Cafiso a Macerata
Manuel Caprari
15 Apr 2005 - Commenti live!
Francesco Cafiso è ormai un habituè del Lauro Rossi. Si può dire, letteralmente, che lo stiamo vedendo crescere. Quest'anno si presenta in duo, con Arrighini, il bravissimo pianista che lo accompagna anche nel quartetto. Che piega sta prendendo la sua musica? à forse ancora presto per dirlo. Bravissimo già a dodici anni, oggi il suono del suo sax sembra più ricco di sfumature, più sciolto e disinvolto; si sente ancora fortissima l'impronta di Charlie Parker, e difatti le cose più belle del concerto sono brani del repertorio del grande sassofonista di bebop: un'intensissima versione di Laura, e una trascinante Ornithology, insieme ad un'altrettanto trascinante Repetition rendono la parte centrale del concerto assolutamente coinvolgente. Mentre il riarrangiamento in vari stili (si parte col bolero, si sfocia nel tango, si passa anche per il ragtime) di Ponziana e anche Happy Time, scritta da Cafiso, brano tutto costruito su accelerazioni, rallentamenti, cambi di ritmo e chi più ne ha più ne metta, lasciano forse perplessi. Danno un po' l'aria di un esibizionismo fine a se steso, o magari testimoniano un entusiasmo e una curiosità di per sè positivi ma incanalati male, frammenti di musica non sempre saldati da un filo conduttore veramente forte, umoralità più ampie che profonde. Ma ci sono anche musicisti trentenni, quarantenni e oltre, che fanno scelte più banali. Già l'anno scorso elogiavamo questo giovanissimo sassofonista per aver affrontato il repertorio di Petrucciani, vedendoci un segno di affrancamento dai terreni più frequenti. Ora questo concerto, in bilico tra il prevedibile ma ottimo, e il tentativo, ancora fragile ed incerto ma interessante, di allargare gli orizzonti, non ci permette di sbilanciarci più di tanto ma rinnova la speranza che con la maturità la sua musica possa riservarci piacevoli sorprese.
(Manuel Caprari)