Appuntamenti al “Palma Club” di Roma dal 23 al 29 febbraio
20 Feb 2004 - News live
LUNEDI 23 FEBBRAIO – ORE 22.00
ENZO AVITABILE “Sacro Sud”
Voci interiori e viaggio per vie del mondo da Bamako S. Alfonso visti da Scampia.
Biglietto 10 euro
Enzo Avitabile: Voce- Sax -Flauti ed ance Tamburo
Carlo Avitabile : Percussioni
Piero Gallo : Mandola
Baba Sissoko : N'goni, Kamalengoni,Tamani,voce
Luigi Lai: Launeddas
POLIFONICA ALPHONSIANA
Mario De Rosa: Basso
Ornella Piscitelli: Soprano
Francesca Adamo: Contralto
Pietro Rainieri: Tenore
E' questo il titolo del Concerto con cui Enzo Avitabile propone la sua lettura sulla musica sacra del Sud Italia passando dalla Polifonia sacra di S.Alfonso, alle Launeddas di Luigi Lai,dallo n'goni, tamani, e voce di Baba Sissoko, proponendo musiche che, come l'albero della vita, sembrano nascere dalla terra stessa svelandocene la meravigliosa utilità .
Le scelte musicali e i testi di una intensità che a volte diventa sofferenza e altre gioia sono i motivi che continuano a tenerlo legato in maniera indissolubile alle persone che soffrono nel Mondo, perche dalla sofferenza e dal bisogno nascono le emozioni più vere.
ENZO AVITABILE
Nasce a Napoli nel 1955, inizia lo studio del sassofono all'eta' di sette anni, e fin da bambino suona con varie band nei locali americani di Napoli, successivamente frequenta il conservatorio di S. Pietro a Maiella dove si diploma in flauto ,collabora con i maggiori artisti italiani, e nel 1982 esce il suo primo lavoro discografico a cui faranno seguito altri nove dischi di cui otto editi dalla EMI e due dalla CNI,che lo fanno conoscere ed apprezzare al grande pubblico. In questi 20 anni collabora con i piu' grandi nomi della musica internazionale come James Brown, Richie Havens, Africa Bamabaataa, Tina Turner, Randy Crawford, Mory Kante etc. Nel 2001 inizia a lavorare ad un progetto musicale completamente nuovo(ENZO AVITABILE & BOTTARI) dove fonde il suo sound con la tradizione dei Bottari (Le cui origini risalgono al 1300, gli strumenti sono botti, tini e falci, usati come percussioni,che scandiscono arcaici ritmi processionali. Nel 2003 con Luigi Lai, Baba Sissoko,e la Polifonica Alphonsiana da vita a “SACRO SUD”.
QUARTETTO POLIFONICO ALPHONSIANO
La “Polifonica Alphonsiana” di S. Agata dei Goti (BN), è un coro costituito da 4 elementi (basso/baritono, tenore, contralto e soprano) guidati dal Direttore; è al 12 anno di attività , con una media di una trentina di concerti all'anno. Il Maestro che la guida, Mario De Rosa, svolge una ricerca storico-filologica da circa 15 anni intorno all'arte di S. Alfonso Maria de' Liguori, Vescovo, tra l'altro, proprio di S. Agata dei Goti: Tale ricerca è stata condotta ripercorrendo i luoghi segnati dal passaggio del Santo e consultando manoscritti originali dell'epoca conservati nei più importanti monasteri delle Monache Redentoriste di Clausura, tra cui, in particolare, quello eretto dallo stesso S: Alfonso in S. Agata. Il coro ha partecipato a numerose manifestazioni alla presenza di alte Gerarchie Ecclesiastiche, tra cui ricordiamo S.S. Giovanni Paolo II, il Cardinale Ratzinger, il Cardinale Tonini ed i Vescovi dei capoluoghi campani, raccogliendo ovunque consensi molto calorosi.
LUIGI LAI “Launeddas”
Il M Luigi Lai è nato il 25 luglio 1932 a S. Vito, nel Serrabus (Sardegna sud Orientale), ritenuto da molti la patria naturale delle LAUNEDDAS, lo strumento più caratteristico della musica popolare sarda ed uno dei più antichi strumenti polifonici del bacino del Mediterraneo. Il mito narra che nacquero da una ninfa, trasformata in canna per sfuggire a Pan, dio dei boschi, ed egli, per consolarsi, usò la canna per suonare. Luigi Lai, come un moderno Pan, è il signore di questo strumento. Egli ha intrapreso lo studio di questo strumento fin dall' età di 7 anni, dimostrando un grande talento artistico, ed acquisendo la tecnica esecutiva sotto la guida dei grandi maestri di launeddas, ora scomparsi, Efisio Melis e Antonio Lara, entrambi originari di Villaputzu, nel Sarrabus.
Alle Launeddas ha sempre dedicato un grandissimo interesse ed una cura costante attraverso un profondo impegno quotidiano, che non ha mai interrotto nemmeno quando per impegni di lavoro si è dovuto trasferire (per circa 20 anni) in Svizzera, dove per altro ha avuto l'opportunità di maturare la propria cultura musicale frequentando l'Accademia Musicale di Zurigo, studiando anche altri strumenti come la tastiera, la fisarmonica ed il sassofono. Con grande passione e costante impegno ha acquisito quella sicura tecnica di esecuzione che unitamente alla sua personale sensibilità artistica fanno oggi di lui il più famoso ed apprezzato musicista delle Launeddas. A lui va riconosciuto il merito di aver elevato alla massima espressione artistica la musica popolare sarda eseguita con le Launeddas, e di aver contribuito a farla apprezzare non solo in tutta la Sardegna ma praticamente in tutto il mondo; egli infatti ha partecipato a numerosissime manifestazioni musicali internazionali in tutta Europa, in America(Nord e Sud), in Medio Oriente e fino in Giappone, riscuotendo ovunque grandi successi e positivi apprezzamenti dal pubblico e dalla critica musicale specializzata, ottenendo altresì numerosi riconoscimenti ufficiali.
Svolgendo la professione di musicista ha collaborato spesso con numerosi interpetri della musica popolare sarda, come ad esempio Maria Carta, i Tenores “Remunnu e Locu” di Bitti, e i Tenores di Neoneli; Inoltre ha ricorrentemente proposto interessanti confronti tra la musica delle Launeddas e diverse espressioni musicali, dalla musica leggera al jazz, collaborando con artisti di fama nazionale ed internazionale, come ad esempio Paolo Fresu, Enrico Rava, Mauro Pagani, Angelo Branduardi, e tanti altri. Di recente ha anche sperimentato le sonorità create con l'elaborazione elettronica delle launeddas, ed è arrivato a proporre un ruolo fondamentale delle launeddas nella musica da camera in chiave contemporanea, o anche riscoprendo brani di esecuzione classica adattati alle Launeddas.
Nel corso della sua lunga attività artistica, egli ha prodotto diverse incisioni discografiche, sia in collaborazione con altri artisti che come solista., fra cui “IS LAUNEDDAS” (Vol. 1 e 2 ) pubblicato nel 1985, ed il recente “CANNE IN ARMONIA” del 1997. Da sempre il M Luigi Lai ha dedicato il suo impegno a trasmettere l'arte delle Launeddas a tantissimi appassionati, per lo più giovani, attraverso la ricorrente realizzazione di scuole di Launeddas in diverse parti dell'isola, offrendo l'opportunità a tantissimi allievi di apprendere almeno le tecniche esecutive basilari, e seguendo poi direttamente la preparazione di alcuni allievi dotati di particolare talento. In questo spirito di diffusione dell'arte musicale delle launeddas ha recentemente pubblicato
“Metodo per le Launeddas” in due lingue (Italiano ed Inglese), opera didattica unica nel suo genere, che si propone l'obiettivo di raggiungere ovunque i tantissimi interessati all'apprendimento delle fondamentali tecniche di questo caratteristico strumento. Nelle sue mani le Launeddas ritrovano il loro magico potere.
BABA SISSOKO (Mali)
Bamako (Mali) 8 marzo 1963
Ha iniziato la sua carriera di musicista accompagnando al suono del tamani le griottes, figure sociali che detengono il sapere e tramandando la storia e la cultura locali, durante le feste e le cerimonie tradizionali. Il suo primo concerto si tenne nel 1978 ad Abidjan, in Costa d'Avorio, come percussionista della griotte Fanta Damba. Successivamente entrò a far parte dell'Assemblea Strumentale del Mali come suonatore di Tamani e ngoni. Con l'Assemblea ha partecipato a diverse tournèe in Europa e negli Stati Uniti. Tour europei sono stati effettuati anche con le griotte Kanja Kuiate e Ami Koita, con cui ha inciso quattro registrazioni discografiche. Nel 1991 fonda il gruppo musicale Taman Kan con cui effettua tour in Africa. Nel 1993 accompagna il cantante Habib Koite con il gruppo musicale Bamada, con i quali vince il concorso indetto da Radio France Internationale “Dècouverte '93”. Con loro incide due registrazioni discografiche ed effettua un tour che lo porterà in tutto il mondo. Il primo cd registrato con il suo gruppo, i Taman Kan, che porta il loro nome viene inciso nel 1995. Nel 1997, accompagnando la cantante Rokia Traore alle percussioni, vince nuovamente il concorso RFI “Dècouverte '97”. Dal 1995 inizia a tenere seminari di djembe, balafon e tamani, percussioni tradizionali africane, per studenti e docenti di musica. Debutta in concerto in Italia nel febbraio del 1999, per l'Università degli Studi della Calabria. In Aprile partecipa alla trasmissione di RadioRai “Permesso di soggiorno” e successivamente viene invitato al Centro Arti Musica e Spettacolo dell'Università della Calabria e dall'Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania a tenere dei seminari sulle percussioni. Durante la sua carriera ha inoltre collaborato in diversi concerti con Sting (Inghilterra), Salif Keita (Mali), The Wailers (Germania), Daniel Boiven (Canada) e Bruno Gennaro (Italia).
MARTEDI 24 FEBBRAIO
CLINIC TAMA – ore 16.00
CONCERTO DI MAURIZIO BOCO & BFH BAND – ore 22.30
Maurizio Boco – batteria
Fabrizio Sciannameo – basso
Mats Hedberg – chitarra
Biglietto: 8 euro
Docente alla Università della Musica di Roma, attivo in contesti rock, progressive e fusion, apprezzato sideman, il batterista Maurizio Boco inizia la sua attività di musicista con importanti collaborazioni con artisti come Mimmo Locasciulli, Amii Stewart, Formula Tre ed altri ancora. Nel corso degli anni l'elaborazione di una ritmica marcatamente rock ha portato Boco ad essere uno tra i maggiori punti di riferimento italiani anche nel circuito hard rock e heavy metal.
Alle ore 16 nel corso della clinic organizzata dalla Tama in collaborazione con Cherubini, presenta in anteprima il concetto “trance circular grooves” dal suo nuovo album. Alle ore 22.30 Maurizio Boco si esibirà in concerto con la sua formazione BFH.
Il trio BFH nasce in seguito ad una serie di incontri più o meno fortuiti sul finire del 2000. Maurizio Boco meditava da tempo infatti di mettere su una formazione in trio strumentale che non avesse alcuna limitazione in senso stilistico e che potesse spaziare abbastanza agevolmente tra i generi più disparati, in grado di creare atmosfere semplicemente seguendo l'istinto che si sarebbe venuto a creare durante le prove. Per fare questo occorrevano musicisti di valore e soprattutto disponibili a rischiare in proprio per qualcosa che non garantiva nulla di certo…… e la scelta non fu per niente facile! Casualmente Lorenzo Feliciati assiste ad una drum clinic di Maurizio e si propone come bassista per…..”fare qualcosa insieme”, qualsiasi cosa che avesse attinenza con quello cui aveva assistito durante la clinic. I due decidono di provare e cominciano a pensare a chi potesse ricoprire il non facile ruolo di chitarrista virtuoso ma non stucchevole, con grande varietà di suoni e senza preclusioni stilistiche di sorta. Dal cilindro esce il nome di Mats Hedberg già compagno di lavoro di Lorenzo e dopo due sole prove i tre capiscono che l'avventura è iniziata. I BFH creeranno quello che di lì a poco sarebbe diventato il loro cd d'esordio “The Gate” interamente jammando ed improvvisando direttamente in studio. Nessuno dei brani è stato concepito “a tavolino” ma è scaturito spontaneamente dall'interazione dei tre musicisti. Dopo circa cinque mesi di prove Maurizio propone ad un suo amico produttore di ascoltare il materiale registrato durante le prove ed è così che Vittorio Bartoli, produttore indipendente diviene il quarto elemento dei BFH. Il cd viene registrato nei fantasmagorici studi Umbi con Roberto Barillari al mixer e da luglio del 2002 è distribuito in Italia da Obiettivo Musica. Proprio quando la musica del trio inizia ad essere programmata in radio come Radio Rock e recensita in riviste tipo Percussioni e Chitarre nonchè sul web in tutto il mondo e i BFH preparano il loro primo tour promozionale si esasperano alcune tensioni interne col bassista Lorenzo che alla fine dovrà rinunciare alla band. Per circa un anno Maurizio e Mats faranno audizioni per il nuovo bassista e infine optano per Fabrizio Sciannameo che aveva in passato condiviso con Maurizio varie esperienze musicali . Ora il trio BFH è finalmente pronto a proporre il proprio live tra metal, progressive, psichedelia, India e Tibet, spettacolo che riproporrà senza un attimo di respiro il concept “The Gate” con versioni talvolta dilatate e riarrangiate dei singoli brani presenti nel cd.
MERCOLEDI 25 FEBBRAIO – ORE 22.00
LIVING LEGEND OF JAZZ
HAL SINGER, sax tenore
BENNY BAILEY, tromba
MASSIMO FARAO', piano
ALDO ZUNINO, basso
BOBBY DURHAM, voce e batteria
Biglietto: 10 euro
HAL SINGER: inizia a studiare il violino da bambino per poi dedicarsi al sassofono ed al clarino. Si laurea in scienze agrarie, ma decide che la sua professione sarà quella del musicista, collezionando a partire dal 1938, un impressionante numero di ingaggi presso le grandi orchestre dell'epoca. Tra le altre, partecipa a quelle di Ernie Fields, Lloyd Hunter, Nat Towles, Tommy Douglas e Jay McShann. Si trasferisce a New York nel 1943 e, un anno dopo, inizia la collaborazione con l'orchestra di Roy Eldridge, ed in seguito con quelle di di Don Byas, Red Allen, Sidney Catlett fino al 1948, quando viene scritturato da Duke Ellington. Nello stesso anno inizia ad incidere come solista e sulla scia del successo ottenuto dal disco Cornbread, diviene leader di una formazione con la quale effettua molte tournèe ed accompagna artisti di fama come Ray Charles, Dinah Washington e Wilson Pickett. Nel 1958 si stabilisce a New York e per alcuni anni dirige le orchestre dei due noti club, il Baby Grand ed il Metropole. Come molti altri jazzisti, a partire dal 1965, si trasferisce in Europa, scegliendo di risiedere in Francia. Legato ad una concezione musicale e ad una voce che ricordano inequivocabilmente le origini del jazz, straordinario interprete di ballad e blues grazie anche alla calda ed espressiva tonalità del tenore, strumento che predilige, Hal Singer ha inciso tra gli altri con Roy Eldridge, Don Byas, Charlie Shivers, T-Bone Walker, Jimmy Witherspoon, e brillanti artisti r&b come Wynonie Harris, Little Esther, Little Willie John.
MASSIMO FARAO': nato a Genova il 16 Maggio 1965,dopo aver studiato pianoforte con il Maestro Flavio Crivelli comincia a collaborare con i musicisti locali ,specialmente con il bassista Piero Leveratto. Nel 1993 e' invitato per la prima volta negli Stati Uniti a suonare con Red Holloway e Albert Tootie Heath con cui tiene molti concerti sulla costa occidentale.
Nel 1994 firma un contratto discografico con la Monad Records di New York e torna negli Usa come direttore musicale del gruppo della cantante Shawnn Monteiro composto da Keter Betts e Bobby Durham. E' l'ideatore e direttore dei seminari internazionali We love Jazz e Gospel che si tengono a Genova dal 1993 e divenuti ormai uno degli eventi più importanti in Europa.
Ha fatto parte per diversi tour europei del quintetto di Nat Adderley, formato da Antonio Hart, Walter Booker e Jimmy Cobb. Ha all'attivo circa quaranta incisioni con moltissimi musicisti italiani e stranieri e per il suo particolare tocco è stato più volte definito il più nero dei pianisti italiani !
BENNY BAILEY: nato il 13 agosto 1925, a Cleveland, Ohio, sebbene inizi a suonare la tromba da professionista in formazioni di R&B, compresa quella condotta da Jay McShann, il lavoro di Bailey viene riconosciuto al top quando inizia a suonare bop, con la big band di Dizzy Gillespie nel 1947. Bailey perfeziona il suo stile e la conoscenza della musica studiando insieme a George Russell, apportando intelligenza e grande raffinatezza in tutte le formazioni con le quali lavorerà , sia in sezione che da solista. Trascorre cinque anni nella All-Star Band di Lionel Hampton insieme a Clifford Brown, e si reca in Europa nel 1953. Bailey che ama questo Paese decide di risiedervi, lavorando in Svezia (con la big band di Harry Arnold) e ovunque fino al suo incontro con Quincy Jones, anch'esso collaboratore di Arnold. Questa unione con Jones riporta Bailey negli USA, ma nel 1960 egli ritornerà in Europa, per lavorare in radio e negli studi di registrazione specialmente in Germania. E' tra i membri fondatori della Clarke-Boland Big Band e rimarrà con la formazione fino al 1973. Anche se Bailey continua a ricevere moltissime richieste di collaborazioni per lavori in studio negli anni 70 e 80, continua anche la sua attività dal vivo partecipando a vari festival jazz e nel 1986 è in tour con la Paris Reunion Band. Nel 1988, registra un eccellente album con Tony Coe e Horace Parlan, dimostrando che tanti anni trascorsi in studio e in radio a registrare non hanno in alcun modo diminuito il fascino provato per la musica jazz.
BOBBY DURHAM: nasce a Philadelphia, ed inizia la carriera musicale all'età di due anni, ballando e cantando. A 6 anni inizia a suonare la batteria, a 15 registra il primo disco e a 16 anni diventa un vero professionista dello strumento. Suona per due anni nella banda della marina militare, ma alla fine del servizio militare durato quattro anni, decide di proseguire la carriera professionale di musicista.
Si esibisce per sette anni con la big band di Lloyd Price, per dodici con Ella Fitzgerald e con il trio di Oscar Peterson per cinque anni. Tra gli altri suona con Duke Ellington, Lionel Hampton, Roy Eldridge, Dizzy Gillespie, Benny Carter, James Brown, Cab Calloway, Count Basie, Mc Coy Tyner, Marvin Gaye e The Supremes. Nel corso della sua carriera registra più di trecento album con vari artisti, che vanno a sommarsi ai tanti lavori da solista.
ALDO ZUNINO nasce a Genova nel 1963. All'età di diciassette anni, dopo lo studio del pianoforte e della chitarra, inizia a suonare il contrabbasso. Già a diciotto anni intraprende la sua carriera professionale suonando in tutto il Nord Italia con i musicisti più rappresentativi del territorio. Vince nel 1992 il premio “AICS JAZZ” ed inizia la sua attività didattica nella scuola di Jazz del “Louisiana Jazz Club” e nella ” Scuola Jazz di Quarto”. La sua attività concertistica si è ormai estesa in vari paesi: Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Slovenia, Croazia, Spagna. Partecipa a numerosi Festival Internazionali e Nazionali tra cui Umbria Jazz, Leverkusen, Ascona, Fano, Sant'Anna Arresi, Villa Celimontana. Ha inoltre suonato in “storici” Jazz Club come il Ronnie Scott's a Londra, il New Morning ed il Sunset a Parigi. Lunghissimo è l'elenco delle sue collaborazioni, tra gli altri Enrico Rava, Paolo Fresu, Benny Golson, Art Farmer, Clark Terry, Ben Riley, Lester Bowie, Albert Heath, Cedar Walton.
Non ultima la sua partecipazione stabile dal 1995 nel trio/quartetto di Steve Grossman, nel trio di Bobby Durham ed in formazioni insieme ai pianisti Riccardo Zegna , Massimo e Antonio Faraò e nella “Bansigu Big Band”.
GIOVEDI 26 FEBBRAIO – ORE 22.00
FRANCESCO BRUNO BAND
Francesco Bruno chitarre, guitar sinth,ciarango, bouzouki
Iginio De Luca percussioni
Marco Rovinelli batteria
ospite: Raffaello Simeoni
Biglietto: 10 euro
Dopo aver dato vita nel marzo 2002 al progetto “Jamila” a sostegno di Emergency, il chitarrista e compositore Francesco Bruno, propone oggi il suo nuovo lavoro discografico dal titolo “Huacapu”: un percorso musicale e visivo attraverso brani che riflettono le diverse realtà dell'America Latina. Francesco Bruno che suona in concerto chitarra elettrica, classica sinth ed altri strumenti acustici quali il ciarango e il bouzouki si presenta a questo appuntamento alla Palma di Roma accompagnato da due validissimi musicisti: Iginio De Luca, percussionista e ricercatore nell'ambito della musica popolare che ha recentemente collaborato con il vibrafonista Mike Manieri ed il batterista Marco Rovinelli, vera rivelazione per la scena del nuovo jazz italiano, attivo anche in altre formazioni quali il trio del pianista americano ex Blood sweet and tears Dick Halligan. Ospite della serata il cantante e polistrumentista dei Novalia Raffaello Simeoni.
BIOGRAFIA: Chitarrista e compositore di grande talento ed eclettismo, ha al suo attivo sette album come solista: Interface', 1989 Time Sharing', El Lugar', nel quale Ritchie Havens compare come coautore ed interprete, Ouarzazate' edito dalla Compagnia Nuove Yndie, Matarièh' del '99, Jamila, progetto realizzato nel marzo'02 da Francesco Bruno ed il manifesto a sostegno di Emergency, con la partecipazione del gruppo Agricantus ed il nuovo Huacapù. Francesco Bruno ha esordito come solista partecipando nel 1987 al tour di Allan Holdsworth e Stanley Clarke. Si è esibito col suo gruppo nella storica serata, nell'ambito di Umbria Jazz, che ha visto come protagonisti Sting e Gil Evans davanti ad un pubblico di oltre 30.000 persone. Ha partecipato all'XI Ballantine Jazz Festival di Roma rappresentando l'Italia in un cast internazionale che vedeva artisti quali Paco De Lucia e John Mc Laughlin. Con un'intensa attività di concerti in Italia e all'estero, dal 1987 ad oggi, Francesco Bruno ha guadagnato unanimi consensi di pubblico e critica. Nel 2000 Bruno è stato protagonista assoluto di due importanti Festival internazionali: Open Europe Festival di Berlino e Festival della Medina di Tunisi . Da ricordare ancora il passato lavoro come chitarrista ed autore con la band di Tony Esposito, col quale ha partecipato al Festival Jazz di Montreux, l'esperienza con il trombettista americano Don Cherry, le notevoli affermazioni ottenute con la cantante Teresa De Sio, per la quale ha composto brani di grande successo come Voglia e turnà ', Pianoforte e voce', Marzo', collaborando anche a fianco di Brian Eno.
VENERDI 27 FEBBRAIO – ORE 23.00
re::life presents:
Rupert Huber (Tosca) + Anna Clementi live
after show: Solko dj set
apertura 22:30
ingresso 10 euro (riduzione con GO-Card 8 euro)
HUBER E LA CLEMENTI LASCIANO A CASA DORFMEISTER E PRESENTANO IN ANTEPRIMA QUESTO NUOVO LORO PROGETTO. UNA MISCELA DI MUSICA CONTEMPORANEA, JAZZ, ELETTRONICA E VOCE MELODICA, IL TUTTO CON APPROCCIO CLUBBING.
Rupert Huber, viennese compositore, musicista e media artist, è attivo da diversi anni nell'ambito della musica contemporanea. E' noto per aver creato con Richard Dorfmeister il progetto Tosca che e' divenuto rapidamente un cult sulla scena della nuova elettronica europea, con gli album Opera, Suzuki ed il recente Delhi9. Al suo fianco, la fascinosa ed eclettica Anna Clementi, con la quale, oltre a condividere alcuni progetti, ha in comune un back-ground “colto”. La Clementi ha studiato flauto traverso, recitazione e canto. Il suo repertorio musicale si muove tra musica contemporanea ed avanguardia, ma non disdegna incursioni nell'elettronica tra dance, trip hop e jazz, come testimoniano le collaborazioni proprio con Tosca, ma anche con The Dining Rooms e il nuovo progetto che ascolteremo stasera in anteprima.
SABATO 28 FEBBRAIO – ORE 23.00
Radio Città Futura & La Palma Club
presentano
HERTZZ: The New Brazilian Sound
featuring: Drumagick dj set (Sambaloco Records – Brazil)
dj resident: raffaele costantino
biglietto: 8 euro
Dopo aver ospitato gli show di Patife, Brian Gee, Fernanda Porto, Bruno E e Patricia Marx, il 2004 di HertzZ continua all'insegna dei produttori che hanno contribuito in modo determinante all'assimilazione dell'elettronica nella musica brasiliana. Di scena Drumagick, il duo formato dai fratellini Jr.Deep e Guilherme Lopes, alfieri insieme a dj Marky e dj Patife del “new brazilian sound”, che propone la straordinaria fusione tra bossa nova, samba, jazz, funk…e drum and bass che da quasi dieci anni unisce i club di Londra e di San Paolo in un'unica irresistibile vibrazione!i Drumagick arrivano ad HertzZ per proporre il loro arcobaleno di suoni colorati e spontanei per un nuovo incredibile viaggio tra i ritmi della musica brasiliana. Un dj set a base di jungle e drum and bass; un esotico cocktail sonoro shakerato a 4 mani in cui i due “golden boys” proporranno in anteprima i brani del loro nuovo album in uscita per la Sambaloco Records!
DOMENICA 29 FEBBRAIO – CHIUSURA SETTIMANALE
Info:
LA PALMA CLUB
VIA GIUSEPPE MIRRI 35, ROMA
PER INFORMAZIONI AL PUBBLICO: 06.43566581 – 06.43599029
www.lapalmaclub.it