Camerino (MC): teatro gremito per Accardo – Tomassi
Francesco Rosati
13 Ago 2002 - Commenti classica
Si è svolta domenica sera 4 agosto, presso il Teatro Filippo Marchetti, la terza serata del Camerino Festival – Rassegna Internazionale di Musica da Camera che ha ospitato il grande violinista Salvatore Accardo in duo con la giovane e talentuosa pianista <b<Giorgia Tomassi.
Gli artisti hanno presentato, davanti a un teatro gremito in ogni ordine di posto, un bel programma cameristico con musiche di Schumann, Debussy e Ravel.
Accardo ha iniziato giovanissimo gli studi musicali, esordendo in pubblico a 13 anni con i <i<Capricci di Paganini. A 15 anni si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso di Ginevra e due anni dopo, nel 1958, il Concorso “Paganini” di Genova. Possiede un vastissimo repertorio che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea: compositori quali Salvatore Sciarrino, Franco Donatoni, Astor Piazzolla, Jannis Xenakis gli hanno dedicato le loro opere. Ad una straordinaria carriera di violinista, coronata da memorabili concerti in ogni parte del mondo e da registrazioni immortali, il Maestro ha fatto seguire una pregevole attività di direttore. Salvatore Accardo ha suonato ieri sera uno dei suoi violini Stradivari, esattamente lo Stravidari Hart del 1727, appartenuto al grande violinista francese Zino Francescatti.
Giorgia Giorgia Tomassi musicista di razza, versatile e coraggiosa, dal temperamento passionale e al tempo stesso poeticamente lirico, è uno dei preziosi frutti dell'Accademia Pianistica Incontri col Maestro di Imola. Allieva di Franco Scala, ha una pregevole attività da solista, che alterna con quella di camerista affianco a Salvatore Accardo con il quale ha un feeling tutto particolare dettato anche dalla comune origine napoletana.
Come si diceva, il duo Accardo Tomassi ha presentato un interessante programma cameristico, che è iniziato con la Sonata op.121 di Schumann, scritta nel 1851, in un periodo tormentato, caratterizzato da condizioni di salute alterne che sarebbero sfociate, tre anni dopo, nella pazzia dell'autore. Rispetto alla lunga, appassionata composizione di Schumann, molto diverso è l'orizzonte estetico delle due Sonate per violino e pianoforte, rispettivamente di Debussy e Ravel, che caratterizzavano la seconda parte del concerto di Camerino. La Sonata di Debussy colpisce all'ascolto per una nettezza di linee decisamente antiimpressionista, la concentrazione e la struttura aforistica, la costruzione asimmetrica delle melodie, nonchè la grande varietà di atmosfere. Il lavoro di Ravel si caratterizza invece per una scrittura trasparente, netta ed essenzialmente lineare, nella quale i due strumenti si muovono come divaricati creando un discorso a 2 o 3 parti indipendenti: proprio questo modo di procedere determina in diversi passi una durezza armonica se non addirittura la sovrapposizione di armonie diverse. Da segnalare nella partitura, articolata in tre movimenti, il secondo tempo: un Blues stilizzato dalla scrittura bitonale che documenta l'interesse di Ravel per il jazz e le musiche di danza.
L'interpretazione degli artisti è stata di ottimo livello: il Maestro Accardo, in gran forma sotto l'aspetto squisitamente tecnico, ha mostrato grande affinità con la giovane pianista napoletana, dalla quale sembra aver acquisito nuovi e interessanti stimoli, come ci ha detto dopo il concerto; Accardo ha esibito inoltre il suo tipico suono chiaro, tagliente, deciso e al tempo stesso elegante, lineare, segno di uno stile estremamente raffinato e rispettoso della partitura che ha fatto scuola nel mondo ed è destinato a non tramontare mai.
I Concerti del Camerino Festival proseguiranno giovedì prossimo 8 agosto con il recital del grande pianista viennese PAUL BADURA-SKODA. La fine settimana sarà invece dedicata alla musica barocca proposta in chiave filologica dagli ensemble Tripla Concordia e Anciuti che si esibiranno sabato 10 domenica 11 agosto prossimi presso la Chiesa di San Filippo, dove è conservata una splendida tela di Gianbattista Tiepolo.
(Francesco Rosati)