Camerino Festival sempre più internazionale
20 Lug 2006 - News classica
Breve Storia del Camerino Festival
Il Camerino Festival ha iniziato la sua attività nel 1987 con il nome Festival Internazionale di Musica da Camera , su iniziativa del rettore dell'Università degli Studi di Camerino. Per otto anni il Festival ha goduto di presenze internazionali di rilievo come la pianista Martha Argerich, il violista Yuri Bashmet, l'orchestra I Solisti di Mosca , il direttore russo Guennady Rozhdestvensky; accanto a questi nomi si esibivano ottimi professionisti, in gran parte provenienti dall'ex Unione Sovietica, impegnati nelle più belle pagine della letteratura cameristica dal 700 ai giorni nostri. A partire dal 1995 il Festival di Musica da Camera assume un volto nuovo: la rassegna prende il nome attuale, aprendosi anche al teatro da camera, nel senso dell'opera da camera e il balletto. Sede principale della rassegna diventa il Teatro Comunale Filippo Marchetti, piccolo gioiello ottocentesco di architettura ed acustica (V. Ghinelli, 1856). Il cambiamento piace al pubblico; già nell'edizione 1995 si registra un aumento del numero di spettatori, che diventa cospicuo nell'edizione 1996: un vero successo se si considera la forte specificità del Festival e la molteplicità delle proposte culturali nel mese di agosto sul territorio provinciale e regionale. Il Camerino-Festival da allora attinge non solo nel ristretto ambito degli appassionati, ma in più vasti e diversificati strati di fruitori. Protagonisti delle ultime edizioni sono stati artisti del calibro di Grigory Sokolov, Alexander Lonquich, Franà ois-Jà el Thiollier, Jean-Yves Thibaudet, Anatol Ugorski, Michel Portal, Markus Stockhausen, Uto Ughi, Salvatore Accardo, Michele Campanella, Bruno Canino, Rocco Filippini, Mauro Brunello, i Solisti del Teatro alla Scala, il Trio di Parma, Eliot Fisk, Manuel Barrueco, Pavel Vernikov, Lynne Dawson, Richard Galliano, Claudio Scimone con I Solisti Veneti, etc.
Il Festival ha anche iniziato, a partire dal 1995, un approccio sistematico con la musica barocca proposta in chiave filologica. In questo senso sono stati invitati tra i migliori artisti e complessi barocchi in circolazione nel mondo: Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini, l'Europa Galante di Fabio Biondi, I London Baroque di Charles Medlam, i Red Priest, I Sonatori de la Gioiosa Marca, l'Ensemble Aglaia di Cinzia Barbagelata, l'Ensemble di Eduard Melkus, l'Arco dell'Arco di Federico Guglielmo, il liutista Jakob Lindberg, il grande violista Jordi Savall, il trombettista Gabriele Cassone. Dall'edizione 2001, inoltre, questi concerti si tengono presso la restaurata Chiesa barocca di San Filippo, che conserva tra l'altro una splendida tela di Giambattista Tiepolo, e la Sala Consiliare di Palazzo Bongiovanni, così da rendere l'atmosfera del Festival ancora più forte ed emozionante. Il Camerino Festival ha proposto anche spettacoli teatrali dando un significativo spazio alla danza contemporanea e all'opera da camera. Citiamo in questo senso i seguenti lavori: i Catulli Carmina, ludi scaenici di Carl Orff, Romeo e Giulietta, nella versione moderna dei Tambours du Bronx , a cura della Compagnia di Danza del Teatro di Torino di Loredana Furno, Don Giovanni del Balletto di Toscana, Apollon musagète di Igor Stravinsky nella proposta dell'Aterballetto, Les Noces di Igor Stravinskij con la Compagnia Zappalà Danza, Caravaggio, un balletto di Matteo levaggi su musiche di Giovanni Sollima; l'Histoire du soldat di Stravinskij, con i Solisti della Scala di Milano e l'attore Luigi Maio, l'operina Madame Landru del M Hazon, l'opera-tango di Piazzolla Maria de Buenos Aires con I Solisti Aquilani, le fiabe musicali Babar le petit èlèphant di Poulenc e Pierino e il Pierino e il lupo di Prokof'ev, una produzione del Camerino Festival con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana, alcuni melologhi di Hebbel e Shelley, musicati da Schumann, interpretati da Milena Vukotic, Platero y yo nella versione di Moni Ovadia, Variètè di Mauricio Kagel con il Divertimento Ensemble di Sandro Gorli e il mimo Bustric. Nell'edizione 2002, inoltre, il Camerino Festival è diventato anche produttore di spettacoli affidando alla Compagnia Zappalà Danza di Catania e al compositore Nello Toscano la scrittura di un pezzo coreografico dal titolo Quartet Groove. Infine, sempre sul filone della musica contemporanea, il Festival ha commissionato all'autore marchigiano Tonino Tesei la scrittura di un pezzo per tromba, corno di bassetto e pianoforte eseguito dall'ensemble di Markus Stockhausen in prima esecuzione assoluta il 12 agosto 2002 presso il Teatro Marchetti di Camerino. Insomma, il Camerino Festival ha trovato da qualche anno la sua fisionomia, riuscendo a dosare varie forme espressive, tutte legate alla musica e al teatro da camera, invitando nella città ducale artisti di fama mondiale, accanto a giovani emergenti del panorama concertistico internazionale. Dall'edizione 2002, il Camerino Festival ha ottenuto un importante riconoscimento: la sovvenzione ai sensi del D.M. n. 47/2002 da parte del Ministero dei Beni e Attività Culturali.
L'edizione di quest'anno confermerà il livello di questi 20 anni, con artisti del calibro di Rudolf Buchbinder, Uri Caine, l'Altenberg Trio Wien ed ancora Uto Ughi, il Giardino Armonico, l'ensemble Zefiro. Anche il programma sarà piuttosto stimolante, come sempre, con una speciale dedica a Wolfgang Amadeus Mozart, nel 250 anno dalla nascita.
Presentazione
Il tema del Festival di quest'anno sarà la musica di Mozart, un omaggio al salisburghese nel 250 anno dalla nascita. Il Camerino Festival lo farà seguendo la sua collaudata impostazione e cioè quella di trattare la musica da camera in tutte le sue forme.
Il cartellone, costruito attorno alla sua produzione cameristica, cercherà di toccare vari generi: la sonata per pianoforte, la sonata per violino e pianoforte, il trio col pianoforte, il quartetto per archi, le composizioni per strumenti a fiato. Tutto ciò per sottolineare come Mozart abbia fatto della varietà un fatto fondamentale di tutta la sua produzione. Infatti, al contrario di Haydn che aveva ridotto l'attenzione a pochi generi, Mozart cerca di esplorarne il più possibile, cercando in ognuno di essi una luce espressiva propria; un atteggiamento che riflette la personalità e la formazione del salisburghese, che accolse tutte le forme esistenti nel Settecento.
Per evidenziare poi come la musica da camera di Mozart abbia un collegamento stretto con il resto della sua produzione, si è inserito un concerto lirico-sinfonico: le musiche di scena per il Thamos, re d'Egitto . Sappiamo infatti che la produzione cameristica di Mozart si colloca, da un punto di vista cronologico, in modo strategico e cioè a grappolo intorno alle opere teatrali. Ciò è dimostrato dal tono drammatico di certe composizioni vicine alle opere (è il caso del Trio K 564 scritto negli anni fra il Don Giovanni e Così fan tutte), in cui si avvertono citazioni quasi letterali.
Si accenava prima alla capacità di Mozart di assorbire gli stili musicali dell'epoca, grazie ad una fase di apprendistato, in giro per l'Europa al fianco del padre, condotta con lucidità quasi maniacale. Ebbene, questa capacità di assimilare tutto dai compositori del passato per mettere poi in discussione, riattualizzare, ricodificare, verrà marcata in questa edizione del festival con due spettacoli in cui, in un certo senso, si è percorsa la stessa strada. Ecco allora il Mozart reinventato e fonte di ispirazione per i contemporanei: il pianista Uri Caine improvviserà su temi mozartiani – così come aveva fatto in passato con le Variazioni Goldberg di Bach o con i capolavori di Gustav Mahler -, mentre l'attore Luigi Maio presenterà un'opera da camera – da lui stesso scritta – ispirata alla figura di Don Giovanni, personaggio dell'omonima opera, nella quale ..elementi tragici, patetici, dolorosi soverchiano spesso l'azione (Mila).
Il progetto, come è tradizione del festival camerte, è stato affidato a musicisti di altissimo livello: Rudolf Buchbinder, Uri Caine, Uto Ughi, l'Altenberg Trio di Vienna, l'attore Luigi Maio, Giovanni Antonini con il Giardino Armonico, l'Ensemble Zefiro, l'Orchestra Filarmonica Marchigiana.
I luoghi scelti per le rappresentazioni faranno inoltre da valore aggiunto alla rassegna: il Teatro Filippo Marchetti, l'ottocentesca Sala Consiliare di Palazzo Bongiovanni, la barocca Chiesa di San Filippo.
Luoghi storici per un programma che non vuole essere un omaggio freddo e statico al grande Mozart, ma vuole farlo rivivere con la sensibilità di oggi; in questa XX edizione del Camerino Festival si cercherà non solo di interpretare la musica di Mozart, ma anche di rivisitarla, cercando però sempre di cogliere il filo che lega tutta la sua produzione, in aureo equilibrio tra forma e contenuto, capace allo stesso tempo di sorprendere ed emozionare.
Il Direttore Artistico
Francesco Rosati
Il Cartellone
Giovedì 27 Luglio
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
Uto Ughi, violino
Alessandro Specchi, pianoforte
F. Kreisler
Preludio e Allegro alla maniera di Pugnani
C. Franck
Sonata in la maggiore
W.A. Mozart
Sonata n 1 in sol maggiore K 301
I. Stravinskij
Suite italienne
C. Saint-Saà ns
Introduzione e rondò capriccioso in si minore op.28
Domenica 30 Luglio
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
Uri Caine, pianoforte
Round About Mozart
programma di composizioni originali e di improvvisazioni su temi mozartiani
Mercoledì 2 Agosto
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
Rudolf Buchbinder, pianoforte
W.A. Mozart
Sonata in si b maggiore K 333
F. Schubert
Wanderer Fantasie op.15 D 760
L. van Beethoven
Sonata in fa minore op.57 Appassionata
Domenica 6 Agosto
CAMERINO, Chiesa di San Filippo
Il Giardino Armonico
Giovanni Antonini, flauti e direzione musicale
Enrico Onofri, violino
Marco Bianchi, violino
Stefano Barneschi, violino e viola
Ernest Braucher, viola
Paolo Beschi, violoncello
Giancarlo de Frenza, contrabbasso
Luca Pianca, liuto
Riccardo Doni, cembalo
J. Ronsenmà ller
Sonata XI per due violini, due viole e b.c.
P.A. Ziani
Sonata per due violini, due viole e b.c.
N. Fiorenza
Concerto per flauto, tre violini, viola e b.c.
A. Vivaldi
Concerto RV 551 per 3 violini, viola e b.c.
W.A. Mozart
Quartetto per archi in do maggiore K 157
L. Boccherini
Quartetto per flauto, 2 violini, viola, violoncello op.5 n 1
A. Vivaldi
Concerto RV 444 per flautino, archi e b.c.
Martedì 8 Agosto
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
Wolfgang Amadeus Mozart
Thamos, Kà nig in à gypten
musiche di scena per soli, coro e orchestra K345
dal dramma eroico in cinque atti di Tobias P. von Gebler
Die Zauberflà te
(Ouverture, K 620)
Sethos, Pavel Kudinov
Voce recitante, Alberto Terrani
Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, Direttore Guillaume Tourniaire
Coro Lirico Marchigiano V. Bellini , Maestro del Coro Matteo Salvemini
(Produzione Sferisterio Opera Festival)
Giovedì 10 Agosto
CAMERINO, Sala Consiliare, Palazzo Bongiovanni
Ensemble Zefiro
Alfredo Bernardini, boe
Daniele Latini, clarinetto
Dileno Baldin, corno
Alberto Grazzi, fagotto
Christine Schornsheim, fortepiano
W.A. Mozart
Quintetto per fiati e fortepiano in mi b maggiore K 452
F.J. Haydn
Sonata in si b magg. Hob. XVI:41 per fortepiano
L. van Beethoven
Sonata per corno e fortepiano op.17
L. van Beethoven
Quintetto per fiati e fortepiano op.16
Domenica 13 Agosto
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
Altenberg Trio Wien
Claus-Christian Schuster, pianoforte
Amiram Ganz, violino
Alexander Gebert, violoncello
W.A. Mozart
Trio K. 564 in sol maggiore
R. Schumann
Trio n. 3, op. 110
F. Schubert
Trio op. 99 in si bemolle maggiore
Giovedì 17 Agosto
CAMERINO, Teatro Filippo Marchetti
La Camera Magica di Don Giovanni
Opera buffa da camera giocosa, scritta e musicata da Luigi Maio (da W.A. Mozart)
Luigi Maio, musicattore
Francesca Faiella, attrice
Bruno Fiorentini, flauto
Valerio Giannarelli, violino
Enrico Grilletti, pianoforte
I Musicisti
Uto Ughi
Considerato tra i maggiori violinisti del nostro tempo, Uto Ughi può essere considerato l'autentico erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche.
Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia: all'età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Quando era solo dodicenne la critica scriveva: Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo . Ha iniziato le sue grandi tournèes esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste. Ha suonato infatti in tutto il mondo, nei principali Festivals con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre, sotto la direzione di: Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Pretre, Rostropovich, Sawallisch, Sinopoli, Temirkanov. Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici. Intensa è la sua attività discografica con la BMG Ricordi. Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei Guarneri esistenti, e con uno Stradivari del 1701 denominato Kreutzer perchè appartenuto all'omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.
Uri Caine
Uri Caine nasce e si forma a Philadelphia. La svolta è il suo trasferimento a New York nei primi anni '90. Qui escono i suoi primi due dischi da solista, coi quali omaggia due giganti del pianoforte come Thelonius Monk e Herbie Hancock interpretandone alcune composizioni. Con il terzo cd, interamente dedicato alla musica di Gustav Mahler, inaugura la felicissima stagione di lettura in chiave jazz di alcuni compositori classici. La commistione di jazz e classica non è certo una novità e risale alle origini del jazz: lo scopo di Uri non è soltanto la reinterpretazione della musica di grandi compositori del passato quali Bach, Wagner o Schumann; ma una vera e propria riscrittura, che attualizza quella musica e la adegua al contesto moderno in cui viene eseguita. Ecco allora che le variazioni Goldberg di Bach diventano The drinking party in un crescendo in cui un normale e austero coro classico si trasforma, con l'incedere della musica e sotto la guida del pianoforte di Caine, in un coro da osteria. Il genio creativo di Uri Caine non può fossilizzarsi su un unico, estemporaneo esperimento. Ecco allora che esaurita l'esplorazione e la riscrittura della musica del passato, si concentra sulla musica contemporanea. Arriva il cd Bedrock, nel 2002, nel quale al classico trio jazz, aggiunge un dj, per esplorare le possibilità espressive del drum'n'bass, del funk e dell'hip hop. La ricerca di Caine non è volta ad offrire alla dance una nuova isola felice, engagè e dunque rispettabile, come nel caso di alcuni approdi del nuovo jazz europeo, al contrario, è l'occasione per il jazz di trovare nuovi sbocchi comunicativi, contemporanei, e dunque più accessibili alle nuove generazioni.
Round about Mozart
Nuova composizione intorno ai temi di Mozart
Uri Caine ha ottenuto successi internazionali per il suo approccio innovativo intorno alla musica di Gustav Mahler, Richard Wagner, Robert Schumann e J.S.Bach. In particolare con questo materiale che incarna diverse tessiture, stili e approcci, Caine ha ottenuto la reputazione di coraggioso concettualista un uomo di idee come descritto dal New York Times.
Per l'anniversario mozartiano, Caine ha formulato un nuovo progetto che così presenta: Il 2006 è il 250 compleanno di Wolfgang Amadeus Mozart. La sua musica gioiosa e brillante ha ispirato musicisti di tutto il mondo a celebrare questo anniversario. Ho arrangiato diversi suoi lavori, alcuni dei quali includono improvvisazioni (Mozart era uno dei più famosi improvvisatori del suo tempo). E dappertutto c'è l'elemento dello swing che è così importante nella musica di Mozart. Suonare Mozart è un'esperienza esaltante e spero che anche il pubblico ne sia toccato. Continua Caine: la cosa che maggiormente mi appassiona è approfondire le diversità degli stili sovrapponendoli o creando altre cose. Qualsiasi genere può essere trasformato: c'è del groove per esempio in Mozart, amo Stravinsky, voglio tutte le possibili emozioni quando ascolto Miles e Coltrane che suonano insieme, ma le pretendo anche quando mi relaziono a Verdi. Ai più alti livelli, i vari stili convergono in un'unica cosa, ma non voglio generalizzare perchè non tutto è uguale .
Nell'ascoltare o nell'eseguire un brano di Mozart si rimane sempre colpiti dalla perfetta logica conseguente delle sue parti, dall'apparente naturalezza con cui si susseguono le sezioni, le quali spesso sembrano di necessità sgorgare le une dalle altre. Colpisce poi come questa musica, pur aderendo ad uno stile ben definito, sia pervasa da uno lo spirito anticonvenzionale suo proprio, come per magia ogni suo tema catalizzi le sensazioni potenziali del contesto sonoro in cui compare e con raffinata precisione faccia risuonare i centri della nostra sensibilità . Non a caso Mozart era, come molti celebri autori del passato, un grande improvvisatore. Lo era per somma esperienza del suo campo, per brillante intelligenza, per libertà e qualità di sensazioni e, appunto, per odio di certa convenzione.
Improvvisare non significa certo creare dal nulla: vuol dire sintonizzarsi su quel flusso di energia che al momento opportuno sgorga dalla nostra interiorità , crogiolo in cui si fondono caratteristiche innate ed esperienza personale, si interiorizzano le norme del creare, gli si affida intimo significato.
Ogni creazione è dunque in parte improvvisata, voluta ma non scelta, afferrata nel suo emergere. In questo compromesso sta la camaleontica originalità del suo essere nella storia. Rendere omaggio a Mozart con un'improvvisazione sulle sue musiche, significa rendere omaggio, oltre che alle sue creazioni, all'energia stessa che ce le ha donate.
(nota di Simone Ciolfi)
Rudolf Buchbinder
Agli inizi della carriera Rudolf Buchbinder si è dedicato soprattutto alla musica da camera, mentre oggi suona come solista in tutto il mondo con le maggiori orchestre ed i più celebri direttori, ospite abituale del Festival di Salisburgo e di altri importanti festival. Il suo repertorio è molto vasto e include oltre alla letteratura pianistica classico-romantica numerose opere del XX Secolo. Vasta è la sua discografia: più di 100 dischi. Fondamentale è l'incisione di tutte le opere pianistiche di Haydn, premiata con il Grand Prix du Disque. Oggi Buchbinder predilige le incisioni dal vivo. Il ciclo dei Concerti di Mozart con i Wiener Symphoniker, registrato dal vivo alla Konzerthaus di Vienna, è stato segnalato come migliore CD del 1998 dal famoso critico Joachim Kaiser. Per l'anniversario di Johann Strass nel 1999, Buchbinder ha registrato un eccezionale disco di trascrizioni al pianoforte intitolato Waltzing Strauss. Recentemente ha inciso dal vivo i due Concerti per pianoforte di Brahms con Nikolaus Harnoncourt e la Royal Concertgebouw Orchestra e i cinque Concerti per pianoforte di Beethoven con i Wiener Symphoniker, nella duplice veste di solista e direttore in occasione del Wiener Festwochen 2003. Di fondamentale importanza è per Rudolf Buchbinder l'interpretazione del “Nuovo Testamento” del repertorio pianistico: il ciclo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven, eseguite fino ad oggi in numerose città fra cui Monaco, Vienna, Amburgo, Zurigo e Buenos Aires. “Ancora una volta Buchbinder dimostra di essere uno dei più importanti e competenti interpreti di Beethoven dei nostri giorni” ha affermato il Frankfurter Allgemeine Zeitung. Nel giugno scorso ha partecipato alla rassegna Wiener Festwochen , a Vienna, dove ha suonato al fianco dei mitici Wiener Philharmoniker.
Qualche giorno prima della sua apparizione al Camerino Festival, Buchbinder terrà un recital alla Grosses Festpielhaus di Salisburgo, uno degli eventi clou del festival mozartiano di quest'anno.
Il Giardino Armonico direttore Giovanni Antonini
Giovanni Antonini, nato nel 1965, ha compiuto gli studi musicali presso la Civica Scuola di Musica di Milano e il Centre de Musique Ancienne di Ginevra. Ha fondato nel 1985 l'ensemble Il Giardino Armonico, che dirige stabilmente dal 1989. Con il gruppo ha tenuto concerti come direttore e come solista di flauto dolce e flauto traverso barocco in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Sud America, Canada, Giappone e Malesia e in collaborazione con i più importanti cantanti e solisti del repertorio barocco esistenti al mondo. Al lavoro con il Giardino Armonico Giovanni Antonini affianca l'attività di direttore ospite con orchestre quali Camerata Academica di Salisburgo, Scottish Chamber Orchestra, Orchestra Sinfonica di Tenerife, Orchestra Sinfonica di Galizia, Orchestra da Camera di Basilea, Orchestra da Camera Svedese e l'orchestra Musica Angelica di Los Angeles. Nel 2004 è stato invitato da Simon Rattle a dirigere i Berliner Philharmoniker in un programma di musiche barocche e classiche e ha diretto la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. In campo discografico ricordiamo le incisioni con il Giardino Armonico dedicate alla musica strumentale di A. Vivaldi, tra cui Le Quattro Stagioni, e di altri compositori del Settecento italiano. Inoltre i Concerti Brandeburghesi di J.S. Bach e un CD con musiche di H.I.F. Biber e M. Locke che hanno meritato numerosi premi internazionali quali il Premio della Fondazione Cini di Venezia, il Premio Caecilia, Diapason d'Or, Choc de la Musique, Grand Prix des Discophiles nel 1994, Gramophone Award nel 1996 e Echo-Preis nel 1998. Il CD Vivaldi Album con arie inedite di Antonio Vivaldi eseguite da Cecilia Bartoli ha vinto nel 2000 il Grammy Award. Nel 2000 è stato pubblicato Viaggio musicale, un CD dedicato alla musica strumentale italiana del Seicento e, nel 2001 Musica Barocca che ha vinto il premio 10 de Rèpertoire della critica francese. Attualmente sta incidendo le nove sinfonie di Beethoven con l'Orchestra di Basilea, che testimonia l'apertura di Antonini verso il repertorio classico-romantico.
Thamos, Kà nig in à gypten
musiche di scena per soli, coro e orchestra K 345 di Wolfgang Amadeus Mozart
Il concerto, che si terrà in replica a Camerino l'8 agosto, avrà una prima venerdì 28 luglio alle ore 18:00 al Teatro Lauro Rossi di Macerata. L'orario preserale avrà lo scopo di introdurre il pubblico all'opera Die Zauberflote (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart, che, sotto la direzione di Guillaume Tourniaire, verrà rappresentata venerdì 28 alle 21.00 allo Sferisterio.
Mozart, musiche di scena non ne scrisse mai, fatta eccezione per quelle destinate a Thamos, Re d'Egitto (K.345), dramma eroico in 5 atti del barone Tobias Philipp von Gebler; senz'altro le sue più famose ma anche le più belle nonostante l'oggettiva esiguità delle pagine sinfonico-corali. Della qualità delle musiche era convinto anche Mozart, quando lamentava con suo padre di non poter utilizzare le musiche di Thamos. Questo dramma non è piaciuto e perciò non viene più eseguito. E, invece, dovrebbe essere rappresentato proprio per la musica; ma è difficile che accada. Peccato . In seguito a quelle musiche vennero apposti nuovi testi che ne permisero una discreta circolazione. Pochi mesi prima delle morte di Mozart, il coro finale con diverso testo venne eseguito nella Cattedrale di Praga, in occasione dell'incoronazione di Leopoldo II, sotto la direzione di Antonio Salieri. Ancora oggi si concorda con il giudizio positivo di Mozart. Come si giunse a commissionargli quelle musiche di scena? La richiesta fu raccolta da Mozart in un periodo in cui aveva per la testa molti progetti operistici, senza che nessuno lo soddisfacesse. Quelle musiche erano state richieste prima a un altro musicista; ma non incontrarono il favore del potente autore del dramma, ci si rivolse successivamente a Gluck, e di fronte al suo rifiuto, si ripiegò su Mozart. Scritte nel 1773, a 18 anni, consistevano in solo 2 cori. Successivamente, nel 1779, per la rappresentazione del dramma di Gebler a Salisburgo, Mozart riprese quelle musiche, vi aggiunse un coro finale e nel mezzo 4 brani sinfonici, per complessivi 7 numeri (8 se si considera a sè stante, il preludio strumentale che avvia il coro conclusivo, con voce solista, il basso); e in tale veste definitiva sono giunti fino a noi.
Trama
Menes, faraone d'Egitto detronizzato da Ramesses, vive sotto il falso nome di Sethos nella città di Heliopolis. Sua figlia Tharsis è affidata con il nome di Sais alle cure della sacerdotessa Mirza. Morto Ramesses, Sethos (Menes) rinuncia a rivendicare il trono in favore di Thamos, figlio di Ramesses, il quale è innamorato di Sais (Tharsis). Intanto Pheron, consigliere di Thamos, e la sacerdotessa Mirza complottano per detronizzare Thamos. Ma Sethos (Menes) riesce a sventare i minacciosi propositi dei due traditori: Mirza si suicida e Pheron muore colpito da un fulmine. Thamos e Tharsis sono infine liberi di amarsi.
Zefiro
Secondo la mitologia greca, ZEFIRO era il Dio dolce e benigno dei venti d'occidente. Nel 1989, gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi, ed il fagottista Alberto Grazzi, fondano ZEFIRO, un complesso con organico variabile specializzato in quel repertorio del Settecento, in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano. In questi anni Zefiro è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale, in particolare per il repertorio di musica da camera del '700 e '800. I suoi fondatori sono tutti insegnanti presso Conservatori di Musica (Amsterdam, Barcellona, Mantova, Verona e Milano) e sono considerati tra i più validi esecutori nell'ambito della musica antica. Alfredo Bernardini, Paolo Grazzi e Alberto Grazzi sono apprezzati solisti e membri principali di famose orchestre europee (The English Concert di Londra, Amsterdam Baroque Orchestra, La Petite Band di Bruxelles, Il Giardino Armonico di Milano, Hesperion XX e Les Concerts des Nations di Barcellona) e si avvalgono della collaborazione dei migliori strumentisti in campo europeo. Attualmente ZEFIRO è presente nei principali festival di musica: Amsterdam, Barcellona, Ginevra, Helsinki, Innsbruck, Lione, Londra, Manchester, Milano, Monaco di Baviera, Palma di Mallorca, Parigi, Praga, Regensburg, Salisburgo, Stresa, Utrecht, Vienna, etc. ZEFIRO ha al suo attivo la registrazione di 11 compact disc, tra cui le sei sonate di J. D. Zelenka e la musica per complesso di fiati di W. A. Mozart. Alcuni di questi CD hanno ricevuto diversi premi internazionali, tra cui il Grand Prix du Disque, e fanno di Zefiro un punto di riferimento per questo repertorio nel mondo intero. ZEFIRO è stato scelto dalla televisione belga per filmare un documentario su Vivaldi e sta partecipando al progetto della Opus 111 e della Biblioteca di Torino per la registrazione completa della musica di Vivaldi conservata nella Biblioteca Nazionale di Torino. Le registrazioni più recenti riguardano la Water Music di Handel e Wassermusik di Telemann, gli arrangiamenti per 13 strumenti a fiato di arie da opere di Mozart, entrambi per la casa discografica Ambroisie e la pubblicazione dei “Concerti per vari strumenti” di A.Vivaldi per la Opus 111 – Naà ve. Le prossime registrazioni comprendono le suites e i concerti orchestrali di J.F.Bach e la musica per fiati di Beethoven.
Altenberg Trio Wien
Sin dal suo debutto “ufficiale”, avvenuto nel gennaio 1994 durante la Mozart Woche di Salisburgo, l'Altenberg Trio è uno dei pochi trii realmente a tempo pieno nel mondo della musica da camera e si è guadagnato con oltre 700 concerti in Europa, nelle Americhe, in Asia, la reputazione di un ensemble tra i più audaci e coerenti di questa categoria: il suo repertorio comprende non meno di 200 trii per piano, tra cui molti brani che l'Altenberg Trio ha commissionato ed eseguito in prima esecuzione assoluta. Nello stesso anno della sua formazione, l'ensemble è divenuto trio in residenza al Musikverein di Vienna per la Gesellschaft der Musikfreunde, eseguendo ogni anno per questa società un ciclo di cinque-sei concerti nella prestigiosa Brahms Saal. Inoltre, in qualità di trio in residenza al Conservatorio di Vienna, il trio tiene un corso di alto perfezionamento in musica da camera articolato in una serie di seminari. Tra le altre regolari attività dell'Altenberg Trio vi sono il Festival Internazionale Brahms a Mà rzzuschlag (Austria), il cui direttore artistico è Claus-Christian Schuster, e l'Accademia di Musica di Pinerolo (Piemonte), dove il trio offre ogni mese lezioni per giovani ensemble.
Col conferimento del premio Robert Schumann a Zwickau nel 1999, l'Altenberg Trio è riuscito a perpetuare la tradizione “austriaca” di questo premio (nel 1997 lo vinse Nikolaus Harnoncourt, nel 2002 Alfred Brendel); la prima e più importante ragione di questo successo è stata la registrazione dell'integrale delle musiche per pianoforte, violino e violoncello di Schumann, allora appena pubblicata. La successiva registrazione dell'Altenberg Trio dedicata a compositori americani Ives, Copland, Bernstein- nell'aprile del 2000 ha inoltre vinto il premio Edison ad Amsterdam superando la già prescelta registrazione del Trio Argerich-Kremer-Maisky. Amiram Ganz suona un violino costruito da Goffredo Cappa (Saluzzo 1686); Alexander Gebert suona un violoncello costruito da Nicolas Vuillaume (1800-1871).
La Camera Magica di Don Giovanni
Opera buffa da camera giocosa, scritta e musicata da Luigi Maio (da W.A. Mozart).
Non sarà il Ribelle Don Giovanni ad apparire sul palcoscenico Teatro Filippo Marchetti di Camerino, durante la rappresentazione di questa nuova opera dell'istrionico e poliedrico Musicattore Luigi Maio ma, affiancato da una seducente Francesca Faiella e accompagnato da un affiatatissimo Trio Hyperion, sarà un ormai anziano Giacomo Casanova a narrare le tragicomiche vicende dell'Eroe mozartiano rivelando a una platea di grandi e piccini un Buffo Segreto: Don Giovanni, in realtà , con le Donne era timido e imbranato! Per dimostrare la sua improbabile tesi e approfittando dell'assenza del collega libertino che (impaurito forse dal pubblico) è rimasto in camerino il vecchio seduttore veneziano racconterà a suo modo la storia di Don Giovanni dando voce a tutti personaggi cantando le celebri Arie di Mozart fino a manomettere il testo dell'amico Lorenzo da Ponte (Autore del libretto dell'Opera), pur di ridicolizzare agli occhi degli spettatori l'invidiato Rivale (lo storico Casanova, non soddisfatto di una scena del Dramma Giocoso di Da Ponte, arrivò infatti a scrivere un Testo alternativo!). Ma ecco che il Nostro Giacomo, estraendo un fazzoletto dalla tasca, farà cadere una chiave: forse quella del camerino dove ha rinchiuso il povero Don Giovanni? La verità è ben più curiosa: Casanova è Don Giovanni! Scampato dalle grinfie del fantasma del Commendatore da lui ucciso, lo spagnolo dissoluto verrà condannato ad invecchiare in eterno e assumere ogni volta identità diverse, tra cui quella di Casanova! Ormai vecchio e solo, il povero Don Giacomo passa il tempo a lanciare buffe invettive verso l'uomo che fu una volta, un malvagio seduttore dal cuore più duro del marmo della Statua del Commendatore Ma il lieto fine di questa esilarante Tragicommedia sarà garantito!
Ce lo assicura il Musicattore Maio, Ambasciatore Unicef e ora Premio della Critica Teatrale 2004/2005 al servizio dei Bambini di tutte le età !
Info:
0737.636041
Segreteria Camerino Festival
Corso Vittorio Emanuele II, 19
Camerino (MC)
www.gmicamerino.it
info@gmicamerino.it
Gioventù Musicale d'Italia sede di Camerino
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