Depeche Mode “Music for the Masses”


di Francesca Bruni

5 Lug 2023 - Dischi

Continuiamo il viaggio negli album storici del rock nazionale e internazionale con la recensione dell’album “Music for the Masses” dei Depeche Mode, celeberrimo quartetto di Basildon.

(Le immagini utilizzate sono di pubblico dominio prese da Wikipedia)

Oggi parliamo di una pietra miliare della musica internazionale “Music for the Masses” dei Depeche Mode, sesto album del celebre quartetto di Basildon, uscito il 28 Settembre del 1987 per la casa discografica Mute Records.

Un disco esplicativo atto a diffondere alle masse la loro musica, di rilevante significato è la simbologia dei megafoni come sirene d’allarme, che segna un punto di svolta importante per il gruppo, rispetto ai dischi precedenti come l’oscuro “Black Celebration” del 1986, ci troviamo di fronte ad un lavoro maturo e più lineare che li condurrà ad un successo planetario.

Seguirà un memorabile tour tra il 1987 ed il 1988 che porterà la band ad esibirsi in tutto il mondo per promuovere il disco a cui seguirà la realizzazione del loro primo doppio album live e del documentario dal titolo “101” pubblicatonel Marzo del 1989 registrato nell’ultima data del tour allo stadio Rose Bowl a Pasadena in California.

L’album è composto da un susseguirsi di dieci brani iconici dalle sonorità definite in cui si denota che i Depeche Mode sono cambiati abbandonando i suoni primordiali minimali per diffondere al grande pubblico il loro peculiare synth pop.

Il disco si apre con la preponderante Never Let Me Down Again, una distesa di suoni elettronici imponenti e coinvolgenti che aumentano d’intensità sempre di più accompagnati da una batteria martellante e cori vocali imperanti, uno dei pezzi più belli della storia del synth pop di tutti i tempi divenuto uno dei cavalli di battaglia del gruppo.

L’atmosfera diventa tenebrosa con The Things You Said i cui sintetizzatori dal ritmo ossessivo accompagnano la voce acuta di Martin Gore sottolineata da momenti corali, un brano che ricorda molto l’elettronica primitiva della band.

Il suono tipico di un orologio che scandisce il tempo introduce Strangelove dettata da una ritmica trascinante e sensuale accompagnata dalla voce tenebrosa di Dave Gahan che ad un certo punto sfocia in voci che riecheggiano nell’ aria, il finale è caratterizzato da tenui sintetizzatori che creano atmosfere ombrose.

Sonorità plumbee come una liturgia caratterizzano Sacred, un’elettronica sofisticata ed orecchiabile si sposa perfettamente ad una voce magnetica con un ritornello ripetitivo dando al brano un fascino misterioso.

Little 15 racconta di un’innocenza spezzata con lo scorrere della vita, meravigliose sono le sonorità malinconiche ed angoscianti che rispecchiano perfettamente le inquietudini personali, un brano che porta ad un viaggio introspettivo doloroso.

Behind the Wheel inizia con battiti di drum machine ed un sottofondo di tastiere imitano il tipico suono dello xilofono, la musica sperimentale prende il sopravvento sulla voce profonda di Dave Gahan rendendo la canzone armoniosa.

I Want You Now è avvolta da un canto rituale enigmatico con sfumature sonore leggere simili a sospiri provenienti dall’ aldilà.         

Nell’ottava traccia To Have and to Hold, un sound lento ed oscuro è accompagnato da suoni metallici con un frastuono d’ allarme e voci radiofoniche in sottofondo.

Il ritmo incalzante della batteria predomina in Nothing, atmosfere New Wave ed un timbro vocale pacato rendono la canzone più commerciale rispetto alle precedenti del disco.

Un tetro pianoforte è il preludio di Pimpf, traccia rigorosamente strumentale dettata da un’escalation di suoni universali che richiamano il cinema poliedrico ed ambiguo del celebre regista americano Stanley Kubrick.

“Music for the Masses” è un caposaldo della musica elettronica mondiale che non invecchierà mai, un disco imponente e superlativo da ascoltare attentamente.  

Grazie di esistere Depeche Mode!

Tracklist

  1. Never Let Me Down Again
  2. The Things You Said
  3. Strangelove
  4. Sacred
  5. Little 15
  6. Behind The Wheel
  7. I Want You Now
  8. To Have And To Hold
  9. Nothing
  10. Pimpf

Band

  • Dave Gahan: voce, cori (Pimpf), campionamenti, produzione, promozione
  • Martin Gore: sintetizzatori, chitarra, cori, voce (The Things You Said e I Want You Now), campionamenti, fisarmonica, seconda voce (Never Let Me Down Again), scrittura brani, produzione, promozione
  • Andy Fletcher: sintetizzatori, basso, campionamenti, cori, produzione, management, promozione
  • Alan Wilder: sintetizzatori, campionatori, batteria, drum machine, pianoforte, campionamenti, cori, produzione, promozione

Collaboratori

  • Dave Bascombe: produzione, ingegneria del suono
  • Daniel Miller: produzione aggiuntiva
  • Martyn Atkins, David A. Jones, Mark Higenbottam: design e fotografia
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