Dianne Reeves incanta l'Auditorium di Roma
Federica Baioni
19 Apr 2004 - Commenti live!
Roma 14 aprile 2004 Una voce vellutata e suadente frutto di anni di studio e visitazione di brani che vanno dalla tradizione jazz cantata a contaminazioni con il funk d'annata e alla black music. Sono gli ingredienti per capire, comprendere e gustare il live romano di Dianne Reeves, cantante americana vera regina incontrastata nel panorama jazzistico contemporaneo. Una padronanza della scena, dei registri vocali, del fraseggio e dello scat da bopper ineccepibile oltre ad una ricerca che va dalla musica sudamericana ai canti degli indigeni d'America che insieme ad una scelta di un repertorio tratto dai song book di standard più classici, fanno di Dianne Reeves un'interprete a tutto tondo che può tranquillamente essere definita la nuova jazz lady di oggi degna erede della scomparsa Sarah Vaughan. Proprio a Sassy Dianne ha dedicato un ultimo live tribute nel 2002 ad Umbria Jazz e risentirla a Roma a distanza di un anno dal suo ultimo concerto più raccolto alla Sala Umberto è sempre una profonda gioia per il pubblico di appassionati che in questi giorni hanno visto nella stessa sala altre due stelle del bel canto internazionale come Diamanda Galas e la giovane e talentuosa Amalia Gre. Per Dianne il canto è dedizione, sacrificio ma soprattutto divertimento e relax mentale, e sulle prime battute saluta la platea con un: Be yourself! ed è subito ritmo incontrastato, trascinante, sapiente e mai scontato. Ottima la rivisitazione in chiave ballad di Skylark celebre brano della tradizione jazz standard e poi l'accattivante versione di Lullaby of Birdland in cui l'interprete ripercorre gli inizi della sua carriera di musicista e studente di jazz, la frequentazione (grazie all'incoraggiamento dello zio paterno pianista jazz) dei brani di Sarah Vaughan che da allora per lei sono un enorme punto di riferimento. Scherza con il pubblico e ricorda che quando iniziò a cantare con il coro del college il Magnificat di Bach dopo aver sentito le registrazioni di S. Vaughan il suo approccio cambiò e incominciò a capire che in lei era nato quasi per magia lo swing! Il programma prosegue con altri brani che la vedono spaziare dal jazz classico al funk per arrivare al gospel alcuni tra i più accattivanti titoli sono per esempio: You go to my head ballad interpretata interamente a cappella fino a Nine un brano di sua composizione che traccia un bellissimo spaccato sull'innocenza dei bambini e dell'età infantile per poi tornare al jazz con una trascinante e coinvolgente Fascinathing Rhythm in versione funk groove che con tanto di basso elettrico, fender rhodes e magnifici soli di batteria permettono a lei e alla band di spaziare tra più generi dando prova di encomiabile bravura e profonda conoscenza musicale. Pochi aggettivi per descrivere la sua performance: appassionata, irriverente, perfetta, impeccabile, suadente, incredibile tutto questo è Diane Reeves. Grazie per averci dato un live unico nel suo genere!
(Federica Baioni)