Addio Berio: i comunicati dell'Accademia Santa cecilia
27 Mag 2003 - News classica
Un lungo applauso nella Sala Santa Cecilia alla memoria del Maestro Berio
La notizia della scomparsa del Maestro Luciano Berio è stata comunicata stasera al pubblico – riunito nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorio per il concerto sinfonico in programma alle 19,30 – dal Maestro Sergio Perticaroli, vicepresidente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ha ricordato la “Grande figura di intellettuale impegnato nella difesa dei valori morali e civili, di grande musicista e compositore, testimone del nostro tempo, votato all'innovazione e alla crescita culturale del nostro Paese, un Presidente che ha dato impulso alla nostra Accademia proiettandola tra le grandi istituzioni musicali internazionali. In questo luogo dedicato alla musica e al silenzio, vi preghiamo di unirvi a noi dedicando questo concerto al Maestro e di applaudire con noi un uomo e un artista indimenticabile”. Il pubblico si è alzato in piedi e ha tributato alla memoria del Maestro Berio un lungo, commosso, applauso.
A Santa Cecilia la camera ardente per il Maestro Luciano Berio. Venerdì alle 11 i funerali civili a Radicondoli
La camera ardente per il M Luciano Berio, Presidente-Sovrintende dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, scomparso oggi pomeriggio, sarà allestita presso la Sala Consiglio dell'Accademia in via Vittoria 6 a Roma, dalle ore 9 alle 17 di giovedì 29.
I funerali civili si svolgeranno successivamente a Radicondoli, la cittadina in provincia di Siena dove il Maestro viveva.
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da “La Repubblica”
E' morto Luciano Berio grande maestro e compositore.
Aveva insegnato nelle maggiori università europee ed americane. Dal 2000 era presidente e sovrintendente dell'Accademia di S. Cecilia
ROMA – Il maestro Luciano Berio, 78 anni, è morto oggi a Roma, al policlinico Gemelli, dove era stato ricoverato dopo un intervento subìto una decina di giorni fa in una clinica privata. A dare notizia della sua scomparsa, è stata l'Accademia di Santa Ceclia, della quale era presidente e sovrintendente. Considerato uno dei massimi esponenti della “via italiana alla serialità “, e tra i primi in Italia a dedicarsi alla musica elettronica, aveva insegnato presso le più importanti università europee ed americane. Berio aveva diretto le principali orchestre in Europa, America, Israele e Giappone, e aveva scritto centinaia di composizioni per diverse formazioni orchestrali, da camera e vocali.
Nato a Oneglia, in provincia di Imperia, nel 1925, dopo aver iniziato gli studi musicali con il padre, Luciano Berio aveva frequentato il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Giulio Cesare Paribeni e Giorgio Federico Ghedini. Nel 1954 aveva fondato e diretto, con Bruno Maderna, lo Studio di Fonologia Musicale presso la Rai di Milano e, nel 1956, aveva dato vita alla rivista Incontri Musicali. Affascinato dagli esperimenti di Dallapiccola, con cui si era perfezionato negli Stati Uniti dopo il diploma al conservatorio di Milano, il maestro aveva insegnato a Darmstadt, alla Summer School di Dartington, al Mills College in California, e ancora, alla Harvard University e alla Juilliard School di New York, dal 1965 al 1972. Da 1973 al 1980 era stato direttore del dipartmento elettroacustico dell'Institut de recherche et coordination acoustique/musicale di Parigi e, nel 1987, aveva fondato il Centro Tempo Reale di Firenze. Dieci anni fa, nell'anno accademico 1993-1994, aveva occupato la cattedra di poetica Charles Elliot Norton presso la Harvard University.
L'interesse per la qualità fonica della materia sonora lo aveva portato a fare esperienze nelle aree più disparate, dal folklore ai Beatles. Poi, dal settembre del 2000, il maestro era stato chiamato a ricoprire la carica di presidente e sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma, un ruolo nel quale aveva contribuito alla crescita di prestigio di una delle più importanti istituzioni musicali del Paese.
Numerosi i riconoscimenti italiani ed internazionali: la City University di Londra (nel 1980), l'Università di Siena (nel 1995) e l'Università di Torino (nel 1999) gli avevano conferito la laurea honoris causa. Il maestro era stato inoltre insignito del Premio Siemens e del Premio della Fondazione Wolf nel 1991 mentre, nel 1995, la Biennale di Venezia gli aveva assegnato il Leone d'oro alla carriera e, nel 1996, aveva ricevuto il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association. Fra i suoi principali lavori di teatro musicale si ricordano Passaggio, La vera storia, Un re in ascolto, Outis, Cronaca del luogo.
Il 14 maggio scorso il maestro era stato ricoverato nella clinica Quisisana di Roma, e sottoposto ad un intervento ricostruttivo della colonna vertebrale. Ieri era stato trasferito nel reparto di oncologia medica del policlinico Gemelli, come ha spiegato un medico del nosocomio. Al momento del suo arrivo, ha aggiunto il medico, Berio era già “quasi in coma” e nelle ore successive le sue condizioni sono lentamente peggiorate, fino alla morte.
La camera ardente sarà allestita giovedì 29 maggio, nella Sala Consiglio dell'Accademia di Santa Cecilia, dalle 9 alle 17. I funerali civili si svolgeranno, successivamente, a Radicondoli, la cittadina in provincia di Siena dove il maestro viveva. Numerosi i messaggi di cordoglio. Il ministro per i Beni e le attività culturali, Giuliano Urbani, ha reso omaggio a “uno dei protagonisti più rappresentativi della musica d'avanguardia a livello internazionale”, mentre Luciano Pavarotti ha salutato il “grande artista” che “ha saputo attraversare le barriere a volte troppo strette dei generi musicali”. Il maestro Riccardo Muti ha definito Berio “una delle figure più importanti del nostro tempo, un compositore fondamentale del Novecento”. Per Carla Fracci la morte del grande compositore è stata “una pugnalata nell'anima, un dolore fisico crudele, lancinante”. E per Milva “un dolore immenso, inatteso”.