“Storie d’ogni ora”, secondo album di Schola Romana
di Federica Baioni
6 Nov 2017 - Dischi
Roma sorniona, bella, elegante, ubriaca ed eterna, aldilà delle mode e della tradizione cantata da stornello o da osteria che fa tendenza e raccoglie facili consensi di masse urlanti e strampalate. È una Roma più intima, raccontata e immaginata quella di “Storie di ogni ora” secondo lavoro in musica del collettivo di Schola Romana. Ambiziosa e geniale intuizione del cantautore romano Davide Trebbi, classe ’80, con l’appoggio dell’ottimo side man al piano, voce, produzione artistica e arrangiamenti: Edoardo Petretti. Un coro a due voci e non solo che si dipana nei racconti e nei tableaux vivaint di una Roma che tra cenni storici ottocenteschi come Il brano Res Publica o racconti più personali e di vita vissuta come la ballata tragicomica a tratti swing Cerca de capi’ e passaggi musicali ironici e iconici come Roma Underground, fanno dell’album un ottimo spunto di ascolto da viaggio per chi percorre Roma in auto o a piedi in lungo e largo per strade e vicoli millenari a volte distratto o a volte troppo impegnato rischiando di perdersi il meglio di una città che in questo disco viene raccontata e cantata in maniera del tutto originale e mai scontato sin dalla prima nota.
Suggestivo e appassionato Un’ora di più brano dedicato a Franco Califano, icona di un cantautorato tutto romano e contemporaneo che rivive in un omaggio musicale post mortem dove lo stesso Trebbi cantando e rivolgendosi a lui, immagina di parlare con il suo mentore e ne ritaglia i contorni di una sagoma viva che rimane eterna nella storia di Roma e della musica di ogni tempo. Un omaggio a tratti commosso e sentito ma mai strappa lacrime.
Un tentativo encomiabile, uno sforzo raro con merito di plauso dunque quello di dare respiro e dignità ad una tradizione romana spesso standardizzata a mero cliché da tributo o sagra di piazza. Con “Storie di ogni ora” si porta la canzone romana ad un livello più alto, cantautoriale e di raffinata bellezza che rivive anche nelle suggestive note di “E li Ponti so’ soli” brano scritto da Antonello Venditti e cantato da Alice Clarini o in Lamerica ballata struggente che chiude il disco omaggiando Cesare Pascarella.
Un libello se si parlasse di letteratura una perla rara quando si tratta di recensire musica.
Undici tracce da sentire tutte d’un fiato, dove si alternano strumenti come chitarra, basso, batteria e fiati in un lavoro di ensemble sonoro che esalta Roma, la racconta e la fa ballare finalmente con una musica diversa, coraggiosa e mai banale. Un quintetto di ottimi musicisti (oltre a Davide Trebbi autore, voce/chitarre e Edoardo Petretti voce/ tastiere ci sono anche Stefano Ciuffi alla chitarra solista, Ivano Sferrazza al basso, Luca Monaldi alla batteria, Giampiero lo Piccolo al clarinetto, la voce recitante di Armando Puccio e il compianto blues man Franco Fosca. Un ottimo lavoro di squadra che sarà live presto in un tour e che toccherà oltre Roma il prossimo 22 dicembre nella cornice dello storico locale Contestaccio anche Firenze in una doppia data il 19 e il 20 gennaio nello spazio teatrale del Dietro le Quinte.
Un disco che aldilà delle mode e delle convenzioni è da ascoltare e far ascoltare più di una volta per comprenderne le sfumature e il significato e che vede Roma, la città eterna, come musa ispiratrice.
- Roma Underground
- Cerca de capì
- Intermezzo #1
- E li ponti so’ soli
- La guera de li poveracci
- Roma scombinata
- Intermezzo #2
- Res Publica
- Intermezzo #3
- Un’ora di più
- Lamerica
Info:
https://www.facebook.com/ScholaRomana/
https://www.facebook.com/davidetrebbiilmusicante/