dalla felicità e dalla gioia, un mondo perfetto da cui sono banditi l'odio, l'avidità e la vendetta. Naturalmente Mozart colloca il viaggio verso la luce della ragione e i rituali massonici nel magico mondo della fiaba entro il quale si pongono tutti i parallelismi della vicenda: il Gran Sacerdote Sorastro contro la Regina della notte; il principe Tamino e la principessa Pamina che cercano l'amore e la luce attraverso il viaggio iniziatici che li porterà a sfidare la morte per superare le prove del silenzio, del fuoco e dell'acqua; l'uccellatore Papageno semplice uomo del popolo genuinamente vigliacco per amore della vita, sempre in cerca di una sua Papagena; il moro Monostrato ingenuamente feroce; le tre fare cattive al servizio della regina e le tre fatine buone deus ex machina della vicenda, pronte a sventare il tentativo di suicidio di una sfiduciata Pamina e il disperato Papageno. Alla fine ogni cosa va al suo posto con il trionfo dell'amore per le due coppie di innamorati e il trionfo del Regno della Luce e della Ragione, a cui sarà ammessa la stessa Pamina, anche se donna, per il coraggio dimostrato durante il viaggio iniziatico.
L'intera messa in scena (regia, scene e costumi) è stata affidata a Eugenio Monti Colla che appartiene alla più illustre famiglia della tradizione marionettistica italiana, un maestro della scena del teatro delle marionette, avendo allestito una lunga serie di splendidi spettacoli fra i quali hanno largo posto proprio l'esecuzione di numerose opere liriche. Nel 2006 Colla aveva già curato la regia del Don Giovanni e ritorna pertanto ad occuparsi di Mozart, interpretando il Flauto magico secondo una chiave di lettura fiabesca che nulla toglie al messaggio massonico mozartiano. Ne è venuto fuori uno spettacolo frizzante e divertente, elegante e popolare, intrigante per i costumi orientaleggianti, per l'efficace recitazione degli interpreti, per le scenografie mobili arricchite da elementi di ispirazione marionettistica: il bosco e la caverna rocciosa, la presenza degli animali della foresta, i sei enormi leoni dorati che impreziosiscono la reggia monastica di Sorastro, la deliziosa nuvoletta-balcone che entra ed esce di scena con le tre fatine buone, le tre porte con la scritta Natura , Saggezza e Ragione che segnano il confine del regno della luce. Colla ha realizzato uno spettacolo divertente accolto con favore dal folto pubblico presente, perchè è riuscito a far arrivare il messaggio dell'autore in modo immediato e diretto senza contorsioni intellettualistiche ma rispettando tempi e modi della grande fiaba mozartiana.
(Alberto Pellegrino)