“Giselle” in una veste decisamente moderna


di Elena Bartolucci

7 Dic 2014 - Commenti danza, Danza

Macerata – Venerdì 5 Dicembre il pubblico del Teatro Lauro Rossi ha assistito a una particolare rappresentazione di Giselle grazie alla bravura della Compagnia Junior BdT, formazione di tirocinio professionale della scuola del Balletto di Toscana diretta da Cristina Bozzolini. Riconosciuta e parzialmente sostenuta da un contributo della Regione Toscana, oggi la compagnia è uno dei più qualificati enti di alta formazione per danzatori classici e contemporanei a livello europeo, che, fin dal 2005, rappresenta una qualificata occasione di debutto sulle scene, con modalità rigorosamente professionali, sia artistiche che tecniche ed organizzative, per un selezionato organico di giovani danzatori tra i 16 ed i 21 anni di promettente talento.
Per affrontare Giselle, il balletto romantico per antonomasia nato dall’idea del romanziere francese Théophile Gautier, il coreografo Eugenio Scigliano “si immerge direttamente nell’atmosfera gotica e notturna tanto cara alle culture nordiche, della quale il tema dell’irresistibile passione amorosa legata all’idea della non-morte è fulcro portante”.
Prima che abbiano inizio le danze il pubblico, ancora immerso nel buio, ascolta con rapimento i versi del poema “The Unquiet Grave” del XV secolo: “Oh who sits weeping on my grave, – And will not let me sleep? – ‘Tis I, my love, sits on your grave, – And will not let you sleep; – For I crave one kiss of your clay-cold lips, – And that is all I seek”.
giselle_MusiculturaonlineAll’interno di una cornice vittoriana evidenziata dalla cura dei dettagli nei costumi, ecco arrivare la giovane Giselle che viene subito sedotta dal Precettore, il quale in realtà è legato all’Istitutrice della scuola. Scoperto l’inganno, in preda alla vergogna nei confronti dei propri compagni e della stessa Educatrice, la fanciulla si impicca.
In una notte di delirio, angosciato dai sensi di colpa, il Precettore viene tormentato dalla visione degli spiriti furenti e vendicativi delle spose non-morte, le Wilis, protagoniste del famoso secondo “atto bianco” e simbolo dell’aspetto oscuro di donne obbligate dalle convenzioni a reprimere le loro pulsioni ed emozioni più profonde. Tra loro c’è anche Giselle, la cui innocenza e amore sono rimasti immutati anche nell’aldilà, ma che vengono comunque ostacolati da quegli spiriti. All’alba l’uomo si ritrova solo e spaventato per l’esperienza vissuta come se fosse stata solo un brutto sogno. giselle_Musiculturaonline3“La fanciulla Giselle inventata da Gauthier diventa l’epitome di una condizione femminile tipica del periodo, fusione perfetta tra la virginale fanciulla obbediente alle regole della società (e per questo soccombente alla presa di coscienza del tradimento), ma anche suo doppio ribelle e perturbante, seppure disumanizzato. E così, ripensando la traccia dell’antico balletto, Scigliano riconduce la vicenda in quella età vittoriana, in una scuola che ricorda assai da vicino l’Appleyard College di Picnic ad Hanging Rock, dove si educano fanciulle di buona famiglia con rigidi rituali accuratamente pensati per soffocarne le passioni, ma nel quale è anche sufficiente mettere a contatto l’innocenza dei sentimenti dei più giovani con l’ambiguità cinica degli adulti per fare esplodere un conflitto profondo e sconvolgente tra verità e convenzioni”.
Al termine della serata il pubblico ha regalato un infinito scroscio di applausi ai giovani ma già bravissimi danzatori, che hanno saputo rendere con grande maestria e buon sincronismo di movimenti la drammaticità e il romanticismo di questo famoso balletto. L’unica nota negativa riguarda il fatto di come alcuni dei ballerini risultassero in diversi momenti carenti in una mimica facciale poco convincente.
giselle_Musiculturaonline2Lucia Zimmardi ha ballato nel ruolo di Giselle, Joseph Caldo nel ruolo dell’Educatore e Chiara Afilani in quello dell’Istitutrice. Nei panni delle studentesse si sono esibite Sofia Barilli, Giulia Cella, Carolina Giornelli, Elena Martinelli, Eleonora Peperoni, Myriam Tomè e Giovanna Pagone; nel ruolo degli studenti Donato Barile, Francesco Moro, Lorenzo Savino e Admir Kolbucaj.
La musica è di Adolphe Adam, le luci sono di Carlo Cerri in collaborazione con Andrea Narese, i costumi, realizzati da Opificio della Moda e del Costume, sono di Santi Rinciari e la drammaturgia,la regia e la coreografia sono affidate a Eugenio Scigliano.