Beniamino Gigli e il Cinema


Alberto Pellegrino

4 Ott 2004 - Approfondimenti cinema, Approfondimenti classica

Manifesto del film "Mamma"Gigli nasce a Recanati nel 1890 da un umile famiglia (il padre faceva il campanaro nel Duomo recanatese) e da ragazzo esercita vari mestieri (garzone di falegname, apprendista sarto, commesso di farmacia). Nel 1915 sostiene la sua prima parte in abiti femminili in una operetta intitolata La fuga di Angelica messa in scena da studenti universitari a Macerata, ma solo a 17 anni qualcuno nota la sua voce eccezionale, per cui viene avviato a regolari studi musicali. Debutta il 15 ottobre 1914 a Rovigo ne La Gioconda di Ponchielli avendo già 24 anni, ma da quel momento egli andrà incontro ad una serie interminabile si successi che lo porteranno ad essere il naturale erede di Enrico Caruso nel ruolo di tenore italiano più celebre nel mondo. Gigli canta nei maggiore teatri romani, debutta nel 1918 alla Scala nel Mefistofele di Boito sotto la direzione di Arturo Toscanini, nel 1921 trionfa con Andrea Chenier di Giordano al Metrpolitan di New York, dove canta per undici stagioni consecutive, interpretando alcuni suoi “cavalli di battaglia” (Manon, Elisir d`amore, Africana, Marta). Ha un repertorio sterminato (ben 61 opere), che gli consente di spaziare in tutti i campi e generi del melodramma. Canta quasi ininterrottamente a Madrid, Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile, Berlino, Londra, Budapest, ottenendo ovunque successi trionfali di pubblico e di critica. La sua carriera ha termine nel 1955 con una serie di straordinari concerti tenuti insieme a Maria Callas a Londra e a New York, ripresi e trasmessi dalla Rai. Ritiratosi a Roma per gravi motivi di salute, si spegne nel 1957, lasciando oltre 300 dischi che costituiscono la testimonianza della sua straordinaria vocalità. Tuttavia Beniamino Gigli ha lasciato un`altra importante testimonianza costituita dai suoi numerosi film, come ci ricorda Angelo Oliveri nella pubblicazione intitolata Ciack, si gira. Il cinema di Beniamino Gigli. Di questi film, in cui Gigli canta celebri brani d`opera ma anche canzoni che hanno avuto uno straordinario successo popolare, la rassegna di Fiuminata ha presentato (dal 7 al 13 agosto) sette opere intitolate Non ti scordar di me, Marionette, Casa lontana, Mamma, Vertigine, Silenzio, si gira!, I pagliacci.
I film di Gigli sono stati realizzati in alcuni casi da registi italiani importanti come Augusto Genina, Carmine Gallone, Guido Brignone, Carlo Campogalliani, da professionisti tedeschi come Johannes Reimann, Karl Heinz Martin, Johannes Meyer, da artigiani dello schermo come Mario Costa, Alberto D`Aversa e Giuseppe Fatigati. Questi film, quasi sempre maltrattati dalla critica (Gigli era un attore mediocre e le storie avevano sempre per protagonista un tenore buono, generoso e spesso ingenuo) sono stati interpretati da attori famosi come Isa Miranda, Fosco Giachetti, Rossano Brazzi, Emma Grammatica, Mariella Lotti, Alida Valli, Aroldo Tieri, Gina Lollobrigida, Vittorio Gassman, Carlo Ninchi.
In ogni caso questi film, oltre a presentare un tracciato delle storia del costume e dello spettacolo negli anni Trenta-Quaranta, hanno avuto e ancora hanno il merito di aver fatto conoscere presso il grande pubblico celebri brani di melodrammi altrettanto popolari e di aver lanciato canzoni che sono in certi casi ancora famose e che hanno fatto la fortuna di altrettanti autori: si pensi a Mamma e Se vuoi goder la vita, La canzone dell`amore di Bixio-Cherubini, a Non ti scordar di me di Furnò-De Curtis, a Torna Piccina! di Bixio, a cui si aggiungono Solo per te Lucia, Ti voglio tanto bene, Dimmi tu primavera, Ninna nanna in grigioverde. Queste canzoni, oltre ad essere pubblicate e diffuse dalla casa discografica “La voce del padrone”, sono divenute popolari anche attraverso le trasmissioni della radio (Eiar) e sono state suonate e cantate sia dalle grandi orchestre del tempo, sia dalle orchestrine di paese durante feste da ballo e veglioni, gite del dopolavoro e sagre popolari.
Tra i film di Gigli soprattutto due hanno una particolare importanza. Il primo è Marionette (1938) di Carmine Gallone, dove una giornalista tedesca crede di aver scoperto in un contadino che presta la sua voce ad una Compagnia lirica di marionette; in realtà si tratta di un celebre tenore che ha distrutto tutti i dischi della compagnia in un incidente stradale ed ora cerca di rimediare al danno procurato; si tratta di una garbata commedia degli equivoci arricchita dalla presenza delle marionette di Yambo (Enrico Novelli); Beniamino Gigli è doppiato dall`attore Gualtiero De Angelis. Il secondo è Silenzio, si gira! (1943) di Carlo Campogalliani, dove Gigli, durante la lavorazione di un film, svolge un doppio ruolo (quello di un tenore arrogante e di un ladruncolo suo sosia), fornendo una brillante prestazione come attore. Nel film è inoltre presente la canzone Cinema di Bixio, che acquista un valore metalinguistico interpretando certi aspetti sociali del fenomeno cinematografico, che in quel momento godeva ancora di grande popolarità; infatti nel testo si afferma “Ah, cinemà! Sei l`incanto, lo splendor della vita!/La calamita, il miraggio favoloso di ogni cuor./La sartina, il collegial, il broghese, il provincial,/tutti tentano di darsi al cinemà”.
Bisogna infine sottolineare che i film interpretati da Gigli hanno rappresentato uno straordinario successo di cassetta, perché il pubblico accorreva al botteghino e riempiva le sale cinematografiche per assistere a quelle vicende a forti tinte sentimentali e per ascoltare i brani d`opera, le romanze e le canzoni interpretate dal grande tenore. Del resto Gigli ha avuto l`occasione di entrare nel mondo della celluloide in un periodo particolarmente felice per lo sviluppo del cinema italiano, periodo denominato “l`era Freddi” dal nome del primo direttore della Direzione generale per la cinematografia istituita nel 1934 presso il Ministero della Cultura Popolare. Dal 1934 al 1940 Freddi, interpretando il pensiero di Mussolini che aveva intuito l`importanza del cinema per creare consenso al regime (La cinematografia è l`arma più forte”), detta direttive e indirizzi per il cinema italiano (“Lo stato inquadra. Lo stato aiuta. Lo stato premia. Lo stato controlla. Lo stato sprona”) soprattutto per quanto riguarda produzione e distribuzione. Freddi promuove la nascita di importanti istituzioni come il Centro Sperimentale per la Cinematografia (1935) e l`Enic (1935), un circuito di sale cinematografiche per sottoporre la distribuzione al diretto controllo dello Stato, lasciando invece la produzione nelle mani del capitale privato. Infine nel 1937 Roncoroni costruisce Cinecittà che nel 1938 viene acquistata dallo Stato. Nel periodo 1936-1942 viene prodotta una elevatissima quantità di film e fra questi si collocano anche quelli che vedono come protagonista Beniamino Gigli, la cui popolarità consente di realizzare alti incassi non solo in Italia, ma anche all`estero, in particolare in Germania, dove il cantante è addirittura idolatrato. Pertanto questi film, che rappresentano il genere musicale all`italiana, costituiscono in quel momento storico la risposta in chiave nazionale ai prodotti dello stesso genere provenienti dal mercato statunitense.

FILMOGRAFIA

1. Non ti scordar di me (1935) di Augusto Genina
2. Ave Maria (1936) di Johannes Riemann
3. Sinfonia di cuori (1937) di Karl Heinz Martin
4. La canzone del cuore (1937) di Karl Heinz Martin
5. Marionette (1938) di Carmine Gallone
6. Solo per te (1938) di Carmine Gallone
7. Giuseppe Verdi (1938) di Carmine Gallone
8. Casa lontana (1939) di Johannes Meyer
9. Ritorno (1940) di Giuseppe Fatigati
10. Mamma (1941) di Guido Brignone
11. Vertigine (1942) di Guido Brignone
12. Silenzio si gira! (1943) di Carlo Campogalliani
13. Pagliacci (1943) di Giuseppe Fatigati
14. Il folle di Marechiaro (1944) di Roberto Roberti (Gigli è presente solo in voce)
15. Voglio bene soltanto a te (1946) di Giuseppe Fatigati
16. Follie per l`opera (1947) di Mario Costa
17. Una voce nel tuo cuore (1949) di Alberto D`Aversa
18. Taxi di notte (1950) di Carmine Gallone

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