Davidsbà ndlertà nze e Concert sans orchestre


11 Ago 2013 - Dischi

(Tratto da Classic Time)

Il pianista Maurizio Pollini incide per la prima volta – nel suo trentennale percorso discografico – le
Davidsbà ndlertà nze (Danze della Lega di Davide) e il Concert sans orchestre, di Robert Schumann (registrato, come numerose altre volte, alla Herkules-Saal di Monaco di Baviera, nel giugno 2000. Numeri? Il quasi sessantenne Pollini comunica – attraverso un grosso mobile nero dalla forma bizzarra, e con tre gambe invece che quattro – con un ventisettenne (Robert S.) che è molto innamorato – ricambiato – di una diciottenne (Clara W.); 2000 vs. 1835-1837. In quegli anni Schumann è concentrato sulla scrittura per pianoforte: tutta l'esperienza di vita e lavoro che in quegli anni lo aveva mantenuto in un fecondo stato di tensione sfocia nel 1837 nell'opera perfetta: le Davidsbà ndlertà nze. Un grande pianista del Novecento, Alfred Cortot, ha visto in questa musica un continuo, purissimo pensiero d'amore di Robert per Clara. Clara, grande pianista, concertista con tournèe europee, sembrava però preferire a questi (che definiremo come) diciotto-lampi-che-illuminano-la-notte-romantica lavori più brillanti (Weber, Moscheles?), dove le sue qualità potessero risaltare maggiormente, e solo in un secondo momento si rese esattamente conto del valore profondo di quest'opera creata per lei e nel suo nome. Pollini, che ha già inciso altri grandi pezzi di Schumann, si accosta solo ora, in questa fase della sua ricerca interpretativa, alla sorta di autoritratto musicale che sono le Davidsbà ndlertà nze , e al Concert sans orchestre, che Robert in una lettera a Clara definì come un unico grido di passione per te . Pollini ci restituisce ogni sfaccettatura di questi due decisivi (e difficili, sotto tutti gli aspetti) lavori della musica romantica, con l'intelligenza del testo che gli è propria e che ha sviluppato ormai in sommo grado ma assieme a uno slancio passionale assolutamente fresco, che ci mette subito in presa diretta con l'universo del ventisettenne romantico, innamorato, Robert. Ad esempio Innig – intimo – è l'indicazione di Robert per il secondo pezzo dei Davidsbà ndler: ascoltiamo come Pollini ci metta in perfetta comunicazione con quanto ci vuol dire il compositore – oppure come Ungeduldig (Impaziente), quarto pezzo, diventi il pianista che, lo possiamo sentire, ci canta anche sopra.

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