ERBE SPONTANEE IN TAVOLA – Per una cucina selvatica, con ricette sane, naturali e locali
di Elena Bartolucci
24 Set 2014 - Libri
Sono cresciuta in campagna e spesso mi sono trovata a riflettere su quanto sia veramente fortunata a poter mangiare le cose buone del mio orto, ma grazie al libro di ricette di Annalisa Malerba, “Erbe spontanee in tavola – Per una cucina selvatica, con ricette sane, naturali e locali”, ho scoperto anche come rivalutare le comuni erbacee, che da sempre sapevo avessero delle proprietà benefiche nascoste ma che avevo sempre estirpato senza dar loro una seconda chance in cucina.
Annalisa Malerba è una vera appassionata di erbe spontanee e il lettore non fa fatica a percepirlo sia nel modo in cui le descrive singolarmente che per il modo in cui le utilizza in ricette tanto particolari quanto salutari.
L’autrice ci tiene a specificare che il suo non è un cognome d’arte, ma un dono del destino; sin da bambina è rimasta affascinata da questo mondo e dopo aver incontrato il veganismo lo ha intrecciato all’impegno per i diritti degli animali umani e non umani, nonché per la tutela della biodiversità. Accanto alla professione di contadina e al percorso accademico nella facoltà di Medicina e Chirurgia, ha acquisito una professionalità come chef e docente di cucina naturale, tutta al vegetale.
Leggendo questo libro così piacevole, ben scritto e documentato dalle magnifiche foto di Carla Leni, è possibile accostarsi alla fitoalimurgia o anche detta botanica delle piante alimentari, che più semplicemente indica la scelta di un’alimentazione ricca di erbe spontanee.
I termini dispregiativi come malerbe o piante infestanti usati per definire le comuni erbacce si sprecano, mentre l’agricoltura biologica le descrive come “erbe accompagnatrici”, considerandole delle erbe spontanee belle e profumate, oltre che saporite: amaranto, equiseto, erba cipollina, menta, ortica, papavero, pratolina, tarassaco e violetta; ma anche centocchio, consolida, falsa ortica, farinello, parietaria, porcellana e rovo. Una serie (quasi) infinita di foglie, steli, boccioli e fiori da conoscere, riconoscere e raccogliere nei prati, sul ciglio della strada e ovunque la vegetazione spontanea l’abbia vinta sulla cementificazione.
In effetti il terreno in genere ha perso la sua caratteristica di essere vivente e viene schiavizzato e sfruttato dall’uomo che ormai si è piegato all’uso massiccio di diserbanti e fertilizzanti, che ha comportato l’effettiva scomparsa di piante selvatiche. “Eppure, ogni volta che muoviamo la terra e la lasciamo nuda, ogni volta che è lasciata scoperta dalle specie che si sono avvicendate, essa stessa reagisce coprendosi nuovamente. […] Se qualche erbaccia è sopravvissuta e ha continuato spavalda a rinascere e a proliferare qui, significa che non avete scuse: basta il desiderio di scoprire, raccogliere, sperimentare. Un po’ di foraggio si trova dappertutto.”
Questo libro, quindi, è un invito a cuore aperto a cimentarsi nella scoperta di quante specie e famiglie di malerbe esistano e lo fa guidando la mano anche dei neofiti con delle schede dettagliate per ciascuna di esse. Corredate di foto per riconoscerle, vengono presentate ufficialmente una a una con la loro etimologia esatta (il loro nome comune e quello botanico in latino) e una descrizione dell’habitat e dei costituenti; è possibile poi trovare elencati tutte le dovute precauzioni come anche i pregi culinari e nutritivi e i trucchi per raccoglierle nel periodo giusto, conservarle e cucinarle.
L’autrice di questo originale ricettario 100% vegetale e tutto a costo zero ha scelto le 16 erbe selvatiche più diffuse e facile da reperire in Italia e le più gradevoli al palato e le ha fatte diventare protagoniste di ricette particolari e sfiziose, in cui si spazia dal salato al dolce, vengono accostati consistenze e profumi insoliti e si possono reperire facilmente informazioni botaniche, storiche e nutrizionali oltre che fitoalimurgiche.
Piatti in apparenza rustici ma molto eleganti nella loro semplicità e valorizzati dal tocco di Carla Leni. Autrice del blog La Cucina della Capra ha coniugato la sua passione per la fotografia con la sensibilità verso uno stile di vita etico e sostenibile, fotografando con grande maestria tutte le erbe e le ricette del libro.
5 ricette per erba divise per portata con almeno una proposta crudista per smorzare la monotonia in cucina e per “trarre dal cibo i maggiori benefici possibili in termini di preservazione dei nutrienti”.
Lodevoli la scelta grafica di un’impaginazione chiara e semplice come anche la bibliografia finale ricca sia di libri di botanica per un corretto riconoscimento delle piante che testi dedicati alla fitoalimurgia con diverse proposte culinarie.
Nonostante sia un’onnivora doc, devo ammettere che leggendo questo manuale ho deciso di provare diverse ricette, visto che già intorno ai viottoli vicino casa ho la fortuna di aver avvistato senza problemi una quantità smisurata di ortica, porcellana e pratolina… e forse anch’io ora inizierò a guardare con meno sufficienza queste erbe spontanee dai mille segreti e benefici nascosti. Considerato che in tempi duri i nostri avi ne hanno fatto uso perché non avevano altro di commestibile da mangiare, resta a noi il compito di valorizzarle in cucina e non solo.
Non bisogna aver paura di sperimentare e aprirsi all’idea di provare a cucinare con nuovi ingredienti naturali: buona lettura e buon appetito!