Grande Bollani anche orfano di Rava
di Valentina Magro
12 Set 2009 - Commenti live!
CAMERINO (MC). Di nuovo Bollani sul palco del Teatro Marchetti di Camerino per la 23 rassegna internazionale di musica e teatro da camera, Camerino Festival 2009. Esattamente due anni fa, nell’appuntamento del 5 agosto 2007, il musicista ormai mito del jazz a livello internazionale, ci aveva letteralmente sconvolto per il suo talento e la sua innata ironia; lo scorso 18 agosto ancora una volta lo spettacolo è stato esilarante. In realtà il calendario del Festival prevedeva un duo Bollani-Rava ma il trombettista, per un improvviso ma non preoccupante malore non ha potuto partecipare alla serata; la buona musica e il divertimento sono comunque assicurati con Bollani che ripropone un concerto sulla falsa riga di quello di due anni fa.
Inutile dire che il teatro è al tutto esaurito, il pubblico è abbastanza eterogeneo, nonostante tutto, la presenza dei giovani è cospicua; si parte per questo viaggio nella musica jazz, al timone Stefano Bollani che esegue brani di vario stile, impegnativi, pieni di carica interpretativa ma non pesanti all’ascolto, nonostante certo jazz sia difficile da godere per i non esperti.
Data la sua assenza, molti sono i pezzi di Rava che Bollani ci fa ascoltare, naturalmente tutti fatti alla sua maniera, in uno stato febbrile di espressività corporea, coinvolgente e appassionante; Bella dall’album Note necessarie come un’autobiografia, Tema per Jessica da Tati, un brano velocissimo in cui le note sembrano avvilupparsi in continui vortici per trovare una fulminea pace nel tema principale; poi ancora Felipe, brasiliano, da The third man (Bollani-Rava); uno standard americano. In Certi angoli segreti da Happiness is, sempre di Rava, il pianoforte viene ancora una volta sfruttato in tutte le sue parti perchè suonato direttamente nel suo interno; il fischio dell’artista segue il brano nelle sue note e un’inedita percussione, come per altri pezzi, lo accompagna: il piede che batte il tempo.
Bollani non poteva che prendere a pretesto l’assenza di Rava per lanciarsi, fra un brano e l’altro, in comiche imitazioni e aneddoti su di lui; la vena comica è una parte integrante della sua essenza di artista, una caratteristica che sfata un po’ il mito del genio sempre un gradino sopra agli uomini, inavvicinabile.
È la volta dei consueti dieci pezzi e cantanti scelti dal pubblico che Bollani richiede alla fine del suo programma, ne vengono urlati fra i più disparati: Parlami d’amore Mariù, Gianna, Just the way you are, Gershwin(?), il tema: la nota sigla del vecchio cartone animato Ufo Robot.
Pubblico in delirio, Bollani si concede addirittura per tre bis; due sono le famose canzone che lui avrebbe scritto per Battiato e Fred Bongusto: Le coltri della storia e Mafalda. Si deverte ad inventare dei testi che mettono in luce i tratti tipici di famosi cantanti, sia nei soggetti delle canzoni, sia nel loro modo di cantare; questa mania accompagna da sempre Bollani fino ad approdare anche nel programma televisivo di Renzo Arbore, Meno siamo e meglio stiamo.
Da ultimo una reinterpetazione jazzistica del famoso brano di Lucio Battisti, Mi ritorni in mente.
Stefano Bollani non ha sicuramente bisogno di ulteriori commenti, esaltare in un articolo le sue doti è sempre troppo poco rispetto al piacere che si prova nel partecipare ad un suo concerto; qualcosa ancora si può dire invece del Camerino Festival che anno dopo anno non fa che aumentare progressivamente la sua qualità , portando nel piccolo comune della provincia di Macerata i grandi della musica e della danza. Una rassegna che cresce sempre più e che ormai è diventata un appuntamento fisso della stagione estiva e che alla sua conclusione non fa che alimentare l’attesa per il prossimo anno.