Il Festival di Battiato: i protagonisti


11 Giu 2001 - News live

FRANCO BATTIATO
sabato 30 giugno
Fano piazza XX Settembre

Franco Battiato è nato vicino a Catania, in un paese che allora si chiamava Jonia e oggi è Riposto. Da piccolo giocava al pallone. Finchè, durante una partita, un palo in faccia gli ha fatto cambiare interessi. A Milano ci è arrivato nel 1964 per far fortuna con le canzoni. Prima ha lavorato con Giorgio Gaber e Ombretta Colli, poi finalmente per conto suo. I primi album degli anni Settanta per la Bla-Bla di Pino Massara sono collage musicali molto immaginosi, come FETUS e POLLUTION. Battiato viene poi sedotto dall'ideologia di John Cage. Con Karlheinz Stockhausen diventa persino amico. Musicista ancora intuitivo e poco tecnico, Battiato compie le sue prime ascensioni sonore con album più sostanziosi come SULLE CORDE DI ARIES, CLIC e MADEMOISELLE LE GLADIATOR.
La sua fase di ricerca e di sperimentazione più 'arrabbiata' è della seconda metà degli anni Settanta, con arditi dischi per la Ricordi. Nel frattempo, il musicista siciliano ha fatto molte buone letture e ha studiato a fondo la notazione musicale. Comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino. E rinasce, contemporaneamente, la passione per la canzone colta, ironica, ricca di memorie adolescenziali e di voli mistico-propiziatori. Nel frattempo, continua la sua iniziazione spirituale, sempre più attratta dalle dottrine orientali. Ma non solo. Album come L'ERA DEL CINGHIALE BIANCO, PATRIOTS, LA VOCE DEL PADRONE e L'ARCA DI NOE' lo proiettano verso un successo da rockstar, con vendite da capogiro. Ma quasi per controbilanciare tanta sfacciata fortuna terrena, Battiato si dedica ai suoi miti celesti e all'approfondimento interiore, via Gurdjieff e gli antichi saggi della cultura sufista. Inizia anche a fare l'editore di libri esoterici, con la sua piccola casa editrice, l'Ottava. Con la sua prima opera lirica, GENESI, nel 1987 inaugura una doppia carriera di compositore serio, usando linguaggi più 'alti'.
Ma è una serietà solo di codici, perchè il musicista userà uguale entusiasmo per le opere, per le messe e per le canzoni. GILGAMESH, del 1992, è la sua seconda e più matura opera lirica. Altri album importanti per la Emi, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dell'ultimo decennio, sono FISIOGNOMICA, GIUBBE ROSSE, COME UN CAMMELLO IN UNA GRONDAIA, che contiene peraltro l'interpretazione 'leggera' di quattro lieder romantici di Beethoven, Brahms, Wagner e Martin-Berlioz, e CAFFE' DE LA PAIX.
Nel 1995 Battiato inaugura un'intensa collaborazione e un proficuo scambio culturale col filosofo Manlio Sgalambro, che scrive il libretto dell'opera teatrale IL CAVALIERE DELL'INTELLETTO, dedicata a Federico II. I due congegnano insieme anche un primo album di canzoni, L'OMBRELLO E LA MACCHINA DA CUCIRE. Nel 1996 Franco Battiato ha cambiato casa discografica….e musica. Al suono di chitarre oniriche e rinnovati paradossi, ecco il primo capitolo della 'nuova era': L'IMBOSCATA, uscito il 22 ottobre 1996 in tutt'Italia. Segue, nel 1998, un album ancora più incisivo e dissonante del precedente, GOMMALACCA, anche se Battiato recupera la forma classica nel successivo album di cover, intitolato FLEURS e pubblicato nell'autunno del 1999. Dopo una collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, culminata nella pubblicazione del disco CAMPI MAGNETICI prima prova del nuovo contratto con la Sony Battiato torna al pop più radicale nel 2001 con FERRO BATTUTO, in cui spicca la partecipazione di Jim Kerr dei Simple Minds e la cover di Hey Joe .

Siti ufficiali:
http://www.franco-battiato.com
http://www.battiato.it

DISCOGRAFIA ESSENZIALE
FETUS – 1971 ARTIS
POLLUTION – 1972 ARTIS
SULLE CORDE DI ARIES – 1973 ARTIS
CLIC – 1974 ARTIS
MADEMOISELLE LE GLADIATOR – 1975 ARTIS
BATTIATO – 1976 RICORDI
JUKE BOX – 1977 RICORDI
L'EGITTO PRIMA DELLE SABBIE – 1978 RICORDI
L'ERA DEL CINGHIALE BIANCO – 1979 EMI
PATRIOTS – 1980 EMI
LA VOCE DEL PADRONE – 1981 EMI
L'ARCA DI NOE' – 1982 EMI
ORIZZONTI PERDUTI – 1983 EMI
MONDI LONTANISSIMI 1985 EMI
ECHOES OF SUFI DANCE – 1985 EMI
FISIOGNOMICA – 1988 EMI
GIUBBE ROSSE – 1989 EMI (doppio live)
COME UN CAMMELLO IN UNA GRONDAIA – 1991 EMI
CAFFE' DE LA PAIX – 1993 EMI
UNPROTECTED – 1994 EMI
L'OMBRELLO E LA MACCHINA DA CUCIRE – 1995 EMI
BATTIATO NON BATTIATO – 1996 CYCLOPE (tributo)
SHADOW, LIGHT – 1996 EMI
STUDIO COLLECTION – 1996 EMI
L'IMBOSCATA – 1996 MERCURY
LIVE COLLECTION – 1997 EMI (doppio live)
GOMMALACCA – 1998 MERCURY
FLEURS – 1999 UNIVERSAL
CAMPI MAGNETICI 2000 SONY CLASSICAL
FERRO BATTUTO 2001 SONY

MICHAEL NYMAN
sabato 7 luglio
Ancona, piazza del Plebiscito
“The Claim” (prima mondiale – produzione del Festival)

Il più grande genio del minimalismo europeo torna a Il violino e la selce. Michael Nyman, ne11996, aveva aperto la prima edizione del festival, a Fano, con la prima europea della sua opera lirica Noises, sounds and sweet airs tratta dalla colonna sonora del film di Peter Greenaway Prospero 's books e ispirata a La Tempesta di Shakespeare. Ed ancora una volta di musica legata ad immagini si tratta: infatti Nyman, accompagnato dalla sua band, proporrà in prima mondiale dal vivo la colonna sonora da lui composta, del film The Claim, da poco uscito nelle sale, del regista scozzese Michael Winterbottom (Butterfly kiss, Jude, Welcome to Sarajevo, With or without you). La pellicola (con attori di grido, fra cui Nastassja Kinskj e Peter Mullan) è ispirata al romanzo di Thomas Hardy The mayor of Casterbridge ma ambientata in California una ventina d'anni dopo la corsa alI'oro. Nyman, già collaboratore fondamentale di Greenaway ( da I misteri del giardino di Compton house fino al già citato Prospero 's books ), premio Oscar per la colonna sonora di Thepiano (di lane Campion), presenterà , quindi, la sua idea di musica minimale, legata alla più stretta ortodossia seriale impartita dalla lezione di lohn Cage. Grande importanza, però, riveste per Nyman la tradizione classica europea, in special modo la produzione barocca sulla quale, tra l' altro, si è laureato con una tesi dal titolo I sistemi musicali ripetitivi della musica inglese del XVI e XVII secolo. Fra oltre le trenta incisioni si possono anche ricordare la cantata -ispirata alle voci bianche della musica barocca –Time will pronunce e le colonne sonore dei film Gattaca (con Ethan Hawke e Urna Thurrnan) e Carrington (con lonathan Pryce e Emma Thompson).
Nato nel 1944 e cresciuto a Londra, Nyman studia musica sin dai tempi del college, specializzandosi nel barocco e nella produzione del XVI e XVII secolo. Dopo aver coniato, in qualità di studioso e periodista, il termine minimalismo' con riferimento ad un particolare genere musicale, Nyman inizia a scrivere musica e ad eseguirla a partire dalla seconda metà degli anni '70. Dopo aver collaborato con Brian Eno e Steve Reich Nyman forma agli inizi degli anni '80 la sua Band e inaugura il sodalizio con il regista Peter Greenaway. Oltre alle numerose colonne sonore scritte per il controverso regista, Nyman ottiene un grande successo con le musiche di Lezioni di piano , il film capolavoro di Jane Champion.

DISCOGRAFIA ESSENZIALE
LE MARI DE LA COIFFEUSE 1990 Argo
TABOO 1990 Argo
STRING QUARTETS 1-3 1991 Argo
PROSPERO'S BOOK 1991 Argo
THE PIANO 1993 Venture
TIME WILL PRONOUNCE 1993 Argo
THE PIANO CONCERTO (22A) 1993 Argo
MICHAEL NYMAN FOR YOJI YAMAMOTO 1993 Argo
TAKING A LINE FOR A SECOND WALK 1994 Argo
A LA FOLIE (AKA SIX DAYS, SIX NIGHTS) 1994 Argo
LIVE 1994 Venture
THE PIANO CONCERTO AND OTHER THEMES 1995 Argo
NOISES, SOUNDS AND SWEET AIRS 1995 Argo
THE COLD ROOM 1995 Argo
CARRINGTON 1995 Argo
THE DIARY OF ANNE FRANK 1995 Argo
AFTER EXTRA TIME 1996 Virgin
THE ORGE 1996 Virgin
THE VERY BEST OF MICHAEL NYMAN 1997 Argo
GATTALA 1998 Virgin
NYMAN & GREENWAY LE PIU' BELLE MUSICHE DA FILM 1999 Argo
WONDERLAND ORIGINAL SOUNDTRACK – 1999, Virgin
THE CLAIM – original soundtrack dall'omonimo film di Michael Winterbottom 2000

TALVIN SINGH
domenica 8 luglio
Gradara – “piazza d'armi” del Castello

Inglese di origine indiana, Talvin Singh è stato in qualche modo identificato: come artista asiatico, come contaminatore orientale, come virtuoso di tablas. Di fatto, si muove veloce attraverso i mondi, mettendoli in contatto, costruendo una zona autonoma nella quale gli spiriti pionieri della musica del 21esimo secolo – giovani suonatori indiani, nomadi newyorkesi, futuristi londinesi – possono coesistere.
Crescendo a Leytonstone, Talvin Singh si è mosso attraverso mondi diversi: dalla breakdance alla musica più elettronica insieme ai suoi coetanei asiatici, passando ad ascoltare poi Secret Affair e i Jam, imparando a suonare le tablas nel mondo conservatore della musica classica indiana.
Quando i promoters inglesi che si occupavano di musica classica indiana iniziarono a non volere lavorare con lui, dandogli del punk che osava metterne in discussione le idee, Talvin decise di lavorare per conto suo. Indica il suo equipaggiamento di tecnologia digitale, programmato con suoni di sitar e tabla.
“Quando vai in India”, dice, “non ha importanza quanto sei bravo come suonatore di tabla. Sei inglese, non indiano. Non mi hanno mai accettato in quanto indiano e quando sono tornato qui, nessuno mi ha mai considerato un vero inglese”.

DISCOGRAFIA ESSENZIALE
“Ok” – 1998
“Ha” – 2001

DAVID BYRNE
lunedì 9 luglio
Ancona, piazza del Plebiscito

Dopo ventiquattro anni di onorata carriera nella scuderia della Warner l'ex Talkin Heads David Byrne ha cambiato etichetta, passando alla Virgin. Il nuovo album del cantante, “Look into the eyeball”, porta già il marchio della sua nuova “casa” musicale. In questa nuova uscita assistiamo ad un ritorno a groove più ballabili, ma anche ad orchestrazioni più di ampio respiro: è insomma un album “per il corpo e per la mente”. Alla realizzazione del disco ha partecipato Greg Cohen, storico collaboratore di Tom Waits.
Parlare di David Byrne è parlare di un monumento della musica del XX secolo. La sua storia comincia, e rimane indissolubilmente legata, ai Talking Heads ed alla collaborazione con Brian Eno che resta così colpito dalla personalità del gruppo da dedicare loro una canzone: King's Lead Hat (anagramma di Talking Heads). Il sodalizio prosegue, a fasi alterne, negli anni, fino al 1988 quando, di comune accordo, ciascun componente del gruppo decide di prendersi una pausa di riflessione. Prevalsero, quindi, le iniziative solistiche e la separazione venne ufficializzata nel 1991. Da allora Byrne si dedica ai progetti più disparati: dalle sperimentazioni minimali con Philip Glass in The Photographer e in Songs from liquid days, alla musica per uno spettacolo di danza con la coreografia di Twyla Tharp, alle colonne sonore per Civil Wars (spettacolo teatrale di Bob Wilson) e per il film di Bertolucci L 'ultimo imperatore (in collaborazione con Sakamato ), ai Cd di pop latino e jazz.
Nel 1994 viene pubblicato l'album DavidByrne nel quale il cantante riprende esplicitamente il sound rock, mininlale e nervoso, dei suoi primi lavori. Nella prima tappa italiana della sua toumee Byrne proporrà una antologica dei suoi successi inframmezzati dalle canzoni contenute nel suo ultimo lavoro: Look into the eyeball.
A proposito di questo album Giacomo Pellicciotti ha scritto: “straripante inventario di suoni e canzoni che emanano ritmo, calore, soave lirismo e poesia, con languidi archi, arrangiamenti sofisticati, groove e beat per la salute del corpo”.

ALANIS MORISSETTE
Venerdì 13 luglio
Fano, Piazza XX Settembre

Alanis Morissette è nata a Ottawa nel 1974 – insieme al suo gemello, Wade. Da ragazza, è una star della tv canadese, in un programma per ragazzi chiamato Queste cose non si fanno in televisione . Come teen-star, nel 1991 e '92 incide due album dance-pop e allieta i canadesi un po' dappertutto (specie negli stadi a cantare l'inno nazionale prima delle partite). Nel 1995, all'improvviso, il fulmine a ciel sereno: il singolo You oughta know è il primo singolo contenente una parolaccia ad andare in testa alla hit-parade degli Usa. Perchè nel frattempo Alanis è cresciuta ed è parecchio arrabbiata con gli uomini: la canzone include gli storici passaggi: Ti ricordi quando te lo prendevo in bocca nei cinema? E pensi a me quando scopi con lei? . Mentre i suoi dischi precedenti spariscono misteriosamente dal mercato, per il mondo Alanis diventa il simbolo della rabbia femminile. Il suo album Jagged little pill , scritto insieme a Glen Ballard e pubblicato dalla Maverick di Madonna, vende più di 28 milioni di copie (16 solo negli Usa), e ispira tutta una generazione di cantautrici grintose. Ma l'enorme successo la induce a riflettere a lungo prima della mossa successiva. E' solo nel 1998, dopo un viaggio in India, che si ripresenta con Supposed former infatuation junkie . Grazie anche a Thank you , il singolo che lo traina, l'album vende più che bene e sfugge ai cecchini che attendono il flop che di solito segue un album molto fortunato. E le fortune di Alanis sembrano assicurate da un accordo con il sito MP3.com: le canzoni su Internet, la sponsorizzazione del suo tour e le azioni della società le fruttano circa 60 miliardi di lire – che aggiunte a quelle raggranellate con le vendite dei dischi, ne fanno una delle cantanti più ricche della storia. Ragion per cui, può permettersi di interpretare Dio nel film Dogma di Kevin Smith ( Clerks ).

DISCOGRAFIA ESSENZIALE
JAGGED LITTLE PILL (Maverick, 1995)
SUPPOSED FORMER INFATUATION JUNKIE (Maverick, 1998)
MTV UNPLUGGED (Maverick, 1999)

MINO DI MARTINO
Domenica 15 luglio
Fano, Chiostro di San Paterniano

Da Tema a Teorema, dalla canzone scritta per i Giganti all'approccio con Pier Paolo Pasolini, regista del film del '68. Giacomo, Mino, di Martino, ex Gigante innamorato della ricerca, ex tessitore di suoni sperimentali sul Telaio Magnetico con Battiato, esegue per Il violino e la selce le musiche da lui composte su testi di Pasolini in un concerto-teatrale che prende il titolo dai versi della raccolta La nuova gioventù.
Poesie e canzoni, con l'accompagnamento di chitarra, tastiere, violino, mandola e flauti, percorrono l'imponente ed eterogenea produzione pasoliniana, seguendo una precisa traiettoria logica e cronologica; al centro del lavoro articolato in tre sezioni distinte, in cui vengono coniugate musica, parole e immagini la consapevolezza della perdita irreversibile di umanità che si accompagna al progresso, confidata nelle lettere, sussurrata nelle liriche, vibrata nella denuncia degli articoli apparsi sui quotidiani. Le melodie eseguite dai tre musicisti in scena accanto a Di Martino, Tommaso Leddi e Roberto Kriscak evocano ritmi mediorientali, rimandano alle avanguardie musicali del primo Novecento e pure recano il segno di Popol Vuh e David Sylvian; la sezione del monologo, affidato alla voce recitante di Giuseppe Bevilacqua, spazia dal poema Il poeta delle ceneri agli interventi sui quotidiani, mentre la parte realizzata con materiale audiovisivo comprende filmati, disegni del poeta e gli scatti del poema fotografico Divina Mimesis.
Trovo sempre più importante afferma di Martino che gli autori si confrontino con i poeti, li conoscano, imparino da loro a trasformare i testi delle canzoni in una prosa poetica in musica. Credo che Pasolini avrebbe approvato l'operazione. So che lui stesso sperimentò questa strada quando scrisse testi per Endrigo, e quando lavorò con Modugno e Morricone .

Polly Jean PJ HARVEY
lunedì 16 luglio
Fano piazza XX Settembre – unica data italiana

Harvey nasce in un paesino del Dorset, nel 1970. Dalla madre scultrice eredita l'interesse per la musica – che coltiva sin da piccola – e la passione per l'arte. Esordisce nel 1991 con due singoli per l'etichetta Too Pure: “Dress” e “Sheela na gig”. All'epoca, PJ Harvey è un trio di rock alternativo che registra, per la Island, “Dry” (1992). Un anno dopo, “Rid of me” – prodotto da Steve Albini le vale due premi della rivista americana Rolling Stone: migliore autrice e migliore cantante dell'anno. Con “To bring you my love” (1995) il gruppo lascia il posto alla solista. La Harvey esplora canzoni e ballate più intimistiche e sperimenta nuovi suoni, che vanno oltre le chitarre rock. In quell'anno vince il Mercury Music Prize e riceve due candidature ai Grammy Awards. Rolling Stone la sceglie come “Artista dell'Anno”. Nel 1996 canta, su musiche di John Parish, in “Dance hall at louse point”. Tra le altre collaborazioni, la Harvey interpreta “Henry Lee” in duetto con Nick Cave, nell'album “Murder ballads”. Con Tricky canta invece “Broken homes”, in “Angel with dirty faces”. Al suo attivo ha anche una prova cinematografica: interpreta infatti la parte di Maria Maddalena nel film “The book of life” di Hal Hartley. Nel settembre 98 esce “Is this desire” e nel 2000 è la volta di Stories from the city, stories from the sea , che la vede collaborare in alcuni pezzi con Thom Yorke dei Radiohead.

Sito ufficiale: http://www.pjharvey.net/
Primo sito italiano dedicato a PJ Harvey: http://utenti.tripod.it/pollysize/

<b<DISCOGRAFIA ESSENZIALE
DRY 1992, Island
RID OF ME – 1993, Island
4-TRACK DEMOS 1994, Island
TO BRING YOU MY LOVE 1995, Island
IS THIS DESIRE 1998, Island
STORIES FROM THE CITY, STORIES FROM THE SEA 2000, Island

CARLO FAVA
Mercoledì 18 luglio
Fano, Anfiteatro Rastatt

Nelle dieci canzoni scritte da Carlo Fava, compositore trentenne milanese che sembra raccogliere la gloriosa tradizione del teatro-canzone di Giorgio Gaber, e da Gianluca Martinelli, si danno convegno assassini per caso, derelitti e disperati, anime mai più salve. Evocati dai testi di Gide, Lombroso, Foucault, i carnefici si confessano e, accompagnati da una band di prestigiosi musicisti sotto la direzione Beppe Quirici, sgranano vite e colpe tra struggimento e ironia, all'ombra del prezioso e sintetico impianto scenografico.
Prigionieri della scena, i personaggi criminali fanno l'alba impastando le menzogne della notte con la cronaca nera, il rimpianto per amori irrisolti e la nostalgia del futuro, le crepe dell'anima dove il male si infiltra.
L'elemento del crimine connota canzoni e monologhi di uno spettacolo che è insieme teatro, cabaret e concerto, ed è il pretesto per raccontare follie, disagi e aneliti che appartengono a passati remoti e recenti come alla più viva attualità .
Cantastorie, agiografo e psichiatra dei personaggi criminali , Fava, ironico e spietato, volge la tragedia in commedia, moltiplica sul palco voci e coscienze a ritmo di citazioni d'autore musical-letterarie che si muovono con disinvoltura da Gadda a Gaber, da Celentano a J.S.Bach.

DIAMANDA GALà S
Venerdì 20 luglio
Fano, Teatro della Fortuna – Anteprima nazionale

Una delle più sorprendenti artiste del nostro tempo, Diamanda Galà s crea ossessionanti gospel di disperazione, desolazione e redenzione che lasciano il pubblico scosso e trasformato. La sua bellissima voce, dotata di una gamma a quattro ottave, penetra come il vento nelle ossa e fa resuscitare i morti viventi. Le sue numerose creazioni musicali e teatrali includono Plague Mass (1990), un requiem ossessionante per le vittime dell'AIDS; Vena Cava (1992), uno studio sulla coesistenza della demenza AIDS e depressione clinica; Schrei 27 (1996) e l'incisione del 1998 Malediction and Prayer.
Defixiones, Will and Testament, il suo ultimo lavoro per pianoforte e voce solista, è una meditazione arrabbiata sul genocidio e la sua negazione politica, in particolare la negazione turca ed americana dei genocidi armeni e greco anatolici che hanno avuto luogo dal 1915 al 1923.
La composizione deriva da una varietà di sorgenti, dalla poesia del martire armeno Siamanto, a quello del poeta siriano Adonis, al poeta peruviano Cesar Vallejo, il poeta ebreo rumeno Paul Celan, la musica delle remetika e amanedhes turche, greche, armene, e inoltre creazioni di Sotiria Bellou, Papaiannou e Udi Hrant; nonchè la musica degli artisti americani Ornette Coleman, John Lee Hooker e Blind Lemon Jefferson.

Defixiones, Will and Testament
Creato ed eseguito da Diamanda Galà s
DEFIXIONES si riferisce agli avvertimenti incisi in piombo che erano sistemati sulle tombe in Grecia e Asia Minore. Ammonivano contro la rimozione o profanazione dei corpi sotto la minaccia di danni estremi.
WILL AND TESTAMENT si riferisce agli ultimi desideri delle persone morte in circostanze innaturali.
Il materiale concertistico che Galà s ha incluso in questo ciclo di canzoni include musiche su testi del poeta/soldato armeno Siamanto, del poeta rumeno ebreo Paul Celan; il poeta siriano/libanese Adonis, le canzoni rembetika di Sotiria Bellou, le Amanedhes greco anatoliche, la musica blues dei musicisti americani Blind Willie Johnson e Son House e i brani sacri del Profondo Sud.
Defixiones, Will and Testament parla per individui che hanno dovuto vivere come fuorilegge, perchè sono stati trattati da fuorilegge.
Defixiones, Will and Testament è dedicato ai dimenticati e cancellati dei genocidi armeni e greco anatolici dal 1915 al 1922. Ha debuttato nel settembre 1999 al Gravensteen di Ghent, Belgio. In passato, il Gravensteen era stata la sede centrale del potere e del governo nelle Fiandre. Questo castello ha molte camere di tortura e prigioni. Tra le altre attività , le streghe venivano processate e messe al rogo nel castello. In altre parole, il Gravensteen era il luogo ideale per la prima di Defixiones, Will and Testament.

Sito ufficiale: http://www.diamandagalas.com

BALLETTO TEATRO DI TORINO
Domenica 22 luglio
Fano, Teatro della Fortuna – Prima assoluta
Con il patrocinio della Andy Warhol Foundation New York

Il prestigioso Balletto Teatro di Torino, diretto da Loredana Furno, presenta a Fano, in prima assoluta Gee, Andy!, spettacolo di grande impatto visivo ed emotivo nato da una idea innovativa e con l'affascinante coreografia di Matteo Lavaggi, che ne è anche l'interprete principale insieme ad altri otto danzatori.
Più che un balletto Gee, Andy! è un vero e proprio viaggio fra i simboli e gli umori che hanno caratterizzato gli anni della gloria artistica di Andy Warhol. Uno spettacolo in cui danza, musica, immagini e recitazione si fondono per rendere omaggio ad un grande artista, manipolatore ed evocatore di miti contemporanei.
La musica originale è opera di un altro Andy, quello dei Bluvertigo, e di Bocum Welt e si preannuncia quindi particolarmente interessante dal momento che uno spirito giovane si sposa con i riferimenti colti di Steve Reich e dello stesso Battiato, confermandosi come una delle voci più vivaci del panorama musicale contemporaneo.
I costumi sono curati con grande raffinatezza da Roger Salas e le installazioni video-art recano la firma di Dario Musso.
Lo spettacolo è frutto di una tecnica di alto livello ed esprime la gioia di danzare e la semplice e sublime estetica connaturata a questo tipo di arte, stimolando tutti i sensi dello spettatore. Non è un caso che il festival si chiuda proprio con uno spettacolo di danza: una vera e propria vocazione de Il violino e la selce quella per la Musa Tersicore che ha portato nelle edizioni precedenti performances prestigiosissime, da Bill T. Jones a Saburo Teshigawara, da Wim Vandekeybus a Philippe Decouflè.


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