“CLASSICO” il nuovo disco di Gianni Ventola Danese
a cura di Vincenzo Pasquali
17 Gen 2025 - Dischi
Dalla Pizzica a Shostakovich, passando per Bach e Puccini. La Fisarmonica Diatonica, od organetto, lo strumento d’elezione della musica popolare, incontra per la prima volta un repertorio esclusivamente classico. Gianni Ventola Danese col disco “CLASSICO” (Academy Records) scrive un nuovo capitolo della storia di questo strumento interpretando magnificamente un’antologia di capolavori della musica colta.
«Perché un album di musica classica con la Fisarmonica Diatonica, ovvero con l’organetto, uno strumento popolare? – si chiede Gianni Ventola Danese – A questa domanda lasciamo rispondere Johann Sebastian Bach quando nel 1731, anno in cui esce la raccolta completa delle sue Partite per clavicembalo, sotto il titolo di Opus I, Clavier-Übung, appone il sottotitolo “Esercizi per il diletto spirituale di chi ama la buona musica“. Semplice verità. Il piacere di suonare buona musica è la motivazione principale di qualsiasi progetto musicale, o dovrebbe esserlo. Da qui nasce l’idea di re-immaginare la musica classica attraverso una lettura strettamente filologica che si concretizza in una serie di arrangiamenti adattamenti per organetto, dal solo all’ottetto.
La Fisarmonica Diatonica è uno strumento musicale completo e pieno di potenzialità artistiche, tuttavia ha sempre mancato, dalla sua riscoperta ad oggi, l’appuntamento con la musica colta in generale, non solo classica. Da mezzo secolo lo show business della musica folk e della cosiddetta musica etnica ha monopolizzato il discorso musicale su questo strumento creando purtroppo nell’immaginario collettivo una visione a tratti grottesca di uno strumento adatto alla musica semplice delle sagre, o all’animazione musicale dei balli popolari o, ancora, a garantire una frettolosa e facile etichetta “world”. Non solo.»
«Paradossalmente, – continua Gianni Ventola – l’apparente limitazione dello strumento non ha stimolato negli anni una crescita della sua tecnica e della sua cultura musicale, ma ha portato ad un suo parziale abbandono, con rarissime eccezioni nel panorama della produzione discografica (pensiamo ad esempio al francese Stéphane Delicq o ad Ambrogio Sparagna o al mondo dell’organetto sardo o ancora all’isolato caso di una produzione di Beppe Gambetta di una decina d’anni fa), e al suo posto hanno preso piede strumenti personalizzati e adattati di volta in volta alle esigenze individuali. Dodici, sedici, diciotto o ventiquattro bassi alla mano sinistra, due e mezza, tre o quattro file alla mano sinistra, arbitrarie disposizioni delle note sulla tastiera, hanno lentamente trasformato il mondo della Fisarmonica Diatonica in un indecifrabile panorama di esemplari unici, ormai molto simili alla fisarmonica cromatica che non condividono più con lo strumento originario né un repertorio, né una prassi esecutiva comuni.»
La ricerca musicale di Gianni Ventola Danese si colloca da anni in una prospettiva musicale ed artistica opposta che, invece di modificare la Fisarmonica Diatonica, si pone il fine di ampliare letteratura, tecnica e repertorio dello strumento lasciandone inalterate le sue peculiarità organologiche e costruttive, così come accade per tutti gli strumenti musicali, sia popolari che non.
Pertanto, la Fisarmonica Diatonica appare oggi come uno strumento musicale meritevole di una seconda riscoperta, quasi una sorta di rinascita, che rimetta al centro del discorso la ricerca musicale, l’ampliamento del repertorio e della tecnica e progetti innovativi.
Con questo album, Gianni Ventola Danese, dopo avere affrontato il Tango Argentino, le colonne sonore di Ennio Morricone, e dopo un’incursione nel vasto e poco frequentato mondo della Canzone Sovietica, scrive ed esegue un’antologia di adattamenti musicali che portano per la prima volta il repertorio colto della musica classica nell’orizzonte culturale e musicale della Fisarmonica Diatonica.
“CLASSICO” è, a tutti gli effetti, l’album che inaugura ufficialmente la letteratura di musica classica per Fisarmonica Diatonica, un vero miracolo, un progetto di svolta che mette in luce una nuova frontiera musicale ed interpretativa per questo strumento della tradizione popolare.
L’album è affiancato dalla pubblicazione degli adattamenti di Gianni Ventola Danese, che consentirà a chi lo desidera di intraprendere uno studio o una didattica di tipo classico con la Fisarmonica Diatonica.
L’Album ci trasporta in un viaggio all’interno della musica classica, dei suoi stili ed evoluzione, dal Seicento fino al XX secolo. Inoltre, sono ben cinque gli organici presenti in questo progetto, oltre al solo: duo, trio, quartetto, sestetto e ottetto.
Per la realizzazione di questo progetto, l’autore ha elaborato e perfezionato alcune inedite tecniche fisarmonicistiche specifiche per l’esecuzione della musica classica applicata alla Fisarmonica Diatonica, contribuendo così ad ampliare gli strumenti a disposizione della prassi musicale di questo strumento.
Ed ecco i brani presenti in questo gioiello: si inizia con Pachelbel e col suo celeberrimo Canone in Re, una musica quasi sperimentale per il suo tempo che concilia il tema con variazioni e la forma canonica. Bach occupa un posto di rilievo in questo progetto. Registrare le sue composizioni con la Fisarmonica, in particolare le Variazioni Goldberg, ha offerto la possibilità di ampliare lo spettro interpretativo di questo capolavoro perché crescendo e diminuendo e altre modalità esecutive non esistono nel pianoforte. Con la maggior parte dei brani l’interprete ha un legame puramente sentimentale, come ad esempio De torrente in via bibet di Hendel, tratto dal Dixit Dominus che Gianni Ventola Danese ha anche interpretato integralmente come corista sotto la guida del direttore d’orchestra Sergio Balestracci. Les Cyclopes mette in scena la perfezione della forma Rondò nel capolavoro del geniale Rameau. Quando corpus morietur di Pergolesi e il Lacrimosa di Mozart sono composizioni che hanno il valore di un testamento perché sono state le ultime note scritte dai due autori prima di morire e, insieme al mottetto mozartiano Ave Verum Corpus rappresentano bene la transizione stilistica tra Seicento e Settecento. Il sec. XIX viene qui rappresentato dal Locus iste di Bruckner dove la polifonia barocca lascia il posto a severi blocchi accordali omoritmici. Il Novecento si apre con Puccini e la sua Tosca, l’adattamento di E Lucevan le stelle è stato ispirato dalla bellissima versione per quattro violoncelli del Quartetto Rastrelli fondato da Kira Kratzoff. E poi Erik Satie, per scoprire che la triade delle Gymnopedies suonata con la Fisarmonica Diatonica è altrettanto evocativa quanto la versione originale per pianoforte. Gli ultimi due brani sono di Dmitri Shostakovich, nella cui “Casa dei Compositori”, da lui fondata a San Pietroburgo, Gianni Ventola danese ho avuto il privilegio di esibirsi. Due memorabili composizioni scritte dall’autore pensando anche alla fisarmonica dal momento che nel Lyric waltz dalla Jazz suite 2 questo strumento ha una parte solistica in orchestra. Il progetto si conclude con il Waltz II, ancora dalla Jazz suite 2, un valzer che è entrato di diritto tra le composizioni musicali più conosciute ed apprezzate al mondo.
Un lungo lavoro di studio e di analisi musicale il cui frutto è un’ora e un quarto di musica, 23 brani, per un ascolto che non potrà che “dilettare”, per tornare alle parole usate da Bach, tutti gli amanti di questo strumento e del repertorio immortale che qui viene reinterpretato.
Il disco è disponibile in Digital Album e Compact Disc Limited Edition.
Distribuzione e vendita Album:https://www.organetto.name/classico_ita.htm
BIOGRAFIA di Gianni Ventola Danese
Personalità artistica di riferimento in Italia e all’estero per quanto riguarda la Fisarmonica Diatonica, la tipica fisarmonica a 21 tasti e 8 bassi diffusa principalmente in Europa ma non solo. Il maestro oltre a svolgere da anni un’intensa attività di divulgazione e di insegnamento, ha anche intrapreso un percorso di ricerca musicale che ha rinnovato il repertorio e la prassi di questo strumento avvicinandolo a repertori colti.
È fondatore e Presidente dell’Accademia del Mantice, associazione per la valorizzazione della Fisarmonica Diatonica e del suo repertorio, e responsabile editoriale del portale italiano dedicato a tale strumento (www.organetto.info). È stato invitato a tenere corsi di organetto presso i più importanti Festival nazionali e internazionali di musica folk, nonché unico organettista invitato a tenere un corso presso il Festival Internazionale di Musica Antica di Urbino.
Ha dato vita ai progetti musicali “FolkDuoLatino”, portando in tournee nei paesi scandinavi il repertorio folk internazionale in compagnia della violinista Marta Herrera Vallejo, “Trio Danese” in compagnia del contrabbassista David Medina e della clarinettista Teresa Spagnolo, e “Duo Danese Davies” in compagnia di Beatrice Davies.
Unico suonatore di fisarmonica diatonica italiano ad essere invitato a tenere un concerto presso la rassegna “Le Jours de France”, la “Settimana della cultura francese a Roma” con un repertorio tutto francese.
Primo e attualmente unico suonatore di fisarmonica diatonica ad avere registrato un cd di tango argentino in compagnia della violoncellista italiana Daria Rosso Poisa e della russa Natalia Nazarova, nel progetto musicale Historias presentato a Parigi, San Pietroburgo, Bergen (Norvegia), e in molte città italiane tra le quali Torino, Cuneo, Roma, Firenze, Siena, Perugia, Bari, Cosenza.
Nel 2022 pubblica il progetto intitolato Ennio dove per la prima volta le musiche di Ennio Morricone vengono interpretate ed elaborate alla fisarmonica diatonica.
Nel 2023 insieme al soprano Ekaterina Barinova e ad altri musicisti ospiti pubblica l’album Milodiya – Piccola Antologia Della Canzone Sovietica dove il musicista non solo affronta per la prima volta un repertorio di grandi autori russi, ma ne cura un inedito arrangiamento per quartetto di fisarmoniche.
Ha approfondito anche l’attività di composizione e arrangiamento per Fisarmonica Diatonica, svolgendo abitualmente masterclass sull’argomento.
La sua pagina Facebook, dove pubblica i suoi arrangiamenti per fisarmonica diatonica e dove affronta tematiche tecniche e musicali è, tra i solisti di questo strumento, la più seguita in Italia e una delle più apprezzate nel mondo.
Da sempre impegnato a promuovere una visione colta della fisarmonica diatonica che non si releghi esclusivamente all’ambito folclorico ed etnocoreutico, Gianni Ventola Danese, con la progettazione e la realizzazione del Corso Multimediale Online di Organetto, ha offerto per la prima volta un’opera didattica completa e innovativa che rimane oggi uno tra i più apprezzati metodi di insegnamento a livello internazionale per chi vuole avvicinarsi a questo strumento musicale o per chi invece ne vuole approfondire la prassi musicale ed esecutiva in ambito professionale.