Filippo Marchetti. Musicista dei Sibillini e Poeta
11 Ago 2013 - Libri
(recensione di Alberto Pellegrino)Ad arricchire la conoscenza del compositore Filippo Marchetti arriva anche un'altra pubblicazione che contribuisce, per i suoi specifici aspetti, a completare la conoscenza del musicista marchigiano su aspetti che il volume presentato sopra non affronta o non approfondisce, per cui ci troviamo di fronte a due contributi complementari che si presentano come utili strumenti di studio per musicologi, storici della musica e appassionati di lirica. Il volume in questione s'intitola Filippo Marchetti. Musicista dei Sibillini e Poeta dei Suoni, è stato curato da Paolo Cruciani e pubblicato dall'Associazione Ipparco e dall'Associazione Cappella Musicale del Duomo Coro Universitario di Camerino. Oltre ad alcuni contributi di carattere storico o musicologico, l'opera presenta una ricca documentazione iconografica costituita da un insieme di fotografia d'epoca che costituiscono l'album di famiglia dei Marchetti e ricordano importanti personaggi che hanno avuto rapporti con Filippo Marchetti a cominciare da alcuni membri di Casa Savoia o il compositore Giacomo Puccini. Vi è poi un'ampia scelta di originali tratti dall'epistolario e di documenti attinenti la vita familiare. Sono infine riportati i frontespizi dei libretti e degli spartiti di tutte le opere composte da Marchetti, la riproduzione di alcuni spartiti di composizioni musicali per strumento e canto, alcune pagine del manoscritto originale del libretto del Ruy Blas e riproduzioni di manifesti e di pagine dell'Appennino Camerte e di altre riviste italiane. Per quanto riguarda i contributi, Alessio Marchetti ha analizzato il rapporto molto stretto che univa il musicista alla sua terra, Mario Stramucci ha tracciato un profilo della Roma umbertina al tempo di Marchetti, Filippo Liuti ha preso in esame il vasto epistolario del compositore per approfondire diversi aspetti della sua personalità e del suo carattere, infine Mihail Constatin Banciu ha trattato il tema dei particolari rapporti che univano Marchetti alla Romania. Sotto un profilo più strettamente musicologico Silvio Catalini ha preso in esame il rapporto tra poesia e musica esistente nella produzione del compositore, mentre Paolo Cruciani mette a confronto le composizioni musicali di Marchetti con quella dei maggiori musicisti del suo tempo nel saggio Filippo Marchetti e Giuseppe Verdi: l'Opera, il Lied ed il pianoforte tra il Fuoco del Romanticismo e la Melanconia della Decadenza. Prime considerazioni per un'affrancazione. Infine Francesco Bissoli analizza e colloca criticamente l'intera produzione operistica di Marchetti nel panorama musicale del secondo Ottocento, giungendo alla conclusione che Marchetti si può annoverare fra i pochi compositori dell'epoca dotati di una chiara fisionomia e di originalità di stile. Di personale l'autore non dimostra solo un modo di sentire e di esprimere musicalmente, ma pure alcuni procedimenti tecnici, che ne identificano inequivocabilmente l'arte .