I Litfiba infiammano il Bambù festival
di Elena Bartolucci
19 Ago 2022 - Commenti live!
Il concerto della rock band italiana a Monte Urano per festeggiare i propri 40 (+2) anni di carriera.
(Ph Michele Piazza)
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Monte Urano (FM) – Giovedì 11 agosto presso il Parco Fluviale Alex Langer è stato dato il via al concerto della seconda data del Bambù festival. Ospite d’eccezione della serata è stato il gruppo rock più longevo e apprezzato del panorama italiano, i Litfiba, che quest’anno festeggia i 40 (+2) anni di carriera con il tour “L’ultimo girone”.
Oltre a Piero Pelù e Ghigo Renzulli, sul palco si sono esibiti anche Luca “Luc Mitraglia” Martelli alla batteria, Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere e Dado “Black Dado” Neri al basso. Grazie a questo trionfale tour, la rock band è riuscita a far ripercorrere al pubblico i 42 anni della propria storia accontentando ogni provincia dello stivale.
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Era il 6 dicembre del 1980, quando i Litfiba si esibivano per la prima volta in un locale di Firenze (la Rokkoteca Brighton di Settignano) dando il via davanti a 150 persone a una incredibile storia musicale costellata di successi.
Precursori come pochi del rock cantato in italiano, i Litfiba possono fregiarsi di successi discografici con 10 milioni di copie vendute e migliaia di concerti in Italia, Europa e nel resto del mondo. In tutto i Litfiba hanno all’attivo oltre 160 canzoni pubblicate in questi anni, che hanno raccontato l’Italia e il mondo, guerre e pacifismo, impegno sociale e tutela dell’ambiente, sostegno alle vittime della Mafia e battaglie per i diritti umani oltre che storie d’amore.
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Il frontman della rock band, Piero Pelù, ha ovviamente cantato quasi tutti i grandi successi del gruppo accontentando così i numerosi presenti della data del comune fermano. Un pubblico molto variegato in termini di età, a dimostrazione del fatto che il rock non conosce limiti. In scaletta sono stati eseguiti diversi pezzi tra cui “El Diablo”, “Spirito”, “Lulù e Marlene”, “Vivere il mio tempo”, “La preda”, “Cangaceiro”, “Istanbul”, “Lo spettacolo” e “Regina di cuori”, garantendo quasi due ore di concerto, in cui il frontman non ha elemosinato svariati commenti di natura politica, religiosa o riferimenti di attualità come all’emergenza idrica che sta interessando in questi giorni l’intero Paese.
Nonostante la grande energia sul palco, il pensiero liberale e la grande affabilità con il pubblico di Pelù, in particolare con la frangia femminile che non si è tirata indietro all’incitamento di mostrarsi senza reggiseno (una conclusione in puro stile rock ma quasi sopra le righe), al termine del concerto il frontman e quasi tutti i componenti della band si sono rifugiati nel backstage senza concedere alcun autografo o selfie ai vari presenti che hanno tentato invano di attenderli dietro alle transenne.
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Di questa serata resteranno comunque l’incontenibile energia della batteria, la precisione della chitarra, il suono efficace di basso e tastiere e l’inconfondibile voce insieme allo stile da rocker senza tempo di Pelù, che hanno centrato alla perfezione un sound graffiante e potente che non risente affatto di ben 40 anni di carriera.