CREMONA: I Lombardi trionfano in Lombardia


Athos Tromboni

29 Nov 2001 - Commenti classica

CREMONA
I lombardi alla prima crociata, opera un po' discontinua, ma ricca di magnetismo musicale e di fascino drammatico, di Temistocle Solera e Giuseppe Verdi, hanno trovato nel nuovo allestimento del Teatro Ponchielli la miniatura giusta per raccontarsi. Parliamo di miniatura non in senso metaforico, perchè la regista Lorenza Cantini e la scenografa e costumista Elisabetta Pajoro hanno avuto l'idea vincente di ambientare gli avvenimenti dentro una serie coloratissima di miniature dove l'assenza di prospettiva geometrica e la sproporzione fra le figure umane che si muovono in scena tra castelli, cavalli, barchette, accampamenti consentono un impatto visivo tale che sembra proprio di sfogliare antichi codici miniati e di guardare, attraverso una lente d'ingrandimento, le figurine e i paesaggi in essi pitturati. Mai scelta registica fu più felice, perchè questi Lombardi di Cremona (che transiteranno solo in Lombardia: Brescia, Bergamo, Como, Pavia) riescono non solo ad affascinare, ma persino a commuovere. E non è, una volta tanto, la storia degli innamorati sfortunati Giselda e Oronte a inumidire le ciglia dello spettatore, ma il fantasmagorico gioco ottico di scene che si susseguono una dopo l'altra, una più bella dell'altra, inondate e carezzate dalle luci di Gianni Mantovanini, recitate con bravura dal cast, agite con strepitosa plasticità scenica dal coro e dai mimi. Uno spettacolo degno di un grande palcoscenico, creato nella provincia del nostro Paese, a riaffermare che le cose belle sono un effetto della dedizione e dell'amore per il teatro, più che il risultato dei budget miliardari. In quanto ai cantanti, Dimitra Theodossiou ha portato nella parte di Giselda la ricchezza di una vocalità matura e di un porgere traboccante di lirismo e pathos. Massimo Giordano (Oronte) è un tenore dalla vocalità verdiana ancora da limare ed affinare, ma la sua caratterizzazione dell'amoroso eroico è efficace, il suo fraseggio è ben modulato, lo squillo è perentorio, mai forzato. Gli altri interpreti erano una sicurezza: Giorgio Surian autorevole Pagano, Francesco Piccoli precisissimo e aristocratico Arvino, Graziella Merrino efficace Viclinda. Meritano la citazione anche i bravi Pietro Vultaggio (Pirro), Sergio Rocchi (Priore), Elena Bertocchi (Sofia) e Valentino Salvini (Acciano). L'orchestra dei Pomeriggi Musicali, sotto la direzione di un volitivo Tiziano Severini, ha suonato bene, e così dicasi del coro del Circuito Lirico Lombardo istruito da Valentino Metti. Ha partecipato efficacemente in scena la Banda Civica Musicale di Soncino. Applausi anche alla cavata elegante del violinista Stefano Furini, impegnato nella parte solistica di competenza. Visibilio del pubblico, meritatamente.

(Athos Tromboni)


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