Ancona: “Canto di Pace” profetico cantato da Placido Domingo
Vincenzo Pasquali
30 Apr 2003 - Commenti classica
Ancona, 28 aprile 2003.<>. Applausi, bis e ancora applausi scroscianti. Si conclude così, con gli ultimi versi del Canto di Pace , tratto dalla Preghiera per la Pace pronunciata da Giovanni Paolo II all'incontro di Assisi il 24 gennaio 2002, trionfalmente, nel migliore dei modi, la folgorante stagione lirica del Delle Muse di Ancona, recuperato dopo oltre 60 anni. Ed era cominciata con i migliori auspici: la tempestiva entrata di Riccardo Muti e il primo movimento della prestigiosa bacchetta a dare il via ad un Inno di Mameli persino bello interpretato dall'Orchestra alla Scala di Milano. Quella sera del 13 ottobre scorso fummo consapevoli dell'evento storico che si consumava ad Ancona, città dalla ritrovata centralità reale per le Marche. Un concerto memorabile, con il teatro straripante, con le polemiche sul lavoro di restauro ancora aperte e alimentate da uno Sgarbi da guida turistica post spettacolo, con gli ospiti eccellenti; ma soprattutto con la Sinfonia n.5 in mi minore di Cajkovskij che solo Muti riusciva a scandagliare nei più segreti anfratti per restituirla alle anime e le menti dei presenti. Prima del bis (la Sinfonia dalla Forza del Destino) lo stesso Muti, schivo, si sa, agli interventi parlati, si rivolgeva al pubblico ma soprattutto ai governanti italiani con un accorato appello, ahimè purtroppo inascoltato, per una scelta più coraggiosa nella politica culturale nel nostro paese. E dopo Muti la stagione lirica del teatro dorico è continuata con appuntamenti di alto livello che secondo noi ha toccato la punta massima con Idomeneo, re di Creta, di Mozart: una nuova produzione, con il superlativo intervento di Pierluigi Pizzi alla regia, scene e costumi e con voci del calibro di Eva Mei e Mariella Devia. Siamo convinti che Mozart si debba rappresentare così o togliere dal repertorio.
Torniamo alla serata conclusiva presentando il programma Musiche per la Speranza : di Vivaldi il Gloria in re maggiore RV 589 interpretato tra gli altri dal soprano Elisabete Matos, mattatrice della serata e migliore interprete femminile; Stabat Mater dolorosa da Stabat Mater di Pergolesi; Agnus Dei da Missa n. 14 in do maggiore K. 317 (Krà nungsmesse) di Mozart; Gebet ( Du Urquell aller Gà te ) D. 815 op. 139 di Schubert per coro (Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini ) e pianoforte (Paolo Ballarin). Il pezzo più atteso era naturalmente il Canto di Pace per tenore, coro e orchestra, commissionato appositamente per l'occasione a Marco Tutino. Rincorso dal direttore artistico della stagione del Delle Muse Claudio Orazi per inserirlo nel progetto, il tenore Placido Domingo ha interpretato col giusto climax una pagina di alta spiritualità , utilizzando le sue capacità vocali coloristiche per rendere i passaggi di grande attualità del testo del Papa. Con gli anni la sua voce sembra aumentare di espressività . La musica di Tutino ha risentito forse troppo della responsabilità affidatagli.<>– dice l'autore – <>. Ne è risultata, secondo noi, una pagina splendida, a tratti, quando la musica fluiva naturale, ispirata alla complessità di generi e forme contemporanei anche popolari (La tua Parola ci colpirà come spada tagliente). Nelle parti corali e nei passaggi più colti si perdeva in parte la spontaneità dell'espirazione. Buona la direzione di Renato Palumbo alla guida dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana. Il saluto del sindaco di Ancona Fabio Sturani e dell'Arcivescovo di Ancona-Osimo Franco Festorazzi hanno sancito l'ufficialità dell'evento che sarà trasmesso dalla Rai in diverse occasioni e diventerà anche un DVD.
CANTO DI PACE
Padre Santo,
tu che a tutti hai donato
con tuo figlio Gesù
la salvezza e il perdono,
la redenzione e pace:
guardaci, guarda noi
consacrati nel nome di Cristo
poichè nel mondo
spesso inquieto e violento
annunceremo ai deboli
il messaggio più lieto:
misericordia, riconciliazione
e pace.
Non faremo di pietra il nostro cuore
come quello dei padri nel deserto,
ma al fuoco ardente del tuo Santo Spirito
accogliamo la Parola di vita,
nel nome di Maria
e dei tanti testimoni di fede.
La tua Parola ci colpirà
come spada tagliente,
tracciando i sentieri del perdono.
La tua Parola ci aiuterà
a portare la Fede
oltre i più vasti confini,
la tua Parola ci insegnerà
a inventare la Pace;
perchè la civiltà dell'amore
racconti del Regno che è e che viene.
Per Cristo, nostro Signore
(dalla Preghiera per la Pace pronunciata da Giovanni Paolo II all'incontro di Assisi il 24 gennaio 2002)
(Vincenzo Pasquali)