Accademia Santa Cecilia: ultime tra Lezioni Magistrali, Pollini, Sawallisch e Amnesty International
1 Gen 2001 - News classica
LEZIONI MAGISTRALI 2003
Si chiamano Lezioni Magistrali e sono un ciclo di conferenze, affidate a prestigiose personalità del mondo musicale e della cultura, che l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia inaugura con il trasferimento all'Auditorium-Parco della Musica. Si svolgeranno nella Sala da 700 posti e avranno due appuntamenti per ogni relatore. Ispirate agli analoghi modelli delle Harvard Lectures, le Lezioni Magistrali permetteranno a studiosi e appassionati di approfondire temi musicali o di trovare relazioni trasversali tra discipline diverse. Ecco un primo elenco di appuntamenti:
Pierluigi Petrobelli – L'Italia e la musica dell'Europa: due momenti
Mercoledì 2 aprile ore 18 – Al tempo delle Signorie
Venerdì 4 aprile ore 18 – I grandi operisti dell'Ottocento
Le due lezioni illustreranno due particolari momenti della storia musicale italiana nei quali l'accostamento ad esperienze musicali di altri paesi – Francia, Germania, Inghilterra – ha radicalmente modificato il linguaggio musicale e l'inserimento della musica nella vita culturale del nostro Paese. Gli argomenti trattati saranno l'arrivo della polifonia fiamminga con Johannes Ciconia e Guillaume Dufay alla corte ferrarese di Lionello d'Este, e quindi l'incontro di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi con i classici Viennesi e con il teatro musicale francese.
Tra i massimi esponenti della musicologia italiana, Pierluigi Petrobelli (Padova 1932) ha svolto una intensa attività di studioso e docente nelle maggiori istituzioni in Italia ed all'estero. Autore di più di cento articoli in periodici e volumi collettivi, sull'Ars Nova Italiana, l'opera del Seicento, Mozart, la musica strumentale del '700, Bellini, Rossini, Donizetti e soprattutto Verdi. à attualmente professore ordinario di Storia della musica all'Università di Roma “La Sapienza” e direttore dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma.
Reinhold Brinkmann – Schubert, Berio: due lezioni sulla contemporaneità
Mercoledì 14 maggio ore 18 – Memoria, monologhi sulla morte e allegoria politica nel paesaggio di Winterreise
Venerdì 16 maggio ore 18 – Il contemporaneo del futuro: temporalità e tempo storico di Rendering
Le due lezioni sono concepite come un dialogo a distanza nel tempo fra la musica italiana e quella tedesca. Luciano Berio (e sue composizioni come Sinfonia, Rendering, la Sonata per pianoforte, la Sequenza per voce ) rappresenta, in questo dialogo, la parte italiana; per la controparte tedesca lo studioso ha individuato in Schubert il protagonista.
Obiettivo delle lezioni è l'esplorazione delle relazioni reciproche e delle affinità fra la musica di Berio e quella di Schubert.
Reinhold Brinkmann è Professore di Musica e titolare della James Edward Ditson Chair presso la Harvard University, e Professore onorario alla Humboldt Universitat di Berlino. Nel 2001 gli è stato conferito il prestigioso Ernst von Siemens Musikpreis. Tra le sue pubblicazioni, studi dedicati a Beethoven, Schumann, Brahms, Wagner, Mahler, Schoenberg, Webern, ed una Storia, Teoria ed Estetica della Musica tra il 18 ed il 20 secolo.
Giorgio Pestelli – Due lezioni sul Classicismo
Mercoledì 15 ottobre ore 18 – Lo spirito della cadenza nelle forme di sonata
Venerdì 17 ottobre ore 18 – Punti di vista sui Concerti di Beethoven
Due Lezioni interamente dedicate all'epoca del Classicismo. La prima ci propone un viaggio alla scoperta dei segreti del linguaggio tonale, la pietra angolare su cui è costruita la forma sonata; la seconda Lezione è invece dedicata all'esame dei Concerti di Beethoven, brani multiformi e virtuosistici che pongono le basi per la nascita della figura dell'interprete moderno.
Giorgio Pestelli è professore di Storia della musica nella Facoltà di Lettere di Torino. Condirettore del Saggiatore Musicale e della Rivista musicale Italiana , collaboratore di Enciclopedie italiane e straniere, fa parte del Comitato editoriale di The Works of G. Verdi a cura della Chicago University Press; è stato Direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica e Coro della Rai di Torino; è socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Fra le sue pubblicazioni: L'età di Mozart e di Beethoven, Torino 1979 (edizione accresciuta e annotata, Cambridge 1984) e Canti del destino, Studi su Brahms, Torino 2000 (Premio Viareggio per la saggistica 2001).
Christoph Wolff – Sul processo compositivo di Bach e Mozart
Mercoledì 26 novembre ore 18 – Lo Spirito di Newton e I fondamenti dell'arte compositiva di Bach
Venerdì 28 novembre ore 18 – Composto, semplicemente non ancora scritto – Sul processo creativo di Mozart
Il grande studioso ci offre due Lezioni che indagano nel campo più affascinante e misterioso della Creazione: la ricostruzione del processo compositivo, ed in particolare del modo diversissimo in cui due dei musicisti più grandi e più amati davano forma alle proprie idee musicali.
Christoph Wolff è attualmente Professore alla Adams University, dopo aver ricoperto il ruolo di Dean of the Graduate School of Arts and Sciences alla Harvard University. E' inoltre Direttore del Bach-Archiv di Lipsia. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, quali la Dent Medal della Royal Musical Association in London, lo Staatspreis del Nordrhein-Westfalen, lo Humboldt Research Prize. Fellow della American Academy of Arts and Sciences, della American Philosophical Society, e della Saxon Academy of Sciences, ha pubblicato numerosi studi sulla storia della musica tra il 15 ed il 20 secolo, specializzandosi in particolare su Bach e Mozart.
(a cura dell'Ufficio Stampa – Bruno Apicella)
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Wolfgang Sawallisch e Maurizio Pollini
Dopo lo straordinario successo del Progetto Pollini, il grande pianista è ancora ospite dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia per tre concerti diretti da Wolfgang Sawallisch il 29, 31 marzo e 1 aprile all'Auditorium Parco della Musica Sala Santa Cecilia. Sawallisch guiderà l'Orchestra dell'Accademia in un programma interamente dedicato a Beethoven del quale verrà eseguita la Sinfonia n.7 in la maggiore op.92 e con Pollini al pianoforte il Concerto n.4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op.58.
I concerti di Sawallisch sono ogni anno fra gli appuntamenti più attesi delle stagioni sinfoniche di Santa Cecilia; da circa quarant'anni il grande direttore tedesco sale sul podio dell'Orchestra proponendo programmi di estremo interesse. Sawallisch è spesso affiancato dai migliori solisti della scena internazionale come il grande pianista Maurizio Pollini che in questo mese di marzo è stato protagonista indiscusso della scena musicale italiana con il suo Progetto Pollini, organizzato dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all'Auditorium Parco della Musica a Roma.
L'apertura del concerto è affidata al Concerto n.4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op.58 composto da Beethoven nel 1805-1806 e dedicato all'arciduca Rodolfo, una pagina di sovrana eleganza per l'impiego solistico di strumenti in dialogo con il pianoforte. Segue l'esecuzione della Sinfonia n.7 in la maggiore op.92 composta da Beethoven nel 1811-1812 con una originalità spinta ai limiti del lecito e una forte componente estrosa, celebre anche per la definizione che ne diede Wagner: apoteosi della danza e di musica delle sfere a misura d'uomo .
La prova generale dei concerti, prevista per sabato 29 marzo alle ore 10, sarà aperta al pubblico e l'incasso verrà devoluto ad Amnesty International.
La prova generale del concerto di sabato 29 che vedrà il maestro Sawallisch dirigere il grande pianista Maurizio Pollini e l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in un programma tutto beethoveniano, è stata aperta al pubblico. L'incasso sarà devoluto ad Amnesty International per sostenere la campagna della sezione italiana Io non discrimino e per le attività di tutto il Movimento nell'attuale crisi internazionale, in difesa dei diritti umani della popolazione irakena. Una scelta alla quale gli artisti e l'Accademia hanno aderito con entusiasmo, coerenti con una tradizione che vede l'Accademia da sempre impegnata a sostenere campagne umanitarie.La prova comincerà alle ore 10 nella sala Santa Cecilia dell'Auditorium-Parco della Musica
Informazioni e biglietti:
Sabato 29 marzo ore 18.30 Turno A-A1,lunedì 31 ore 21 Turno B, martedì 1 ore 19.30 Turno C
Viale de Coubertin tel. 06 8082058
Via della Conciliazione tel. 06 68801044
www.santacecilia.it
Amnesty International
06/44901 (ore 10-13 e 14-17)
Sezione Italiana – Circoscrizione Lazio
www.amnestylazio.it
LA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA LA CAMPAGNA IO NON DISCRIMINO
“L'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei diritti umani afferma solennemente che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Ma la realtà di ogni giorno è che non tutti gli esseri umani sono eguali in dignità e diritti” – ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, presentando questa mattina a Roma una nuova campagna annuale dell'associazione sul tema della discriminazione.
La campagna, intitolata IO NON DISCRIMINO, intende denunciare le varie forme di discriminazione per motivi di origine etnica o nazionale, status sociale o economico, colore, genere, orientamento sessuale, lingua, religione, cultura, opinione politica che annullano o mettono a rischio i diritti e la dignità di milioni di esseri umani nel mondo.
“La discriminazione è un attacco al cuore del principio fondamentale che i diritti umani spettano a ciascun essere umano, senza distinzione. Il diritto a non essere sottoposti a forme di discriminazione è sancito dai più importanti accordi di diritto internazionale. Eppure, ogni singola violazione dei diritti umani che Amnesty International denuncia da oltre quarant'anni puo' essere vista come un prodotto della discriminazione. Lo sono state anche le peggiori tragedie di questi ultimi anni, dalla Bosnia al Ruanda, dal Kossovo a Timor Est” – ha detto Bertotto. La discriminazione, come si legge nel rapporto presentato oggi alla stampa, “incombe sulla vita quotidiana della maggioranza degli abitanti del pianeta: codificata nella legge, applicata nell'amministrazione della giustizia, riprodotta in versione estrema nelle guerre, praticata dalle forze dell'ordine, amplificata dagli stereotipi del mondo dell'informazione”. In alcuni casi – come nei confronti degli aborigeni in Australia, delle Popolazioni indigene nel continente americano, dei dalit in India, dei rom in Europa, delle minoranze etniche in Cina e dei curdi in Medio Oriente – la discriminazione assume un carattere sistematico. “La rappresentazione piu' estrema della discriminazione si manifesta durante i conflitti armati su base nazionale o etnica: qui l'altro diventa avversario, nemico da eliminare in un crescendo di odio organizzato che non risparmia neanche i bambini e che si accanisce particolarmente contro le donne, vittime di piani sistematici di violenza sessuale” – ha sottolineato Bertotto. Amnesty International ricorda inoltre che all'indomani dell'11 settembre 2001 numerosi governi – tra i quali quelli di Gran Bretagna e Stati Uniti – hanno introdotto legislazioni che, in nome di una presunta maggiore sicurezza, hanno dato vita a una “giustizia di seconda classe”, discriminatoria e sommaria. Secondo Bertotto, “in molti paesi l'obiettivo della 'sicurezza a tutti i costi' si e' trasformato in un pretesto per colpire gli oppositori e le minoranze e giustificare limitazioni alle liberta' fondamentali e gravi violazioni dei diritti umani. Siamo davvero convinti che un mondo in cui a milioni di persone sono negati i fondamentali diritti umani, primo tra tutti quello alla stessa sopravvivenza, possa essere reso piu' sicuro con leggi repressive, l'uso della tortura e interventi militari?”.
L'Italia, come sottolineato anche dalla Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza, non e' affatto estranea al problema: la discriminazione si esprime attraverso pregiudizi sociali, atti di violenza da parte delle forze dell'ordine, propaganda razzista, antisemita e xenofoba. “Non aiutano certo a contrastare la discriminazione le parole di chi, anche all'interno delle istituzioni italiane, tende a minimizzare il fenomeno o, peggio, lo alimenta attraverso affermazioni xenofobe e intolleranti. Lo stesso vale per le leggi, come la cosiddetta Bossi – Fini, che sottovaluta la questione dell'asilo politico come problema di diritti umani, impedisce di fatto l'esercizio del diritto d'asilo e colpisce i diritti di persone vulnerabili condannandole a una condizione di discriminazione e al rischio oggettivo di subire ulteriori abusi e persecuzioni”. Davide Cavazza, responsabile della campagna IO NON DISCRIMINO, ha illustrato Il calendario delle prime iniziative, tra cui, in particolare, la “Settimana dei diritti umani”, in programma a Padova dal 28 aprile al 4 maggio, nel corso della quale la Sezione Italiana di Amnesty International organizzera' mostre, spettacoli e convegni sul tema della discriminazione. Cavazza ha inoltre presentato una petizione nazionale che l'associazione intende far sottoscrivere a milioni di persone in tutta Italia oltre che a enti locali, esponenti politici, rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Chi la firmera' si impegnera' “a contrastare ogni forma di discriminazione e a rispettare e tutelare l'uguaglianza e la dignita' di tutti gli esseri umani”. Durante la campagna, sara' possibile sottoscrivere su www.amnesty.it appelli In favore di vittime della discriminazione e per l'adozione, a livello nazionale e internazionale, di legislazioni che mettano al bando la discriminazione in tutte le sue forme. I primi appelli riguarderanno Ecuador, Federazione Russa, Mauritania, Nigeria, Repubblica Popolare Cinese, Siria / Italia, Stati Uniti d'America e Turchia. Bertotto ha concluso ricordando che la discriminazione non e' confinata unicamente all'interno delle istituzioni dello Stato ma puo' mettere radici in ogni settore della societa'. “Contribuire a porre fine a tutte le forme di discriminazione e' compito di tutti. Ognuno di noi puo' diventare protagonista di campagne contro il pregiudizio, l'ingiustizia, il bigottismo, la xenofobia: campagne per informare, per dare solidarieta' alle vittime, per assisterle sul piano legale e su quello della riabilitazione psico-fisica. La campagna IO NON DISCRIMINO puo' rappresentare la speranza per milioni di persone per le quali dove c'e' discriminazione non vi e' liberta', non vi e' giustizia, non vi sono diritti umani”.