“Così è (Se vi pare)”: alla ricerca della verità
di Elena Bartolucci
28 Dic 2024 - Commenti teatro
Un allestimento (fin troppo) contemporaneo, questo “Così è (Se vi pare)”, per raccontare una delle più famose commedie di Pirandello. Superlativa prova di Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato.
Porto Sant’Elpidio (FM) – Giovedì 19 dicembre, presso il Teatro delle Api, è andato in scena per con la regia di Geppy Gleijeses uno dei maggiori successi pirandelliani ossia “Così è (Se vi pare)” che risale addirittura al 1917.
La storia ruota intorno al vano tentativo di far luce, in una piccola città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura. Ognuno ha la sua verità o cerca di trovare quella più convincente per se stesso/a.
Vukotic, Micol e Ferrato, rispettivamente nei panni della signora Frola, del signor Ponza e del signor Laudisi, sono le vere punte di diamante in scena: tre attori eccezionali, che hanno dimostrato dall’inizio alla fine una levatura artistica decisamente superiore agli altri loro pari sul palcoscenico. Le sfumature sottilissime e lo stile inconfondibile della loro recitazione hanno reso possibile creare dei livelli di lettura differenti per mettere in evidenza la pochezza degli altri personaggi dell’opera.
Interessante la scelta registica di presentare questi ultimi sotto forma di piccoli ologrammi tridimensionali, affannati nello scoprire quella che ritengono essere la loro verità.
Non troppo confortevole però è stato il risultato per gli spettatori costretti ad affrontare l’incredibile luminosità delle immagini proiettate sul palco completamente immerso nel buio per il primo quarto d’ora dello spettacolo.
Luci e ombre sono gli altri veri “protagonisti” del racconto per rappresentare sia il mistero alla base di tutte le investigazioni fatte da ciascuno dei personaggi che la luce con cui tutti scompaiono grazie specialmente a un gioco di specchi e riflessi distorcenti.
Tutto sembra puntare a diventare effimero e illusorio proprio come le (false) verità che i protagonisti cercano inutilmente di svelare o di raccontare a se stessi per non arrivare comunque a nessuna conclusione.
La complessità autorale di questo testo si percepisce tutta soprattutto verso la fine con un crescendo di monologhi e stupefacenti cambi di prospettiva, che sono stati condensati in un atto unico piuttosto impegnativo.
Notevoli i costumi e gli accessori che hanno saputo raccontare perfettamente la società piccolo borghese dei primi anni del 1900, mentre più criptica la scelta delle musiche, poco a fuoco in particolare verso il finale. In scena con i tre protagonisti – Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato – è stato possibile vedere all’azione Luchino Giordana, Armando De Ceccon, Maria Rosaria Carli, Giorgia Conteduca, Antonio Sarasso, Stefania Barca, Walter Cerrotta, Dacia D’Acunto e Giulia Paoletti. Le scene sono di Roberto Crea, i contenuti video di Michelangelo Bastiani, i costumi di Chiara Donato, le musiche di Teho Teardo, il disegno luci di Francesco Grieco e l’aiuto regia di Giovanna Bozzolo.
Lo spettacolo è prodotto da Gitiesse Artisti Riuniti, United Artists.