Camilli ha infiammato Porto San Giorgio
di Elena Bartolucci
21 Gen 2023 - Commenti teatro
L’amico immaginario: ottima performance per l’attore marchigiano alle prese con un testo comico e acuto al tempo stesso.
Porto San Giorgio (FM) – Martedì 17 gennaio, presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio, Paolo Camilli, attore, comico e content-creator digitale di origini marchigiane, si è presentato sul palco come l’amico (immaginario) di tutti. Quell’amico che ognuno di noi da piccolo/a ha avuto al suo fianco nei momenti di noia e quello a cui viene affidata la parte più vera e segreta. Ma se venisse a cercarci e a vedere come siamo diventati oggi? Rimarrebbe sicuramente scioccato perché quei bambini, crescendo, hanno abbandonato i propri desideri e hanno perso ogni briciolo di fantasia.
È infatti proprio grazie a quell’amico immaginario che i bambini sono in grado di scoprire la gioia nel saper inventare un gioco e avere quel giusto pizzico di fantasia per saper ingannare il tempo e sfuggire alla noia.
È proprio a quell’amico che si dovrebbe dire grazie per aver saputo stimolare la creatività e accrescere l’immaginazione. Eppure, ormai adulti, quei bimbi hanno perso ogni briciolo di empatia relegando quella figura immaginaria in un angolo recondito della propria mente, rinnegando persino di averci giocato insieme durante la propria infanzia.
In quasi un’ora e mezza di spettacolo, Camilli non si è mai risparmiato sul palcoscenico, presentando uno dopo l’altro diversi personaggi, ognuno con un accento differente, seppur correlati tra loro: dal colore rosa pastello che tenta di difendere i diritti del bimbo che lo custodisce nel suo astuccio, avvalendosi del supporto degli altri colori e vari di disegno, al gender cattivo che è ormai stato calunniato ed esiliato dalle scuole perché tutti vedono un pericolo in lui, al presentatore della Posta dell’odio che porta alla ribalta tematiche come la sindrome della “frosciaggine” avvalendosi dell’aiuto di due particolari esperti in studio.
Sicuramente l’hostess dell’aerofunebre di ultima generazione della linea Ethernity airline ha saputo sintetizzare diverse caratteristiche agrodolci di una figura più o meno grottesca che si occupa di accompagnare i passeggeri nel loro ultimo viaggio, ma il personaggio che ha delineato un livello di scrittura sensazionale è senza alcun dubbio la madre dei cretini sempre incinta. La particolarità di aver scelto un accento sardo unito a un uso dislessico delle parole ha regalato momenti di ilarità impareggiabili.
Uno spettacolo bello, divertente, ben scritto e tanto audace dal riuscire a parlare di tematiche importanti come la questione di genere ma facendolo in modo ironico e mai troppo volgare o scadente. Nei salotti televisivi più blasonati queste tematiche spesso vengono trattate in maniera pressapochista senza riuscire invece a veicolare le giuste informazioni al grande pubblico che ancora troppo spesso si nasconde dietro uno spesso velo di bigottismo.
Bisogna solo avere un po’ di coraggio ed evolvere, saper accettare il prossimo, non perdere i propri desideri fanciulleschi e provare a seguire i sogni anche in età adulta. Insomma, non smettere mai di provarci.
Come lo stesso Camilli ha detto in una delle massime agrodolci dello spettacolo: “L’anima muore se non viene nutrita soprattutto negli adulti che impediscono ai bambini di esplorare la vita.”
Camilli ha dimostrato di avere un elevato livello di sensibilità riguardo le tematiche sociali e civili e una incredibile versatilità che gli hanno permesso di passare dal genere drammatico agli sketch comici diventati virali sui social, ma a teatro ha alzato ancora di più l’asticella, dimostrandosi persino un bravo ballerino.
“L’amico di tutti” è uno spettacolo che merita di essere visto: “un monologo a più voci in cui trovano spazio personaggi reali e immaginari, simbolici ed estremi, tutti animati da una comicità surreale e satirica. Mostri che suscitano tenerezza, oggetti tutt’altro che inanimati, figure vivacissime che ci fanno ridere e un po’ ci agghiacciano”. “L’amico di tutti” affronta temi di un certo spessore, ma lo fa in una chiave davvero brillante, esilarante e graffiante.
Lo spettacolo di Paolo Camilli si appoggia al team creativo composto dallo stesso attore insieme a Moira Angelastri e Andrea Cappadona, mentre il light design è stato firmato da Marco Di Campli.