Il 900 sacro al Regio di Torino


Luca Rossetto Casel

12 Feb 2001 - Commenti classica

Avventurandosi in un repertorio insolito ma affascinante, il Coro del Teatro Regio, sotto la guida del maestro Bruno Casoni, ha proposto un'incursione nella produzione vocale sacra del Novecento.
Già , ma quale Novecento? Quello di tre autori che occupano indubbiamente uno spazio a sè nella storia della musica, di difficile catalogazione , come si usa dire oggi; i quali autori rispondono ai nomi di Poulenc, Kodà ly e Britten.
Ora, è interessante notare come tutti e tre, pur operando in diversi periodi storici, si siano trovati a compiere percorsi in parte simili per approdare poi come è d'altronde logico, considerando che ci troviamo di fronte a personalità estremamente spiccate- a esiti affatto diversi. Il problema fondamentale del secolo, quello del linguaggio, da tutti e tre viene risolto con un richiamo alla tradizione e al patrimonio nazionale insieme (con netta preponderanza di quest'ultimo aspetto in Kodà ly); dando così luogo a voci sostanzialmente nuove e assolutamente originali nella loro tradizionalità .
Un altro problema capitale della cultura novecentesca è poi quello religioso o, più in generale, quello del rapporto con il trascendente. Nella storia della cultura e delle arti, la perdita di fiducia verso tutto ciò che si pone come assoluto si è tradotta nella grande crisi dei linguaggi iniziata sul finire del secolo decimonono e tuttora in corso: alla negazione della metafisica è corrisposto l'annichilimento di ogni certezza nel campo dell'espressione (perchè, effettivamente, il problema non è semplicemente del come esprimere, ma anche del che cosa).
Presi dunque nell'occhio del ciclone di una situazione della cui complessità ho cercato, sia pur brevemente e mi si perdoni il bisticcio- con le dovute semplificazioni, di rendere ragione, i nostri tre autori hanno assunto la posizione, a mio avviso, più coraggiosa: quella di costruire la propria specificità , la propria poetica e il proprio linguaggio, senza voler cancellare a tutti i costi il passato, ma mantenendone la consapevolezza come base di partenza e punto di riferimento costante per la loro evoluzione personale (e si noti come, in quest'ottica, il richiamo alla specificità nazionale non vada inteso come rifugio nel particolarismo, ma al contrario- ricerca di radici profonde dalle quali sviluppare un percorso creativo autonomo). Alla luce di tali premesse, direi che l'atteggiamento -che possiamo definire anche in questo caso di recupero – tenuto dai tre musicisti del nostro concerto nei confronti della religione e della fede appaia quantomeno naturale. E naturale è anche il linguaggio adottato nelle composizioni sacre, in quanto decisamente moderno nella sua continuità con il passato, nella sua ricchezza di sfumature che ne screzia il fluire senza perdersi nell'artificiosità .
Ecco: a tutto questo l'esecuzione del Coro del Teatro Regio ha saputo rendere puntualmente giustizia. Quella del maestro Casoni è stata una lettura sensibilissima, estremamente minuziosa nell'equilibrare i pesi sonori e i colori nello svolgersi del discorso musicale, sempre attenta alla distribuzione del fraseggio; in questa linea si sono ben inseriti i solisti e il coro di voci bianche, preparato dal maestro Claudio Marino Moretti. Il Coro si è altresì avvalso della collaborazione del bravo organista Andrea Benelli. Da notare, infine, la cordiale accoglienza tributata dal pubblico a una proposta intelligente e (purtroppo!) insolita, che ci si augura possa essere debitamente tenuta in considerazione per il futuro.

Scheda del concert:
Francis Poulenc
Ave Verum corpus, per coro femminile a tre voci
Litanies à la Vierge Noire, coro femminile a tre voci e organo
Benjamin Britten
Festival Te Deum, per coro misto, coro di voci bianche e organo, op. 32
A Wedding Anthem (Amo ergo sum) per soprano, tenore, coro e organo, op. 46
Zoltà n Kodà ly
Missa brevis, per soli, coro misto e organo
Interpreti:
Bruno Casoni (direttore); Claudio Marino Moretti (maestro del coro di voci bianche); Kyung-Hwa Cho (soprano); Mirko Guadagnino (tenore); Andrea Benelli (organo); CORO DEL TEATRO REGIO ; CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO E DEL CONSERVATORIO “GIUSEPPE VERDI”

(Luca Rossetto Casel)


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