EYVIND KANG ENSAMBLE
6 Ott 2007 - News live
Domenica 7 ottobre 2007, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni (via Manzoni, 42 Milano), si inaugura la stagione domenicale di Aperitivo in Concerto con la prima europea di un progetto ideato da uno fra i più significativi autori ed improvvisatori ad emergere sulla recente scena internazionale: Eyvind Kang.
Kang, che si presenta per la prima volta a Milano, è violinista e violista di grandissima creatività e di assoluta raffinatezza, fra le figure più originali ad essere emerse nell'ambito della nuova improvvisazione americana, impegnato da tempo fra riesplorazione delle proprie tradizioni e procedimenti compositivi e improvvisativi affini alle più sofisticate avanguardie. Collaboratore di John Zorn come di Bill Frisell, di Laurie Anderson come dei Blonde Redhead, di Beck come di Mike Patton, arrangiatore e compositore di valore, egli crea mondi poetici che sembrano raccogliere tutti i frammenti della nostra scomposta contemporaneità . Kang alterna colonne sonore epiche a ballabili da obsoleti juke box, ritagli dub e citazioni dal suo originario mondo orientale, suonando con erratico trasporto un violino sospeso fra Oriente e Occidente e accompagnandolo con chitarre, tastiere, tuba, percussioni e macchine elettroniche, spesso da one man band.
Come ha scritto Franco Fabbri, a proposito di alcune pagine di Kang: Dolcezza e malattia (nel senso che attribuiamo con espressioni come immaginazione malata ), indescrivibilità , sculture sonore, Est , Ovest , il violino, Sgt. Pepper's. ( ) L'analogia con Sgt. Pepper's non è campata in aria, e non è motivata solo dalla complessità e dall'organicità di un lavoro che – come quello dei Beatles – impagina materiali musicali eterogenei in una continuità anche acustica. Ci sono momenti sinfonici, di un sinfonismo cinematografico che sta più dalle parti di Herrmann che del Morricone amato da Zorn, citazioni rinascimentali che – con cromorni e percussioni – inclinano più verso il filologico che verso le rivisitazioni di Philip Pickett insieme a Richard Thompson; escursioni nel lontano e nel vicino Oriente, dove invece l'uso degli strumenti tipici ricorda più il sitar di Mother's Little Helper degli Stones che la compostezza di Within You Without You di Harrison; chitarre elettriche che fanno pensare a Shadows e Ventures, o a John Barry. Riferimenti da prendere e da buttare, buoni come guida provvisoria per l'ascoltatore. Data l'età di Kang, quasi tutti appiattiti in un passato dal quale emergono come reperti di indistinguibile valore, o in un esotico indifferenziato. Piacevolissimo, divertente.
Kang si presenta a Milano accompagnato da un'orchestra d'archi italiana e da un folto gruppo di acclamati improvvisatori newyorkesi, tutti legati da tempo all'estetica del post-moderno dettato da una figura creativa come quella di John Zorn, fra cui spiccano il clarinettista Doug Wieselman, la violinista Jenny Scheinman (collaboratrice da tempo, come Kang, del celebre chitarrista Bill Frisell), il contrabbassista Trevor Dunn, l'acclamato solista di ney (flauto arabo) Bassam Saba (docente al Conservatorio del New England, collaboratore abituale di artisti come John Zorn o Raz Mesinai).
Info:
Numero verde 800/914350
TEATRO MANZONI
Via Manzoni, 42 Milano
Tel. 02/7636901 – Fax 02/795674
www.aperitivoinconcerto.com
www.teatromanzoni.it/aperitivo