“Dogma” a Brescia
Redazione
14 Apr 2015 - Altre Arti, Eventi e..., Arti Visive
Inaugurata a Brescia, in Corso Mameli 43, la doppia personale di due enigmatici e visionari giovani artisti bresciani: Dorothy Bhawl e Alessandro Bulgarini.
Bhawl, fotografo e scultore, è un artista autodidatta interessato al mondo contemporaneo, soprattutto alla realtà che appartiene e avvolge questa epoca, il quale si concentra su diversi livelli artistici: pittorico, fotografico, incisione su vetro e scultura.
Bulgarini, invece, è un pittore laureato in Economia presso l’Università degli studi di Brescia.
Cresciuto nello studio del nonno pittore, apprende direttamente “a bottega” i fondamenti tecnici e soprattutto umani dell’essere artista, approfondendo poi autonomamente una poetica “apocalittica” e sincretica, che indaga l’immagine nella sua valenza comunicativa primordiale, affidando alla pittura a olio il compito di riportare in vita conoscenze antiche e profonde, riguardanti l’uomo nella sua complessità ed interezza. Immagini come emblemi che interrogano e suggeriscono al contempo uno sguardo sincretico attraverso le tradizioni magiche delle diverse culture, nel tentativo di rinsaldare la frattura tra materia ed anima. Quasi sempre enigmatico, talvolta ironico, pone costantemente in atto un’intensa istanza etica ed esistenziale di smascheramento e di rivelazione, metabolizzando per poi rivitalizzare il linguaggio mitico ed archetipico.
Questi due artisti sono ospitati dal progetto di riqualificazione urbana Art Regeneration, voluto dal Comitato Corso delle Mercanzie e dal Comune di Brescia, con il supporto di Buonissimo e Urban Food, per dare nuova vita alle vetrine “svuotate” dalla crisi, riempiendole temporaneamente d’arte ed eventi di interesse culturale, in attesa di essere riallocate a nuove attività commerciali.
La mostra, che i due amici ipotizzavano di realizzare da tempo nella loro città, intende porre l’attenzione su di uno dei tratti comuni nella loro rispettiva estetica artistica: un approccio di grande impatto visivo e forza evocativa dell’immagine, volto in primissima istanza a rimuovere la polvere dell’abitudine dagli occhi dell’osservatore annoiato.
Inventando provocazioni, ribaltando dogmi, riscoprendo archetipi e simbologie ancestrali i due invitano ad una riflessione costante sull’uomo, le sue contraddizioni ed i suoi pregiudizi, sugli aspetti più grotteschi o i temi più scottanti della società contemporanea.
Il loro scopo non si ferma ad una sterile critica o contestazione del presente, ma le loro opere suggeriscono e ricordano eloquentemente dell’esistenza di un Mundus Imaginalis, dell’Imaginatio Vera quale chiave d’accesso ad una rinnovata curiosità esistenziale e filosofica, presupposto imprescindibile di un risveglio spirituale che permei l’intera società.
Ribaltare dogmi non significa, quindi, cedere il passo all’avanzata del nichilismo, negando tutto e il contrario di tutto, ma bensì abituarsi ad un’incessante riflessione e messa in discussione di tutte le vecchie ideologie e “convinzioni”, non più adeguate al mutare dei tempi.
Oli su tela e tavola, fotografie e sculture realizzate con elementi naturali recuperati sul campo, saranno in mostra per oltre un mese fino al 25 aprile, quando alle ore 18 ci sarà un ultimo incontro con gli artisti.
ORARI DI APERTURA:
Da mercoledì a venerdì 17.30 – 19.00 e su appuntamento
Sabato e domenica 15.00 – 19.00