Grande successo del Galà della lirica “Verso le Stelle” a Jesi
di Roberta Rocchetti
31 Mag 2018 - Commenti classica, Musica classica
Tutto il meglio dell’uomo.
Questo potremmo dire è stato il tema e il filo conduttore della serie di eventi ed iniziative che hanno preso vita al Teatro Pergolesi di Jesi sabato 26 maggio.
La serata è infatti iniziata presso le stupende Sale Pergolesiane dove l’autrice Patrizia Passerini ha presentato in maniera esaustiva ed impeccabile il suo libro: Andar per vini e vitigni (ed. Il Mulino), un viaggio in un prodotto nato dalla collaborazione tra uomo e natura che è convivialità, cultura, spiritualità. Dalla scoperta casuale della vite alla sua coltivazione attraverso i secoli e le popolazioni, greci, etruschi, romani, il culto di Dioniso come espressione della simbiosi con le forze naturali da cui si trae nutrimento e forza, del matrimonio tra corpo e spirito, della vita.
Tramite i romani e seguendo l’estensione del loro impero la cultura del vino si diffonde prima in Europa poi nel mondo, donando a tutti il sangue del dio della gioia che dona l’ebbrezza e che apre le porte verso mondi solitamente celati.
Il testo fornisce informazioni storiche, tecniche e curiosità sulla bevanda sacra per eccellenza ma che è anche quella a noi più vicina, radicata e familiare, in tutte le sue varianti geografiche, Falanghina, Montepulciano, Sangiovese, Verdicchio, Ribolla e altri diversi volti di Bacco che la nostra Italia offre.
Dopo la presentazione del libro nel foyer del teatro è stata offerta come naturale conseguenza, una degustazione di vini locali organizzata dall’Istituto Marchigiano Tutela Vini, anche per celebrare i 50 anni della D.O.C del Verdicchio dei castelli di Jesi.
Nello stesso locale era ospitata una delegazione di Medici senza Frontiere che forniva materiale informativo inerente alle molteplici attività svolte da questa organizzazione nei territori piagati da guerre e malattie in tutto il mondo, portando aiuto ai più deboli. Una parte dell’incasso della serata è stato a loro devoluta.
Il filo conduttore del programma ci ha quindi piacevolmente condotto ad assistere al Galà della lirica dal titolo “Verso le Stelle” tenutosi nella sala del teatro.
La Fondazione Sic Itur Ad Astra che ha origine nel Liechtenstein e che si prefigge di sostenere e far conoscere nuovi talenti ha, attraverso una riuscitissima collaborazione con l’Orchestra G. Rossini diretta da Daniele Agiman, dato la possibilità a nuove leve della lirica provenienti da Europa e Australia di mettere la loro voce a disposizione del pubblico, il quale ha molto apprezzato.
La scaletta della serata prevedeva repertorio prevalentemente belcantistico con musiche di Verdi, Rossini, Mozart, Bellini, Massenet, Ponchielli, Meyerbeer. I protagonisti, il soprano Alexandra Flood (Australia), i mezzosoprani Cassandra Wyss (Principato del Liechtenstein) e Eglé Šidlauskaité (Lituania), i tenori David Jagodic (Slovenia) e Mindaugas Jankauskas (Lituania), il baritono Philippe Spiegel (Austria) e il bassobaritono Sreten Manojlovic (Serbia) si sono contraddistinti per verve, sicurezza e professionalità, espressi sia vocalmente che sul piano scenico.
Soprattutto riteniamo di dover evidenziare la prestazione del mezzosoprano lituano Eglé Šidlauskaité e del tenore Mindaugas Jankauskas suo connazionale, di cui risentiremo molto probabilmente parlare, la prima dotata di voce corposa, dal volume potente e in grado di gestire perfettamente le modulazioni di registro tipiche del repertorio belcantistico, il secondo in possesso di voce cristallina, perfetta in alto, dove gli acuti corrono senza essere fissi o metallici, ma abbinata ad un’ottima tenuta anche nel registro centrale.
Momenti particolarmente riusciti del concerto sono stati il terzetto (Trio e tempesta) dal terzo atto del Rigoletto di G. Verdi e “Cheti cheti immantinente” dall’opera Don Pasquale di G. Donizetti che hanno molto coinvolto, emozionato e divertito il pubblico, grazie anche alla magnifica direzione e all’esecuzione dell’orchestra che ha sempre saputo gestire dinamiche ed agogiche in maniera tale da far sì che mai l’attenzione scemasse e donando profondità e vita ad ogni singolo pezzo suonato, cesellando ed evidenziando i vari passaggi drammaturgici, senza mai fare neanche lontanamente pensare ad una esecuzione di routine.
Un lungo applauso e la richiesta di due bis hanno decretato il pieno successo della serata che dal suo principio è stata una celebrazione della bellezza, di quanto di buono c’è nell’uomo come dicevamo all’inizio di questo articolo, della cultura, dell’amore per la natura e del divino (e vino) in essa contenuto, dei piaceri della vita, della musica, del canto, della solidarietà, della filantropia, del desiderio di donare e condividere. Dostoevskij fa dire al suo principe Myškin che la bellezza salverà il mondo. Siamo certi che sarà così.
Programma del concerto
- Verdi, I Vespri Siciliani, Sinfonia;
- Rossini, Il barbiere di Siviglia, Largo al factotum (P. Spiegel);
- Verdi, La traviata, Parigi, o cara… (A. Flood, D. Jagodic);
- Bizet, Carmen, Habanera (C. Wiss);
- Massenet, Le Cid, O Souverain, ô Juge, ô Pere (D. Jagodic);
- Rossini, Il turco in Italia, Non si dà follia maggiore (A. Flood);
- A. Mozart, La finta giardiniera, Con un vezzo all’italiana (S. Manojlovic);
- Bellini, I Capuleti ed i Montecchi, È serbato, a questo acciaro (M. Jankauskas);
- Bellini, I Capuleti ed i Montecchi, Se Romeo t’uccise un figlio (E. Šidlauskaité);
- Verdi, Rigoletto, Trio e Tempesta (A. Flood, C. Wyss, S. Manojlovic);
- Bellini, I Capuleti ed i Montecchi, Deserto è il luogo…Stolto! (E. Šidlauskaité, M. Jankauskas);
- Donizetti, L’elisir d’amore, Come Paride vezzoso (S. Manojlovic);
- A. Mozart, Così fan tutte, Rivolgete a lui lo sguardo (P. Spiegel);
- Rossini, La Cenerentola, Sì, ritrovarla io giuro (M. Jankauskas);
- Rossini, Semiramide, Bel raggio lusinghier (A. Flood);
- Donizetti, Don Pasquale, Cheti cheti immantinente (S. Manojlovic, P. Spiegel);
- Ponchielli, La Gioconda, Voce di Donna (C. Wyss);
- Meyerbeer, L’Africaine, Pays merveiilleux! O’ Paradis (D. Jagodic);
- G. Verdi, Don Carlo, O Don fatale (E. Šidlauskaité).