Dee Dee magica a Roma


Federica Baioni

2 Ago 2004 - Commenti live!

Roma, 30 luglio 2004 La regina del jazz è tornata per la tappa romana del suo ultimo tour intitolato: Latin Landscapes un percorso a ritmo bossa nova dedicato alla musica brasiliana e alle sue propaggini latine. Dee Dee Bridgewater sbarca all'Auditorium di Roma con una band che vanta nomi storici della scena musicale sudamericana: Ignacio Berroa alla batteria (conosciuto per lo storico sodalizio musicale e professionale di un decennio della sua carriera a fianco di un giant come Dizzy Gillespie), il raffinato Eddy Gomez al piano, l'enfant prodige David Sanchez al sax nonchè autore insieme a Dee Dee del baby project musicale tributo alle sonorità latin, e gli immancabili compagni di sempre: Ira Coleman al contrabbasso e il creativo e instancabile Minino Garay dalla profonda Argentina alle percussioni. Dee Dee incanta in una veste tutta nuova la platea dell'auditorium Parco della Musica che con l'ultima data del programma estivo di Luglio Suona Bene ha registrato un tutto esaurito di presenze davvero encomiabile. E chi l'ha spesso paragonata ad una Josephine Baker di fine millennio ora avrà da ricredersi. Il ritmo si fa più lento e malgrado le poche energiche improvvisazioni che la distinguono, il live tutto spalmato in un set unico articolato in un totale di 8 brani compreso il bis è stato incisivo, di raro impatto e di un'eleganza armonico espressiva unica. Con un incipit travolgente a ritmo latin Dee Dee introduce This is new brano di testa del suo ultimo lavoro discografico e poi su un tappeto di sax che fa da eco in un verse ad un suo vocalizzo è il momento di Obsession brano portato al successo dall'autore brasiliano scomparso Pedro Flores ed è subito magia. Sanchez nel solo fa iperboli degne di un nuovo Charlie Parker con uno stile, una calma ed un eleganza tutte latine che farebbero gola anche a Coltrane. Mentre il ritmo percussivo dell'argentino Minino Garay riempe l'aere di una forza ed un vigore nuovi e mai banali con un'espressività incisiva che fa risuonare qualsiasi oggetto nella ricerca insaziabile di ritmo, è il momento di due brani icona del genere made in Brazil: Vera Cruz del poeta Milton Nascimento reso immortale nella versione inglese Empty Faces interpretato e cantato da Dee Dee e la suggestiva Eu sei que voi te amar di Antonio Carlos Jobim suonato da Sanchez quasi come fosse una preghiera. E poi l'immancabile ed esplosiva Night in Tunisia brano tributo al grande Dizzy Gillespie accompagnato da un solo di batteria di Ignacio Berroa che dona una magia ed un ritmo rari. Infine la band si congeda con un bis di My Favourite Things e saluta il par terre con un live rapido efficace incisivo e di rara suggestione.
(Federica Baioni)


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