Alfredo Sorichetti e la sua Orchestra stupiscono per San Valentino


di Elena Bartolucci

13 Feb 2025 - Commenti classica

Per la chiusura di Civitanova all’Opera un concerto, presso il Teatro Annibal Caro, che ha permesso di conoscere tutte le declinazioni dell’amore attraverso la musica. Sul palco, con l’Orchestra Sinfonica dell’Adriatico diretta da Alfredo Sorichetti, la giovanissima Tamar Ugrekhelidze.

(Foto di Luigi Gasparroni)

Civitanova Marche – Sabato 8 febbraio, presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta è andato in scena il Concerto di San Valentino con l’Orchestra Sinfonica dell’Adriatico e la giovanissima mezzosoprano georgiano Tamar Ugrekhelidze (vincitrice del Concorso internazionale Anita Cerquetti di Montecosaro), diretti dal maestro Alfredo Sorichetti.

Il concerto, che ha proposto celebri arie e musiche legate sia al tema dell’amore che al rinomato concetto di cantabilità, ha avuto inizio con un omaggio a Mozart, la cui musica fu sicuramente influenzata dall’opera italiana.

Dopo le entusiasmanti note dell’overture de Le nozze di Figaro del grande compositore austriaco, è stato il momento dell’aria Voi che sapete che cosa è amor tratto dalla medesima opera, in cui la cantante ha dato prova di una notevole presenza scenica e un’ottima padronanza della voce, cruda ma squillante, che mostra delle bellissime sfumature nelle note più basse.

È stato poi il momento di Rossini, noto compositore di origini marchigiane, omaggiato eseguendo sia l’overture che l’aria Una voce poco fa tratte da Il barbiere di Siviglia. La mezzosoprano di origini georgiane ha di nuovo ammaliato il pubblico con i virtuosismi della sua voce in un pezzo di notevole bellezza.

Successivamente è arrivato Verdi con il preludio de la Traviata, dove la cantabilità si mostra in tutta la sua eccellenza e riesce impossibile non immaginare la storia d’amore tra Violetta e Alfredo già dalle prime note.

Cambio di passo con il secondo movimento della Sinfonia n. 4 in la maggiore, nota anche come Italiana, di Mendelssohn che ha un modo diverso di raccontare la cantabilità e forse rispetto a quanto finora già ascoltato è stato il pezzo che meno ha conquistato gli astanti in teatro.

Nel programma è stato poi inserito un momento dedicato alla Carmen di Bizet, di cui sono state proposte le due arie più famose ossia L’amour est un oiseau rebelle (meglio conosciuta come Habanera) e Près des remparts de Séville, legate al personaggio passionale e sensuale di una zingara senza eguali.

A intervallare le due arie è stato eseguito anche l’entr’acte act 1 tratto dalla medesima opera in modo da consentire alla voce della mezzosoprano di riposarsi.

L’orchestra ha successivamente deliziato i presenti eseguendo l’overture di Egmont di Beethoven scritta per l’opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe: una scelta particolare per simboleggiare quanto l’amore possa essere anche un gesto eroico e tener fede a un sentimento tanto impegnativo quanto bello.

Giunto al termine del concerto è stato proposto come bis l’Intermezzo tratto dalla Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, un’esecuzione davvero meravigliosa e delicata, mentre per concludere in bellezza è stata riproposta anche l’Habanera in cui il mezzosoprano ha fatto la sua apparizione in platea regalando alcune rose ammaliando come una vera Carmen tutto il pubblico.

Come spiegato dal Maestro Sorichetti all’inizio del concerto, esistono tante sfumature nell’amore che il programma della serata ha provato a illustrare: la musica è senz’altro una forma di amore diversa ossia è l’espressione dell’inesprimibile, perché anche senza parole le note sul pentagramma riescono a raccontare quello che ognuno di noi sente dentro e che, a volte, riesce impossibile esprimere.

Davvero lodevole il lavoro complessivo dell’orchestra, in particolare della sezione degli archi, che seppur di giovane formazione, dimostra di essere matura grazie a tutte le grandi eccellenze che la compongono, provenienti sia dalle Marche che da altre regioni.

Un lavoro che sta dando i suoi frutti con il Maestro Sorichetti, il quale è riuscito nell’impensabile intento di riportare l’opera a Civitanova, ma viste le numerose presenze registrate nei vari concerti in cartellone può definirsi un esperimento decisamente riuscito.

L’evento, promosso dal Comune di Civitanova Marche e dall’Azienda Teatri, chiude la sesta edizione della stagione lirica di Civitanova all’Opera.

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